Viaggio di vita

Post N° 2


Oggi mi viene di parlare di fortuna, ma non nel senso stretto della parola. Fortuna intesa tipo “nascere con la camicia”. Chissà quanti di noi avranno mai immaginato “….quanto sono fortunato…”, “ma che vita di m….., capitano tutte a me, mentre quello….” , “…. ma che avrò mai fatto di male per meritare………”, “…che botta di c… che ho avuto…” !Ho immaginato di raccontarmi, magari potrà servire a capire noi stessi un po’ meglio. Beh io veramente non saprei nemmeno come definirmi, se fortunato o sfigato.Ho avuto la drammatica sfortuna di perdere mio padre appena neonato, ma però ho avuto la fortuna di uscire illeso da quello stesso incidente. Non è stato facile crescere solo senza il supporto paterno (sfiga), ma forse…questo mi ha aiutato a crescere sveglio, responsabile e basato (fortuna)…!Oltre a non avere un padre, ciò comportava anche non avere un tenore di vita “normale” (sfiga), ma questa condizione ti faceva dare il giusto valore alla vita e alle sue vicissitudini quotidiane (fortuna?)….Non ho potuto continuare gli studi universitari perche costava tanto per le finanze familiari, e ho dovuto trovare un lavoro per sostenere le spese di famiglia (sfiga??). Nel lavoro non ho potuto contare su chi potesse darmi una mano ma ho iniziato umilmente dal basso della scala lavorativa e ora  ricopro un ruolo soddisfante che mi consente un buon tenore di vita (volontà, ma anche fortuna). Potrei stare qui per ore a raccontare la mia esistenza, che magari è comune a chissà quante altre storie, ma la conclusione è solo e soltanto una. Soltanto noi siamo i “definitori” di fortuna e sfortuna. Tutto scaturisce dalle nostre aspettative di vita e dal raggiungimento o meno dei nostri sogni. Una persona non dovrebbe mai e ripeto MAI desistere dal rincorrere i suoi sogni, ma ciò non deve farci dimenticare quanto noi siamo già fortunati. Potevamo nascere figli di un agente di borsa a Wall Street, ma potevamo anche nascere in un paese nel sahara, o dell’africa in un villaggio sperduto… Sta a noi giudicare la nostra esistenza, e definirci “Paperino” o “Gastone” JHitch