Creato da hmbebop il 08/01/2009
Rilfessioni su una vita mediamente vissuta

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

saranedihmbebopcccpensiscarlet_ladyalice.a1993metallaro92sono_fusastellaserenityLadyna1975io.aquila_liberaJahzarapsicologiaforensebreezy2007Giulia_liveamicafata
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Meglio vivere poco e bene o molto e male?

Post n°46 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da hmbebop

Oggi è morto Marco Simoncelli, campione di MotoGp. Io non seguo il moto GP: benché ami la moto in sé, non mi piacciono e non mi sono mai piaciute le Hypersport, cioè quelle da strada con una marea di cavalli e che raggiungono velocità assurde (già a 160 km/h sulle nostre strade c’è da rischiare la pelle).

Umanamente mi dispiace, era una ragazzo giovane, simpatico, non meritava davvero quella fine.

Però mi viene da fare una riflessione.

Simoncelli ha avuto, quantomeno da quando ha cominciato a correre da professionista, cioè negli ultimi 8-10 anni, tutto ciò che un ragazzo di quella età può desiderare: soldi, macchine, donne, lusso, divertimenti costosi, ecc.

Ha fatto una brutta fine, certo, ma faceva un mestiere pericoloso per il quale era ben pagato, i rischi li conosceva, si divertita a correre, era la sua vita e nessuno lo ha obbligato a farlo.

Pensiamo per un attimo, invece, alla guerra in Libia, in Iraq, in Jugoslavia, solo per citare quelle contemporanee. Ci sarò sicuramente stato un ragazzo di 24 anni che è morto perché è stato arruolato di forza e spedito, fucile alla mano, ad affrontare dei nemici più agguerriti, malvagi e preparati che magari si sono pure divertiti a torturalo prima di farlo fuori.

Adesso ditemi se pensate ancora che Simoncelli sia stato così sfortunato.

La visione delle cose cambia, eh? Quel ragazzo morto in guerra sicuramente non avrà fatto una bella vita prima di morire e quei pochi anni di vita nemmeno se li è goduti ma, molto più probabilmente, avrà dovuto affrontare fame e miseria prima di essere arruolato di forza e strappato dai suoi cari.

Io dico che Simoncelli, tutto sommato, è stato fortunato, perché ha avuto una bella vita.

E’ morto sul colpo, tra l’altro, e sappiamo tutti che negli incidenti su due ruote si rischia di rimanere paraplegici o tetraplegici per danni alla colonna vertebrale.

Io sono sicuro che se Simoncelli avesse potuto scegliere la sua fine avrebbe deciso di rimanerci sul colpo: una persona abituata a condurre una vita così attiva difficilmente avrebbe sopportato una vita del genere, così limitata ed umiliante.

Mi si potrà dare del cinico, ma preferirei di gran lunga fare la vita di Simoncelli che quella del ragazzo che va ad affrontare i miliziani del defunto Rais.

Io, l’avrete intuito, sono favorevole all’eutanasia. Che senso abbia tenere un vita un relitto umano che non può nemmeno più comunicare il suo dolore (Welby, Englaro, ad. es., ma chissà quanti casi ci sono ancora) non l’ho mai capito.

Riuscite ad immaginare che vita di merda può condurre uno alimentato col sondino naso-gastrico? Uno che si fa tutto addosso perché non può alzarsi ed andare in bagno? Quella non è vita, è una tortura, è il contrario della vita, è la morte in terra.

La vita cessa di avere un senso se è fatta di sola sofferenza, fisica o psichica che sia.

Per questo ho sempre rispettato chi ha deciso di suicidarsi.

Se l’ha fatto e non ha portato con sé altre vite (non parlo quindi dei kamikaze, che rimangono degli assassini) c’è solo da ammirarlo per il coraggio del gesto. Avrà avuto le sue ragioni.

Io preferirei di gran lunga una vita breve e felice piuttosto che una lunga e piena di sofferenze.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

EICMA batte MI Sex 5 a 0

Post n°45 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da hmbebop

Ieri sono stato al MI Sex. Un mio amico si sposa la prossima settimana ed avevamo programmato il suo addio al celibato per ieri.
La scelta, con il mio voto contrario, è caduta sul famoso MI Sex di Milano, la fiera del sesso tanto pubblicizzata in tutta italia, e forse anche all'estero, che si tiene con cadenza annuale o anche due volte l'anno, come quest'anno.

L'ho detto, ho votato contro: in primo luogo perchè non ho mai fatto un addio al celibato di pomeriggio (siamo partiti verso le 16 ed usciti verso le 20.30) e poi perchè tutte le festicciole analoghe a cui ho partecipato le abbiamo celebrate in night club più o meno belli e rafinati, dove il trattamento riservato al festeggiato è stato sempre personalizzato coinvolgendolo sul palco.
Niente di particolare, s'intende, per chi non c'è mai stato parliamo delle solite signorine più o meno carine ed assai svestite che ballano la lap dance e si spogliano togliendosi quel poco che resta loro addosso. Il prossimo alle nozze viene fatto salire sul palco, ring o quel che è, lo spogliano lasciandolo in mutande e gli si strusciano un pò addosso prendendolo in giro, mentre gli amici si godono lo spettacolo comodamente seduti mentre bevono qualcosa.

Al MiSex mi aspettavo un'orda di allupati, qualche ragazza poco vestita e nessuna possibilità di far coinvolgere il festeggiato in qualche esibizione: le mie aspettative sono state pienamente confermate, il tutto al prezzo di 30€ d'ingresso e 3,50€ per un thè freddo al limone (la birra 5€).

Si trattava di un capannone con diversi stand, che giravi in un'oretta scarsa, dove le bellezze non erano molte ed abbondavano, invece, le solite maialone-nulla-di-che da night che ti fanno un sacco di complimenti per convincerti a fare un privè da 60€ (un vero furto) da 10-15 minuti per ballarti addosso e niente più.

L'attrazione più gettonata era una specie di "gabbia" nella quale due tipe molto disinibite ma non così belle si dimenavano avvicinandosi alle sbarre ed alle mani e bocche di un esercito di allupati che non si schiodava nemmeno con le bastonate.
Che gusto ci sia a farsi mettere la F..A in faccia da una che lo farebbe con chiunque, pagando, mi sfugge. Potrei anche Capire se in un attimo di voglia matta pagassi per farti fare un lavoretto come si deve, ma questa cosa qui del voyeurismo degli allupati non la riesco proprio a comprendere.
Sopratutto non riesco a comprendere che gusto ci sia con una donna che bella non è (al più è porca) e che per di più lo farebbe con chiunque, mica solo con te.
Tristissime poi le scene di ometti inguardabili sui 50-60 anni, pelati, bassi, manco poi tanto puliti, con di fianco queste qui che li abbracciano e li baciano come se fossero i loro amanti.
L'erotismo è una cosa raffinata, cavolo!
Una bella donna che si spoglia SOLO per te, che lo fa perchè vuole farti piacere, vestita in modo femminile ma non da zozzona, truccata ma non da festa in maschera, che sia anche porca ma con un certo stile, quella si che riesce a farmi nascere il desiderio, ma queste qui no, cavolo, no.

Nei night ci sono andato solo per gli addii al celibato, quindi diciamo una 10ina di volte, ma quasi sempre ho trovato ragazze stile Mi Sex. Solo una volta, allo Striptease di Milano, ce n'era una diversa, me la ricordo bene.
Quella si che aveva la classe, quella si che trasmetteva erotismo, ma è e rimane un caso assolutamente isolato.

In definitiva: cento volte meglio le ragazze dell'EICMA che quelle del MI Sex. Quelle si che se chiudo gli occhi me le ricordo, queste sono solo un vago ricordo, e nemmeno tanto gradevole.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La Recensione

Post n°44 pubblicato il 03 Settembre 2011 da hmbebop

Oggi ho (finalmente) finito il libro di Bukowski "Storie di ordinaria follia".
Me l'ha regalato una tipa conosciuta per lavoro, che ci aveva provato a più riprese, col sottoscritto.
Fisicamente non era male, ma a livello mentale ho sempre avuto delle gran riserve, perchè mi sembrava un pò fuori di testa.
Non che io mi reputi totalmente a posto, anzi, ma qui si viaggiava davvero su di un binario un pò troppo stravagante.
Ed infatti il libro mi è arrivato per posta, insieme a tre suoi quadri ed un bellissimo vinile.
L'ho letto durante tutta l'estate, in modo discontinuo, piuttosto incuriosito perchè di Bukowski ho sentito tante cose strane ma non ho mai letto nulla.
Il libro è assolutamente fuori di testa, un pò come chi me l'ha regalato, suppongo, ed è un mix di storie inverosimili ed altre più plausibili, quasi tutte a sfondo erotico-pornografico. Dico pornografico perchè a volte si sconfina proprio nella pornografia, quando Bukowski descrive il modo in cui si scopa questa e quella, o come certe donne gli fanno lavoretti di bocca o di mano.
Dal sottotitolo (erezioni, eiaculazioni, esibizioni) non mi aspettavo un libro molto diverso, e forse anche chi me l'ha regalato voleva proprio trasmettermi quel messaggio, forse pure stuzzicarmi un pò facendomi intendere che quelle cose le avremmo potute rendere "vive" insieme. Bah.
Un pò mi ha divertito, soprattutto nelle storie più ordinarie e verosimili, probabilmente degli spaccati di vita reale di Bukowski. Altri capitoli sono invece decisamente più noiosi, specie quando si parla di corse di cavalli, tecniche di scommessa ecc.
In definitiva un libro che non consiglierei ma che, se avete voglia di sondare lo spirito di Charles Bukowski e non ne avete mai letto una pagina, vi darà un'idea di ciò che egli scriveva e di come lo scriveva. Voto: 7.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Nevrosi da single

Post n°43 pubblicato il 19 Agosto 2011 da hmbebop

La nevrosi è una errata percezione della realtà: in buona sostanza la tua visione della realtà si discosta da quella oggettiva, reale della situazione.
E' il caso di chi si vede brutto/a quando in realtà è assolutamente nella media o, ancora peggio, è più bello/a della media delle persone. L'anoressia e la bulimia ne sono altri tragici e gravi esempi.
Poi c'è la nevrosi da single. Prendiamo un ragazzo/a, perfettamente normale, con un lavoro decente, una vita normale e così via, che da anni desidera una relazione ma non riesce a trovare una persona che lo/la convinca a tal punto da iniziarne una.
Oppure, ancora peggio, un ragazzo/a che riesca ad iniziare una relazione ma la interrompa dopo poche settimane, sistematicamente, indipendentemente dalla persona scelta, perchè sente cadere il proprio coinvolgimento verso l'altro/a e quindi, onestamente, dica all'altra persona quello che prova.
Nella maggior parte dei casi l'altra persona vorrà anch'essa interrompere subito la relazione, temendo guai peggiori in seguito, chiudendo qualsiasi possibilità di riallacciarne una in futuro, perchè essa non si fiderà più di colui/colei che ha confessato di non essere più coinvolto.
Chiaramente qui non si parla di chi colleziona relazioni come le figurine, cioè quelli/quelle capaci di iniziare una nuova relazione subito dopo un'altra, che usano un sistema affettivo più orientato verso la convenienza (anche sessuale) che verso i sentimenti veri e propri.
Queste persone, ovviamente, vogliono sul serio rimanere impegnati per poco, per mantenere la porta aperta e poter fuggire verso la preda migliore, l'occasione migliore, che un serio impegno con l'altro/a impedirebbe loro di cogliere al volo.
Qui invece parliamo di persone che vogliono avere una relazione stabile, romantica nel vero senso della parola, ma che non ci riescono, e soffrono tantissimo per questo. Non si sentono completi e realizzati senza un amore, nemmeno se miliardari o pieni di oggetti materiali a loro portata ed amici pronti a consolarti.
Cercano costantemente una persona da amare, ma non appena riescono ad instaurare una relazione, vedono cadere i loro sentimenti così, senza motivo, senza una vera causa, senza spiegazione. E vallo a spiegare all'altro/a cosa ti succede. Non lo capirà mai. E ti odierà, quasi sicuramente, perchè vedrà nella tua onestà un rifiuto, un "non ti voglio più ma non ti voglio spiegare perchè". Una spiegazione inaccettabile.
Questa è la nevrosi da single: desiderio profondo di innamorarsi ma non riuscirci perchè bloccati su una condizione solitaria che per quanto brutta e non voluta, non si riesce a superare.
Bene, la diagnosi l'ho fatta. Ma la cura? Come si guarisce?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

17.7.011: una domenica deludente

Post n°42 pubblicato il 17 Luglio 2011 da hmbebop

Questa domenica è stata piuttosto deludente.
Mi sono svegliato meno rintronato del sabato (strano, essendo andato a dormire più tardi ed avendo avuto una notte un pò più tormentata) ma l'accesa discussione dalle 12 alle 13 con mio padre ha rispolverato nella mia memoria sofferenze e brutti periodi della mia vita.
Alle solite, la mia mente ha viaggiato nel tempo, immaginando cosa sarebbe successo se in quegli anni, anzichè esser costretto a mandar giù tanti rospi, fossi stato libero di fare le cose a modo mio e senza aiuto alcuno, soprattutto considerando che oggi chi ha fornito quell'aiuto te lo rinfaccia. Bell'aiuto, col senno di poi.

A ciò si aggiunga che il tempo era grigio, nuvoloso e poco invitante ad andare in giro.
Verso le 16 non ne potevo davvero più di stare in casa: non pioveva, ho preso il motardone ed ho girato per circa 30 km, per poi trovarmi a casa appena prima che scendesse l'n-esima scrosciata di pioggerellina.

Da lì non mi sono più mosso: il cielo era sempre più nero e di voglia di prendere altra acqua non ne avevo. Ed infatti alle 19 è venuto giù un bell'acquazzone.

Così sono rimasto in casa, ho cenato e guardato qualcosa in tv, fino ad ora, che è giunto il momento di andare a letto, sennò domani chi avrà voglia di svegliarsi?

Già. Domani è un'altro giorno, no? Buona settimana :)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963