Honey

Giovedì mattina


Giovedì mattina, vado in facoltà per cercare la mia amica con la quale avevo comprato il regalo il giorno prima per lasciarglielo visto che ho deciso all'improvviso di non andar più al compleanno. Mentre attraverso il corridoio che porta verso l'aula dove ha lezione, mi accorgo che davanti alle macchinette del caffè c'è Elisa, la ragazza di cui avevo perso la testa l'anno scorso, lei che non vedevo da mesi.. Da quando fa il servizio civile ormai mette piede in facoltà solo per venire a dare gli esami. E forse questa è stata la mia fortuna. Mi ci è voluto diverso tempo per cercare di dimenticarla, diverso tempo per cercare di non star male ogni volta che me la trovavo di fronte. E ora che è lì a pochi passi da me le sensazioni sono diverse, la guardo, la scruto, il cuore non mi batte più forte come mi succedeva mesi fa appena la incontravo, anche se non posso negare che mi piace ancora. Noto che è cambiata, ha cambiato completamente tipo di abbigliamento, anche se ha sempre lo stesso taglio di capelli e la stessa dolcezza e spensieratezza negli occhi.Non si accorge che sono lì a fissarla e allora la chiamo.. Elisa, Elisa... Mi viene in mente la melodia di Per Elisa di Beethoven che ascoltavo incessantemente l'estate scorsa pensando a lei... Mi viene subito incontro entusiasta, sembra quasi che mi voglia baciare, o forse abbracciare. Ma io rimango fermo, le sorrido e la guardo negli occhi. Non potrei abbracciarla, non in quel momento. Mi dice che ha appena dato il penultimo esame e che sta attendendo l'esito, e poi iniziamo a parlare del più e del meno, del volontariato (che faceva anche lei l'anno scorso con me), della mia prossima laurea, alla quale lei non vuole mancare (ormai si stanno prenotando tutti, mi sa che dalla tensione mancherò solo io quel giorno), del suo lavoro, di come sia bello lavorare con i bambini, soprattutto mi parla di una bambina cieca della scuola materna a cui si è affezionata molto. La sua solita sensibilità, la sua qualità migliore, la sento ancora viva più che mai. Ed era questo forse l'aspetto di lei che mi aveva fatto subito innamorare e perdere la testa. Non ho mai conosciuto una ragazza più sensibile di lei, l'unica che ha pianto per giorni per una mia poesia, l'unica che ha pianto allo stesso modo per una rosa che le ho regalato, l'unica che sia mai riuscita a rivoluzionarmi la vita... Rimaniamo un pò di tempo a chiacchierare finchè non andiamo a vedere il risultato dell'esame.. E' passata. E' felicissima anche se deve scappare subito via per tornare a lavoro. Ci salutiamo, mentre rimango con la testa per aria, persa a rivivere i tanti ricordi, i tanti momenti trascorsi insieme...