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Seconda guerra mondiale e nostalgici Giapponesi


Pagine di storia misconosciute : L'incredibile vita di Yuko Michima (1925-1970).Il 2 settembre (come oggi) 1945 sul ponte della Corazzata Missouri (baya di Tokyo) veniva firmato l'atto di resa del Giappone agli USA. Sul ponte sventolava una bandiera storica americana, quella del 1853. Ma non é di quella giornata che oggi vogliamo scrivere, l'abbiamo fatto altre volte.Scriviamo della incredibile storia di un fervente nazionalista giapponese, scrittore, romanziere, poeta ma soprattutto "nostalgico".Sappiamo che molti soldati giapponesi non accettarono la resa del 1945 e continuarono a combattere (da soli o in piccoli gruppi) per altri decenni.Scriveremo ora della storia di Yuko Mishima (sconosaciuto ai più).Nato nel 1925, appassionato di scrittura e fervente nazionalista non accettò mai la sconfitta della sua patria (1945).Lasciò un posto pubblico per dedicarsi alla passione principale (anzi alle sue passioni principali) : scrittura e arti marziali.Lavorò anche come giornalista e visitò molti paesi esteri per acquisire cultura e sapere di altre nazioni.Educato fin da giovane alle severe regole giapponesi, intraprese una battaglia personale per rivendicare l'orgoglio del Giappone e riscattare l'infamia subita con la resa del 1945. Formò un piccolo (piccolissimo) esercito (una formazione paramilitare).Per alcuni scrittori l'ultimo atto, anzi l'uscita di scena è il culmine di un romanzo, la vetta della scrittura. Così fu per il giovane 45enne Yuko Mishima.Insoddisfatto di quell'armistizio del 1945 che aveva privato l'Imperatore del carattere divino, deciso a contestare sia il suo popolo che si era arreso sia a portare avanti il suo "anti-americanismo" ad oltranza, anzi "ad infinitum" e ad imperitura memoria, volle fare un gesto finale ed eclatante : il suicidio in diretta.Con alcuni amici paramilitari, il 25 novembre 1970, occupa con la forza gli uffici del Ministero della difesa Giapponese.Poi, si affaccia dal balcone e pronuncia un discorso patriottico e di esaltazione militare, nella speranza forse di capeggiare una rivolta nazionale. cinto della fascia nipponica sulla fronte (come un Kamikaze della guerra) e vestito in uniforme militare, arringa la folla. Poi, forse visto che nessuno tra la folla lo appoggia, rientra all'interno degli uffici e in diretta TV offre sé stesso al sacrificio rituale. Si dà la morte tramite la Katana.E' l'ultimo atto di un disperato sognatore la cui sconfitta del Giappone non era calata giù. Tanto, che ancora oggi (dice qualcuno) ci sia qualche ultranovantenne ancora combattente.(Nella foto Yuko Mishia che arringa la folla. Subito dopo si toglierà la vita con la katana d'rdinanza).