Letteratura indiana

AMICIZIA D'INFANZIA DI VAIKOM MUHAMMAD BASHEER


Suhra sarebbe stata la sua sposa. Majid aveva veramente una fervida immaginazione. In futuro avrebbe avuto un palazzo costruito di mura d’oro e rubini come pavimento. Come doveva essere il tetto? Non riusciva a trovare una soluzione. Se solo Suhra gli avesse prestato la dovuta attenzione! Se solo avesse detto “Si” o mosso il capo, sicuramente avrebbe saputo che cosa rispondere. “Hey, Suhra!”.“Che cosa c’è, Majid?”“Perché non mi stai ascoltando?”“Io ti sto ascoltando. Perché mi dici “Hey”?”.Si fermò improvvisamente, arrabbiatissima. Suhra spaventava Majid con le unghie delle mani allungate e con lo sguardo bieco. “Ti graffierò di nuovo!”.Il ricordo di tutti i suoi graffi, fece sudare freddo Majid. Suhra con le sue unghie era veramente terrificante! Non era saggio provocarla. Con un aria di innocenza le chiese: “Perché mi hai graffiato?”“Perché hai detto “Hey Suhra?”.Majid assunse un aria di perplessità.“E quando? Devi sicuramente aver sognato. Io non ho detto nulla!”Quando vide l’espressione sul volto di Majid, Suhra si rattristò. Forse era vero che se lo era immaginato. Perché mai lo aveva graffiato? Cominciò a piangere. Facendo finta di non vederla, Majid camminò lungo la strada bianca, che conduceva al villaggio e diceva a se stesso: “Anche se non faccio nulla, i miei genitori mi rimproverano. Poi ci sono altri che mi graffiano e mi pizzicano solo per il piacere di farlo. Quando sarò morto, diranno sicuramente: “Se solo quel povero Maijd fosse qui, potremmo almeno graffiarlo!”Dopo Majid si voltò. Le lacrime scendevano lungo le guance di Suhra… Era felice..Come se prendesse parte alla sua gioia, il sole del mattino si affacciava dalla collina e sorrideva sul villaggio, immergendolo in una luce dorata. Il fiume, la collina e il villaggio erano tutti immersi in una luce dorata. Nel cinguettio degli uccelli, che rompeva il silenzio del villaggio, Majid udiva l’eco di una gioia indescrivibile.Solo nel cuore di Suhra non vi era alcuna gioia: lei aveva commesso qualcosa di veramente grave. Non aveva forse graffiato Maijd senza alcun motivo? Più ci pensava, più le si stringeva il cuore… come poteva riparare al suo errore?Ricordandogli del palazzo, di cui aveva parlato e come se nulla fosse accaduto, Suhra gli chiese gentilmente: “E il palazzo?”.Majid stette in silenzio, ma dopo un poco le disse: “Mi stai ascoltando?”.Piena di rimorsi ella disse: “Si, si, ti sto ascoltando!”.“Il palazzo sarà sulla cima di quella collina!”Da quell’altezza avrebbero potuto vedere tutto il villaggio e anche i due fiumi, che in lontananza si riunivano in uno più grande. Non avevano già Majid e Suhra, insieme agli altri bambini del villaggio, scalato quella collina? Il Palazzo di Maijd sarebbe stato bellissimo.Lei gli chiese: “Quanto sarà alto?”“C’è forse un limite all’altezza? Sarà molto, molto alto!”.“Sarà alto come un albero di banane?”Majid rise tra sé . Che cosa poteva essere mai un palazzo alto solo come un albero di banana?“Sarà alto come una palma di cocco?”.Dal momento che Majid si prendeva gioco di lei, Suhra alzò gli occhi al cielo e disse: “Sarà alto come il cielo?”. “Si, sarà alto come il cielo!”“Andrai a viverci da solo?”“No” e ricordando le storie arabe, disse: “Ci andremo io e la mia principessa”.“Chi è questa ragazza?”.Come se fosse un segreto, Majid disse: “Ce ne è una!”Il volto di Suhra divenne triste. Era arrabbiata e depressa nello stesso tempo. Mise per terra i germogli e piangendo disse: “Falli portare alla tua principessa”.“Perché non li porti tu?”Lei scoppiò a piangere.“Non vengo con te. Chiedi alla tua principessa di aiutarti”.Queste parole toccarono il cuore di Majid, che le si avvicinò e le si sedette di fronte.“Suhra tu sei la mia principessa!”“Stai scherzando?”“No, sul mio onore!”Suhra era contenta. Poteva vivere nel palazzo con Majid. Sarebbe stato veramente molto divertente