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Racconto breve della notte : "SENZA RETE, L'ANGELO DEL TRAPEZIO"


Il racconto della notte : "Senza rete" : l'angelo del trapezio(racconto di fantasia, Ogni riferimento a fatti o personaggi è puramente casuale).******************************************************************Silvano era un operaio del circo. Da bambino voleva fare il trapezista, ma una brutta malattia, lo aveva reso zoppicante e aveva dovuto abbandonare l'idea di volare al trapezio. In compenso aveva cominciato a fare l'operaio di fatica e qualche breve comparsa da clown. Ogni sera quando guardava i suoi i trapezisti volare lassù in alto, un brivido gli scorreva lungo la schiena e una lacrima scendeva lungo le sue guance colorate. Ormai ci si era abituato, poi passava, finito lo spettacolo andava a dormire e sognava di essere un "angelo del trapezio" Erano passati molti anni, ormai era un uomo adulto, i sogni erano rimasti tali e lui tirava avanti al solito modo, tra fatiche di lavoro e brevi apparizioni circensi da clown. Un giorno, anzi una sera, poco prima dello spettacolo del trapezio, Giorgio il bel trapezista si sentì male, e lo speaker annunciò che il "numero" del trapezio per quella sera non si sarebbe svolto, con grande disappunto del pubblico, che cominciò a fischiare e qualcuno ad abbandonare lo spettacolo. Era la notte di ognissanti, il circo era stracolmo di gente e bambini festanti. Allora lui, Silvano, con un impeto di orgoglio e con fare lesto si tolse i vestiti da clown, zoppicando entrò in pista, tolse il microfono allo speaker e annunciò che il numero del trapezio si sarebbe svolto lo stesso, sarebbe stato lui a fare il trapezista. Lasciò il microfono per terra, si arrampicò su per la scaletta di corda, e come un felino arrivò in cima. Di fronte a lui, dall'altro lato del trapezio, c'era lei la bella Lauretta, che lui amava segretamente sin da bambino e che lei aveva riufiutato per via di quella infermità, sposando Giorgio il bel trapezista. Era su di giri, la sua grande occasione, l'occhio di bue su di lui, la gente col fiato sospeso, in silenzio quasi religioso. Gli inservienti non erano riusciti a fermarlo, e si affannavano nel mettere la rete sotto il trapezio. Lauretta gli lanciò il trapezio, lui lo afferrò e cominciò a volteggiare nel vuoto mentre una musica lo accompagnava, poi il rullo dei tamburi, era bravo ci sapeva fare nonostante l'infermità alla gamba. Poi, il finale, il salto mortale e avrebbe finito, per quella sera sarebbe stato lui l'eroe del circo e magari avrebbe ricevuto un bacio da Lauretta. Però, la stanchezza e la gamba inferma lo tradirono, non riuscì ad agganciare il trapezio e precipitò nel vuoto. La gente applaudiva, non si era accorta che giù non c'era nessuna rete a proteggere la caduta si Silvano. E mentre lui cadeva, una lacrima gli scivolò lungo la guancia; per un istante era stato bravo, era sta lui l'angelo del trapezio, sentiva durante la caduta gli applausi. Lauretta gli mandò un bacio, l'ultimo. Erano tutti per te Silvano. Poi non sentì più nulla. FINE