Letteratura Poesia

Una storia antica


Mi svegliai all'improvviso.Mi arrivarono da lontano delle voci indistinte, il rumore dei carri e l'abbaiare dei cani.Il nascondiglio che mi celava alla vista dei miei assassini era strettissimo e buio: un buco sottoterra che mi assicurava ancora per alcune ore o per pochi minuti la mia esistenza in vita. I denti mi battevano per la paura, ero scossa da tremori improvvisi.-Oh matri matri picchi' sugnu ccà!-Oh matri picchi' mi facisti?Li sentivo arrivare, sempre più vicini, io vittima della loro rabbia religiosa.-Ammucciati, scappa-mi dissero delle persone di buon  cuore un pò di tempo prima.-Ammucciati, ti stannu circannu!Erano i primi giorni di marzo dell'anno 1590. Avevo vent'anni all'incirca. I miei lunghi capelli sembravano stoppa e non ricordavo più chi fossi...Sentivo sempre più vicino l'abbaiare dei cani. Li avevano sguinzagliati i miei torturatori perchè dopo mille sofferenze  mi credettero morta.-Pentiti, magàra, strega- dissero- pentiti dei tuoi peccati-Per un pò la loro furia si placò e qualcuno provvedette a buttarmi nei campi, cibo sicuro per le bestie affamate.Ma dopo rinvenni, cosi' mi ricordo, e le mie gambe mi diedero il tempo di alzarmi e fuggire.Camminai e persi ancora i sensi.E ora sto qui, in attesa che i miei assassini trovino il mio corpo per portarlo al rogo.-E' colpevole di magària, stregoneria, cosi' li sentii parlare-Conoscevo le piante e curavo i malanni di corpo e di mente con infusi e tisane.Un rumore più forte mi fece sobbalzare, le mie lacrime inondarono l'intera mia vita...