Honey

Giornate impegnate


Sempre lunedì (è stata una giornata super piena) ho riniziato di sera il corso di hatha yoga, organizzato dal CUS. Il responsabile del CUS mi aveva chiamato poche ore prima per avvertirmi che riniziava il corso e che non potevo mancare (e naturalmente non sono mancato). Nuova palestra finalmente, ma soprattutto isolata e quindi ideale per fare yoga, situata dentro un convento divenuto da un pò di tempo scuola elementare. Già per trovarla mi sentivo rimbambito, ho girato attorno ad una piazza fino ad accorgermi, solo dopo 10 minuti, di una luce uscire da un portone. Entro, e di fronte a me si estende un grande cortile tipico dei conventi. In fondo al cortile c'è la palestra. Noto subito, come d'altronde già mi immaginavo, che ci sono solo ragazze (ben 12), tutte universitarie. Dopo aver già praticato yoga per vari mesi mi sono ormai autoconvinto che lo yoga, almeno in Italia, è praticato quasi solo dalle donne, anche se per gli effetti benefici che fa penso che servirebbe un pò a tutti. Non che questo mi disturbi (cioè cosa c'è di più divertente che fare il galletto in mezzo a 12 ragazze), però ciò non toglie che mi sento in imbarazzo... E mi sento imbarazzato al massimo quando mi accorgo che c'è solo uno spogliatoio (tra l'altro già invaso dalle ragazze). Mi cambio allora in bagno e mi aggrego insieme alle donne. L'insegnante già mi conosce e mi saluta subito. Per una volta non mi sento un pagliaccio a fare i vari esercizi.. Mi ricordo che quando avevo incominciato per la prima volta in ottobre ero quello che sbagliava di più e la tipa mi riprendeva ogni qualsiasi mossa (sbagliata) che facevo. Mi ricordo anche che in quella prima lezione allora ci aveva fatto fare 2 esercizi che ancora adesso sono convinto si sia inventata lei e che già allora mi avevan fatto scoppiare dal ridere.. E inizio a ridere quando verso la fine ce li fa fare anche questa volta. Nel primo ci fa battere sulla testa con i pugni chiusi (sembriamo un branco di malati mentali gravi). Tutte le ragazze si guardano quasi incredule e pensierose (forse anche loro hanno pensato quel che avevo pensato io). Qualcuna ride, qualcun'altra si rifiuta per principio di farlo, d'altronde sembra proprio un modo per autolesionarsi... Ma ancora più divertente è stato l'esercizio finale: dovevamo dilatare le pupille, tirar fuori del tutto la lingua e urlare aaaaaaa fino a quando non ci veniva a mancare il respiro. Ci voleva una videocamera per riprendere la scena, troppo divertente. Alla fine fa l'inchino e ci saluta (le ragazze ancora scioccate non sanno cosa fare, alla fine qualcuna si inchina di fronte alla lei). Dopo di che si dirigono pian piano verso lo spogliato. Aspetto che entrino tutte e mi spoglio lì a lato della palestra per cambiarmi. Mi immaginavo che si cambiassero ma invece incominciano una dopo l'altra ad uscire dallo spogliatoio, proprio mentre ero rimasto in mutande... Mi sento in grande imbarazzo ma non posso far altro che sorridere e rivestirmi in fretta.Sicuramente lunedì è stata una giornata lunghissima. Martedì mattina poi preso dalla pazzia decido di assecondare la mia ragazza che invece di andare a scuola vuole passare la mattina insieme a me.. E così mezzo addormentato vado a prenderla alla stazione a 30 km da casa mia. Trascorriamo tutta la mattina in giro per i centri commerciali a curiosare tra un negozio e l'altro. Per aggiungere un tassello al mio stato di pazzia, le propongo di comprare uno di quei quaderni per bambini piccoli da colorare e di metterci a colorarlo... Il bello è che ci ritroviamo seduti in un tavolino del centro commerciale a colorare il quaderno mentre tutta la gente che passa ci osserva quasi increduli. Certo, se non è uno stato di pazzia questo...Martedì pomeriggio vado a casa di Manuel, il ragazzino che seguo per un progetto di volontariato da un anno, dopo che gli è morto il fratello maggiore. C'è anche il suo amico chiamato Pollo dagli amici, un ragazzino troppo divertente. Ci mettiamo a giocare con la play station e poi a guardare il film "Il nano infame" che gli ho regalato. L'avrò ormai visto almeno 10 volte quel film, ma muoio dal ridere ogni volta che lo guardo. Manuel si siede sul divano accanto a me e a metà del film si addormenta appoggiato a me. Col tempo si è affezionato tanto a me. Ne ha passate di tutti i colori da quando è morto suo fratello, la madre da allora è in uno stato continuo di depressione, finendo per contagiare quasi anche il padre e Manuel da solo sembra dover sostenere i genitori. In questo tempo ho cercato di stargli vicino divenendo per lui forse come un nuovo fratello maggiore. Da un anno lo vedo almeno una volta alla settimana, e insieme agli altri ragazzi e ragazze volontari e agli altri ragazzini che seguiamo abbiamo fatto un sacco di uscite (gare di bowling, di calcio e pallavolo, siamo andati al cinema, al mare e ci siamo divertiti un sacco). Mercoledì è stata un'altra giornata abbastanza piena, la mattina sono andato in giro tra mercato e negozi con una mia amica a comprare un regalo di compleanno per una nostra amica, ho fatto il turno in sala studio e poi sono andato a Rimini per un colloquio per poter fare un corso di operatore. Infine la sera ho avuto l'incontro con gli altri volontari per far il punto della situazione. Sono andato a dormire stanco morto.Giovedì. La mattina una grande emozione, ho rivisto lei...