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La "Notte di Taranto"


Oggi scriviamo di storia : 2a Guerra Mondiale, "La notte di Taranto" Sera dell'11 novembre 1940. Sono da poco passate le 23.00 Su Taranto si scatena l'inferno. C'erano state timide avvisaglie, ma nulla di preoccupante. Le autorità sia della Regia Marina che della Regia Aeronautica non immaginavano che la Royal Navy stava preparando un durissimo colpo da sferrare proprio quella notte. In realtà, l'attacco avrebbe dovuto aver luogo il 21 ottobre, anniversario di Trafalgar. Ma poi per un danno ad una portaerei inglese, l'attacco fu rimandato, non annullato. In diverse ondate, siluranti tipo "Swordifish" (pescespada), biplani, con annessi siluri, decollano dalla portaerei inglese Illustrious e volano vero i due mari di Taranto (Mar Piccolo e Mar grande). La verità non la sapremo mai. Chi dice che mancavano i palloni frenati, chi dice che le reti anti-som erano mal poste, sta di fatto che nel cuore della notte divampano a Taranto, improvvise le fiamme di guerra. Sirene, scoppi, colpi di mitraglia boati, urla e quant'altro. La nostra Pearl Harbor. Tant'è anche i Giapponesi studiarono l'esito della notte di Taranto per programmare il loro attacco sulla base americana. L'Italia capì che cos'era la guerra, fino ad allora composta da semplici scaramucce e null'altro. I fattori della disfatta : a) mancata presa di Malta (autentica spina nel fianco dell'Italia nel Mediterraneo); b) mancata costruzione di portaerei adeguate; ce ne sarebbero voluto almeno 4, 2 nel Mediterraneo e 2 in Africa (settentrionale e Orientale); c)mancato uso del radar; d) i contrasti tra Regia Marina e Regia Aeronautica sulla conduzione della guerra; e) l'illusoria e vaga speranza che la guerra sarebbe finita in pochi mesi, una passeggiata vittoriosa. Taranto, sera 11 novembre 1940 (nella foto, la corazzata italiana della Regia Marina Cavour)