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Storia : La repubblica di Masaniello (2a parte)


Storia : La Repubblica di Masaniello (2a parte) La rivoluzione partenopea non finì con l'uccisione di Masaniello. Per mesi e mesi ancora, continuò a napoli la devastazione e il saccheggio. La guerra tra Francia e Spagna era incessante per il controllo della città. Masaniello era stato a capo dei "Lazzaroni" che lo avevavo aiutato durante la rivoluzione. Masaniello non era solo però, era supportato da un letterato tale "Genoino" che lo avrebbe istruito circa il da farsi sulla rivoluzione. Tra i due però i rapporti si erano deteriorati (a seguito della presunta o vera pazzia del pescivendolo). Dopo la morte di Masaniello, quindi la rivoluzione continuò con altri rivoluzionari. La repubblica Partenopea durò brevemente, e alla fine prevalsero gli Spagnoli, che rioccuparono la città ricostituendo il governo e rimettendo le tasse. La vita a Napoli in quei tempi era difficilissima, la gente umile moiltissima che si affannava per vivere. Le donne erano costrette a prostituirsi per campare, e anche tale fine fece la moglie del masaniello, che poi morì in seguito ad una epidemia. Napoli contava allora circa 250.000 abitanti, la stragrande maggioranza povera e umile di mestieri. Tuttavia, quella scintilla rivoluzionario aprì la strada a tutte le altre rivoluzioni future, da quella  nglese di Cromwell, alla Francese e possiamo dire anche a quella americana (scoppiata per non pagare dazi al governo britannico). I resti di Masaniello furono bruciati, ma anche questa cosa non è sicura, taluni affermano che siano ancora sotterrati da qualche parte a Napoli. Altri affermano che la Camorra nacque proprio da queste vicende insieme ai "Guappi". Insomma, storia nella storia. I rivoluzionari, si riunirono nella Basilica del Carmine. E fu li che furono sistemate le spoglie (resti) del Masaniello, prima di essere trafugate e bruciate o disperse.