Creato da SoleSilenzios0 il 05/05/2009
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così..per scrivere..

Post n°4 pubblicato il 29 Luglio 2009 da SoleSilenzios0

il caldo disegnava linee confuse all'orizzonte. la strada danzava sul riverbero ritmico del sole che batteva a tempo. nell'immagne confusa,tra sagome informi e rumori, il mio passaggio era indicato da quella scia di ricordi che si risvagliavano in me attraverso i miei occhi. Camminavo tra la gente, senza meta, aspettando quella carezza di vento che, sembrava non dovesse mai arrivare.

I suoni insistenti facevano compagnia ai miei passi. suoni ritmici,quasi ipnotici, di lavori in coso, che non vedono termine. uomini accoldati sotto il sole d'estate, asciugano il loro sudore, abbassando gli occhi. nella pelle lucida e sporca, i loro colpi migliori, riservati di lena a quel lavoro in strada. mi chiedo cosa si racchiuda in quei gesti, e quanto significato abbia per loro..Un uomo alza la testa dal mucchio di terra. il sole gli impedisce di aprire gli occhi, in apparenza senza espressione. alzando un mano, si fa ombra e si guarda intorno, come a cercare qualcosa. lo immagino alla ricerca assurda di visibile vento gelido, o di altri scavi e lavori da poter portare avanti, quando il suo sgardo incrocia il mio. initimidito, abbasso lo sguardo e riprendo a camminare.Sento che riprende il suo monotono lavoro appena mi allontano.

Lungo le strade del centro, la vita sembra non fermarsi nemmeno nel caldo estivo piu intenso. tra turisti in canottiera e lavoratori in giacca e cravatta, gente comune vaga forse senza meta, proprio come me, che comincio a pensare che più che una passeggiata, il mio percorso sia molto piu di riflessione.

Prendo il primo autobus che si ferma e decido di spostarmi. stranamente vuoto, mi siedo e mi infilo gli auricolari. la musica mi trasporta e comincio a pensare a cosa fare,in generale della mia vita, tra il lavoro e il mio tempo libero.sento di buttare del tempo prezioso, sento che nn sto facendo quello per cui ho sempre pensato di essere nato. prendere delle decisioni, io forse non ne sono mai stato capace. e credo che la mia vita, fino ad oggi,sia stata solo un fluire di eventi che io ho accolto con passività e tolleranza, sperando che prima o poi, qualcosa di piu desiderato mi accadesse..

 
 
 

panico in centro commerciale!

Post n°3 pubblicato il 16 Maggio 2009 da SoleSilenzios0

Nel caos turbolento di un sabato lavorativo, il solito movimento di gente che popola il centro commerciale invadendo i nostri spazi e distruggendo i reparti come se niente fosse, lascia le sue orme tra merce buttata a terra e stampelle volanti.. quando alzo lo sguardo attraverso la vetrina, mi fermo attonito e sorpreso..cosa sta succedendo? il popolo compratore si dirige i corsa verso le uscite correndo! il panico nei loro visi, tra buste gettate in aria e urla incalzanti..mi giro verso il negozio in cerca di una spiegazione,quando qualcuno mi si avvicina urlando "c'è un incendio!"..."oddio"..niente panico! carico d'aria i miei polmoni e urlo a squarciagola, in gara con il volume a bestia della diffusione "fuoriiiii!! tutti fuoriiiiiii!!!!.. ed eccolo, il panico davanti i miei occhi, quasi tattile. gente che corre, chi urla il nome di un eventuale marito o figlio, chi- preso dall'ansia- rimane immobile.. "fuori,signori, fuoriiii!"..le cabine prova affollate  si svuotano al mio invito..gente mezza nuda corre per il negozio in cerca dell'uscita. Chi cerca le sue scarpe, chi cerca di coprire parti del corpo rimaste nude nel caos.. il panico ormai è insito! basta poco, pocchissimo..chiudiamo e usciamo dalle porte d'emergenza. aspettando..ma nulla..chiediamo, ma non sappiamo niente..

per dieci minuti il caos, per altri dieci l'attesa di sapere cosa fosse acaduto. altri dieci per ritrovarci di nuovo dentro, come se niente fosse successo..anzi con pu gente di prima..

a questo punto era meglio una bomba, piuttosto che un cazzo di falso allarme!...

ma..la bambina uscita in mutande...che fine ha fatto?????'.....

 
 
 

sei solo l'immagine.

Post n°2 pubblicato il 14 Maggio 2009 da SoleSilenzios0

Sospeso tra incertezza e tempo, la mia mente si ritrare come una tsta di lumaca al pensiero di quel salto che attraversa il mio percorso. In preda ad un senso inesplicabile di aspra consapevolezza, mi chiedo come possa un uomo allegerirsi di un carico così grande.. annullando le sue inalterabili convinzioni, per cedere alle tentazioni di un senso opposto a quello che si è prestabilito.

Io nel mezzo, nell'incanto ambivalente di questa condizione, mi guardo intorno e analizzo, con estrema ignoranza, quello che accade intorno a me.. senza capire..Parole confuse. Senza un vero significato.

Se il volto ignoto davanti lo specchio elargisce consigli e punta il dito contro se stesso, io giro lo sguardo, rivolgendomi all'ombra di fianco e chiedo asilo a ciò che più mi avvicina allo spirito.

Vuoto di mancata volontà, e di stimolo per un futuro, chiudo la mano serrando il pugno, e rompo lo schema. Sgusciando fuori, rishiando di bruciarmi, uccido la mia paura e sospendo le mie incertezze, rivolto al tuo saluto. sorridendo, inconscente, mi aspetterai vincitore. Ma a testa alta mi avvicinerò chiudendo quella porta che ci dividerà per sempre.

 
 
 

Per te.

Post n°1 pubblicato il 05 Maggio 2009 da SoleSilenzios0

Era come se fosse inverno, ma in realtà era solo la sensazione che provavamo attraversando la stanza illuminata esclusivamente dalle luci dei lampioni sulla strada. Il buio che ci lasciavamo dietro le nostre spalle era marcato dalle pareti nere ancora calde. Giravo su me stesso, a stento trattenevo le lacrime, mentre appoggiavo la mano sulla spalla del mio amico.. il fuoco era divampato nella sua stanza per inoltrarsi repentino nelle stanze adiacenti. Non riuscivo a ricordare quella casa. L'immagine drammatica che avevo negli occhi era più forte di ogni pensiero. Persone in movimento intorno a noi agivano silenziose. E noi immobili, con lo sguardo rivolto a terra, tentavamo di respirare, con il forte odore di cenere che si insinuava nei vestiti, sulla pelle, attraverso il nostro fiato. Uscendo, attraversammo il landrone per scendere le scale in assoluto silenzio. il corpo stanco del mio amico cercava appoggio, senza trovarlo. Gli occhi sgranati, oltre il punto di vista, focalizzavano la prospettiva di pensieri sfugevoli e istantanei, ad elencare mentalmente tutto il suo passato-materiale e non- tra ricordi e conquiste ora andati persi nelle fiamme di un fatale incidente. Il nostro spirito, disintegrato e amareggiato, cerca invano di trovare appiglio nel futuro, ma viene spinto aggressivamente in quelle fiamme. Nella cenere.

Su strade bagnate da lacrime e stanchezza, ci ritroviamo a parlare del tempo, delle immagini che svaniscono nella mente e che riaffiorano sosprendentemente quando meno te lo aspetti. Se siamo forti, lo dobbiamo a chi ha forgiato negli anni il nostro spirito- tra la terra e il cielo- toccando con mano propria qualsiasi forma di emozione.

Adesso il solo appiglio verso la luce, è l'eco di un canto lontano che sembra essere irraggiungibile. aspettando che torni il sole. dalla cenere rinascerai, come nuova vita. E il tuo sorriso avrà motivo di tornare a dare serenità a chiunque incroci la tua strada.

 
 
 

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