Creato da Honey983 il 12/01/2007
Pensieri, riflessioni, sogni, i momenti più dolci e amari della mia vita...
Sei libero dinanzi al sole del giorno, sei libero dinanzi alle stelle della notte; e sei libero quando non c'è sole, né luna, né stelle. Sei libero persino quando chiudi gli occhi su tutte le cose. Ma sei schiavo della persona che ami, perché l'ami, e sei schiavo della persona che ti ama, perché ti ama.

Kahlil Gibran

 

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Ho imparato

ho imparato...
che ignorare i fatti non cambia i fatti

ho imparato...
che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che
quel qualcuno continui a farti del male

ho imparato...
che l'amore, non il tempo guarisce le ferite

ho imparato...
che il modo piu' facile per crescere come persona e‘
circondarmi di persone piu' intelligenti di me

ho imparato...
che ogni persona che conosci merita di essere salutata con un sorriso

ho imparato...
che quando serbi rancore e amarezza la felicita' va da un‘ altra parte

ho imparato...
che un sorriso e' un modo economico per migliorare il tuo aspetto

ho imparato...
che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno
ti ha agganciato per la vita

ho imparato...
che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicita'
e la crescita avvengono mentre la scali

ho imparato...
che e' meglio dare consigli solo in due circostanze quando sono richiesti
e quando ne dipende la vita.
 
 
 

 

 

Un compleanno turbolento

Post n°13 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da Honey983

24 anni..
24 anni della propria vita, sicuramente 24 anni vissuti appieno forse anche troppo. Spesso mi chiedo cosa mi debba ancora succedere nella mia vita, visto che ne ho passate davvero tante, tante fatiche, e tante lotte con il destino a volte anche troppo duro nei miei confronti. Ma anche momenti belli, di gioie, di felicità.Di sicuro tra le tante cose che mi sono accadute, una lacuna c'era e c'è sempre stata forse in tutta la mia vita finora.. Questa lacuna era rappresentata da quell'amore e quell'affetto che spesso mi sono mancati, soprattutto quando ero piccolo, quando rimanevo a casa da solo perchè da piccolo stavo spesso ammalato, quella solitudine di quando mio padre non c'era perchè stava sempre via per lavoro, di quando mi mancava l'affetto dei parenti, essendo cresciuto per diversi anni a Sydney solo con la mia famiglia. Ora arrivato a questi 24 anni sembra che anche questo vuoto si stia colmando.. In 24 anni ho avuto diverse ragazze, diverse storie, storie difficili e complicate, per motivi vari (lontananza, forte divario di età, etc.) Questo è il primo compleanno che festeggio insieme alla mia ragazza a casa mia, serenamente.. Il mio regalo più bello di questo compleanno è stato quindi senza dubbio quello di poterlo trascorrere insieme alla mia ragazza. Questi 2 giorni sono stati particolarmente intensi ma anche agitati. Ieri, sabato sera, vigilia del mio compleanno. La mia ragazza decide di festeggiare il mio compleanno trascorrendo la serata insieme a me, questo perchè oggi avrebbe avuto più difficoltà a riuscire a stare con me (sia perchè domani ha la scuola, sia perchè i suoi genitori probabilmente non l'avrebbero fatta uscire stasera). Alle 19.30 ci vediamo davanti alle scuole medie... Entra in auto, è uno splendore, per la prima volta la vedo indossare la gonna, adoro quando una ragazza indossa la gonna. Una gonna stile college americani, color bianco e nero. Sopra ha una maglia di lana nera che lascia intravedere le maniche e il colletto di una camicia di seta bianca. E a completare tutto un cappotto e gli stivali... E’ vestita come più mi possa piacere. Mi verrebbe già voglia di saltarle addosso, so già che la serata si preannuncia scoppiettante (già nei nostri piani dei giorni prima doveva diventare una serata indimenticabile). Mentre faccio ripartire l'auto, inizia a darmi un primo regalo, un cuore di plastica che appende allo specchietto. E' sorridente, la guardo con la coda dell'occhio mentre dolcemente si appoggia sulla mia spalla. Per strada mi dà un secondo regalo, che tutto curioso scarto con la mano destra tenendo con l'altra mano il volante. E' un pacchettino piccolo, una scatolina, dentro c’è un ciondolo in argento del simbolo dell'acquario.. Sa bene quando io vada pazzo per l'astrologia. Mi piace troppo ma non trovo le parole giuste al momento per dirglielo.. sono troppo emozionato. Mentre passiamo davanti alla videoteca dove vado di solito, le chiedo se le va di noleggiare un film.. Mi risponde di sì, anche se intuisco che in verità non ne ha tanta voglia.. Parcheggio l'auto ed entriamo, diamo un'occhiata qua e là fino a quando troviamo il suo film preferito, Ghost. Anche per me è uno dei film più belli che ci siano, e decidiamo senza pensarci su di noleggiarlo. Usciamo e passiamo a prendere 2 pizze che portiamo a casa. Entriamo in camera mia e ci chiudiamo dentro. Non ci manca nulla per trascorrere una serata indimenticabile.

Mentre lei taglia le pizze, apro una bottiglia di Montepulciano d'Abruzzo che avevo preparato insieme a dell'incenso particolare ma buono (Regina della Luna) e a delle candele profumante vicino al letto, e faccio partire il dvd. Ci sediamo sul mio letto. Dopo alcuni lunghi baci iniziamo a mangiare alcuni pezzi di pizza intercalando nel mentre un brindisi alla serata. La mia ragazza allora tira fuori un altro regalo, ancora più bello degli altri, un braccialetto in argento. Non mi aspettavo tutti questi regali, anche perché il regalo più bello per me era davvero quello di stare insieme a lei. Il film arriva alla scena più toccante, la sensualissima scena al torchio in cui Molly e Sam modellano con le mani le une sulle altre un vaso in terracotta... prende il via una scena in cui si mostra tutta la loro passionalità, prende il via quella che è una delle colonne sonore più belle al mondo...
Oh, my love, my darling,
I've hungered for your touch
a long, lonely time.
And time goes by so slowly
and time can do so much,
are you still mine?
I need your love,
I need your love,
God speed your love ..... to me!
la scena più romantica del film, l'atmosfera si scalda.. Ci passa la voglia della pizza, scappo in un attimo fuori dalla camera e vado a prendere nel frigorifero una piccola torta con panna, crema, e frutta che avevo comprato nel pomeriggio. E' buonissima, la mangiamo un po’ e poi iniziamo a spalmarcela con le mani sul viso e sul collo. Dopodiché spengo la luce, mentre le candele illuminano la stanza ai lati del letto. Lentamente le nostre mani lasciano volar via ad uno ad uno i nostri vestiti mentre le nostre bocche si lasciano andare a dolci baci. Ci infiliamo nudi sotto le coperte, lei sdraiata su di me, i nostri corpi caldi sono uniti. E così per un’ora, un’ora di passionalità, un’ora lunga e speciale. Quando poi la mia ragazza si rialza da me, ci accorgiamo d’un tratto che il preservativo mi era scivolato via. La serata finora perfetta si trasforma all’improvviso in un incubo. Momenti di isteria si alternano a momenti di incredulità. Per un istante proviamo a riderci su, addirittura scherzando incominciamo a dirci i nomi che preferiamo. Presi poi dalla paura del peggio incominciamo a cercare una spiegazione, a capire cosa è successo, a pensare ad una soluzione.. L’unica che ci viene in mente è la pillola del giorno dopo. Ci rivestiamo perché devo riaccompagnarla a casa, prima che i suoi la chiamino arrabbiati. Per strada siamo tesi, la paura in noi è allucinante. Il pensiero di un figlio adesso mi mette i brividi, ho troppe cose da fare ancora, e tra l'altro voglio continuare gli studi. Per tutta la notte non dormo… Stamattina, man mano che mi arrivano i messaggi di auguri dai miei amici, chiedo consigli su consigli. Rimangono tutti sbalorditi. Almeno al mio compleanno un po’ di tranquillità no? Me ne succedono sempre di tutti i colori. L’unica soluzione che salta fuori è la pillola del giorno dopo, che dopo corse avanti e indietro nel pomeriggio riesco miracolosamente a far avere alla mia ragazza. Forse il peggio è passato, ma che emozioni questo compleanno…

 
 
 

Quando le cose accadono all'improvviso

Post n°12 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da Honey983

Martedì trascorro tutto il pomeriggio insieme a Manuel e alla mia ragazza. Prima io e Manuel facciamo una sfida a calcio uno contro uno nella quale mi sottometto ad una imperiosa sconfitta (10 a 3...) poi ci mettiamo in macchina e andiamo in giro per i negozi dell'iper per cercare una maglia per Manuel, che gli serve per un torneo che deve fare a scuola. Un pomeriggio spensierato, il tempo vola, alle 6 usciamo dal centro commerciale, mentre tutto d'un tratto fuori ha iniziato a grandinare.. Ci ricordiamo che avevamo lasciato l'auto dall'altra parte del parcheggio e iniziamo a correre mentre la pioggia imperterrita ci bagna, la mia ragazza si stringe a me e ci ritroviamo in pochi attimi inzuppati d'acqua. Riaccompagnamo Manuel a casa, e poi ci fermiamo sotto casa della mia ragazza. Mi racconta di alcune sue cose personali accadute a lei e alla sua famiglia diversi anni fa, fatti che l'hanno scossa profondamente e che non ha raccontato quasi a nessuno, nemmeno alle sue amiche più intime. In quel momento capisco di essere divenuto in poco tempo davvero importante per lei, da una parte mi sembra di far carico di qualcosa che è troppo pesante per lei, dall'altra mi sento di impersonare la parte dello psicologo della situazione. Ogni tanto penso che diverse delle amiche che ho si sfogano con me già solo per il fatto che mi ritengono uno psicologo (è un classico sbaglio che fanno con chiunque frequenti psicologia).. Ma tuttavia mi fa piacere ascoltarla, provo empatia per lei, il suo racconto un pò mi scuote, però mi fa sentire ancor più legato a lei... La mattina dopo decide ancora un'altra volta di non andare a scuola e di passare la mattinata insieme a me... La vado a prendere alla stazione e decidiamo di andare a casa mia a vedere un film. Sono ancora molto addormentato, starei ancora a letto a dormire per ore e ore... Arriviamo a casa mia e dopo che la mia ragazza inizia a familiarizzare con i miei gatti che ancora non aveva visto, ci chiudiamo in camera. Tra le diverse videocassette che ho decidiamo di vedere "Non ti muovere", un film che tra l'altro non avevo mai guardato. Ci stendiamo abbracciati sul mio letto e iniziamo a guardarlo. Il film parte da subito con una serie di flashback, di quelli che se ne perdi uno non capisci più niente... e infatti dopo poco non capisco più quello che succede. Anche perchè io e la mia ragazza iniziamo pian piano a riscaldare l'atmosfera, un bacio dopo l’altro. Sono baci sensuali, passionali, baci sul viso, sul collo, le mani si alternano in tocchi delicati, morbidi fino a farci il solletico, fino a scendere verso le zone proibite. Il film continua a scorrere le scene mentre tra di noi sale la temperatura e ci lasciamo andare del tutto… Succede quello che aspettavamo da tempo, quel momento che avevamo riservato per il mio compleanno di domenica per renderlo una giornata speciale. Ma le emozioni e il nostro desiderio ci hanno avvolto e hanno preso il sopravvento su tutto...

 
 
 

Giovedì mattina

Post n°9 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da Honey983


Giovedì mattina, vado in facoltà per cercare la mia amica con la quale avevo comprato il regalo il giorno prima per lasciarglielo visto che ho deciso all'improvviso di non andar più al compleanno. Mentre attraverso il corridoio che porta verso l'aula dove ha lezione, mi accorgo che davanti alle macchinette del caffè c'è Elisa, la ragazza di cui avevo perso la testa l'anno scorso, lei che non vedevo da mesi.. Da quando fa il servizio civile ormai mette piede in facoltà solo per venire a dare gli esami. E forse questa è stata la mia fortuna. Mi ci è voluto diverso tempo per cercare di dimenticarla, diverso tempo per cercare di non star male ogni volta che me la trovavo di fronte. E ora che è lì a pochi passi da me le sensazioni sono diverse, la guardo, la scruto, il cuore non mi batte più forte come mi succedeva mesi fa appena la incontravo, anche se non posso negare che mi piace ancora. Noto che è cambiata, ha cambiato completamente tipo di abbigliamento, anche se ha sempre lo stesso taglio di capelli e la stessa dolcezza e spensieratezza negli occhi.
Non si accorge che sono lì a fissarla e allora la chiamo.. Elisa, Elisa... Mi viene in mente la melodia di Per Elisa di Beethoven che ascoltavo incessantemente l'estate scorsa pensando a lei... Mi viene subito incontro entusiasta, sembra quasi che mi voglia baciare, o forse abbracciare. Ma io rimango fermo, le sorrido e la guardo negli occhi. Non potrei abbracciarla, non in quel momento. Mi dice che ha appena dato il penultimo esame e che sta attendendo l'esito, e poi iniziamo a parlare del più e del meno, del volontariato (che faceva anche lei l'anno scorso con me), della mia prossima laurea, alla quale lei non vuole mancare (ormai si stanno prenotando tutti, mi sa che dalla tensione mancherò solo io quel giorno), del suo lavoro, di come sia bello lavorare con i bambini, soprattutto mi parla di una bambina cieca della scuola materna a cui si è affezionata molto. La sua solita sensibilità, la sua qualità migliore, la sento ancora viva più che mai. Ed era questo forse l'aspetto di lei che mi aveva fatto subito innamorare e perdere la testa. Non ho mai conosciuto una ragazza più sensibile di lei, l'unica che ha pianto per giorni per una mia poesia, l'unica che ha pianto allo stesso modo per una rosa che le ho regalato, l'unica che sia mai riuscita a rivoluzionarmi la vita... Rimaniamo un pò di tempo a chiacchierare finchè non andiamo a vedere il risultato dell'esame.. E' passata. E' felicissima anche se deve scappare subito via per tornare a lavoro. Ci salutiamo, mentre rimango con la testa per aria, persa a rivivere i tanti ricordi, i tanti momenti trascorsi insieme...

 
 
 

Giornate impegnate

Post n°8 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da Honey983

Sempre lunedì (è stata una giornata super piena) ho riniziato di sera il corso di hatha yoga, organizzato dal CUS. Il responsabile del CUS mi aveva chiamato poche ore prima per avvertirmi che riniziava il corso e che non potevo mancare (e naturalmente non sono mancato). Nuova palestra finalmente, ma soprattutto isolata e quindi ideale per fare yoga, situata dentro un convento divenuto da un pò di tempo scuola elementare. Già per trovarla mi sentivo rimbambito, ho girato attorno ad una piazza fino ad accorgermi, solo dopo 10 minuti, di una luce uscire da un portone. Entro, e di fronte a me si estende un grande cortile tipico dei conventi. In fondo al cortile c'è la palestra. Noto subito, come d'altronde già mi immaginavo, che ci sono solo ragazze (ben 12), tutte universitarie. Dopo aver già praticato yoga per vari mesi mi sono ormai autoconvinto che lo yoga, almeno in Italia, è praticato quasi solo dalle donne, anche se per gli effetti benefici che fa penso che servirebbe un pò a tutti. Non che questo mi disturbi (cioè cosa c'è di più divertente che fare il galletto in mezzo a 12 ragazze), però ciò non toglie che mi sento in imbarazzo... E mi sento imbarazzato al massimo quando mi accorgo che c'è solo uno spogliatoio (tra l'altro già invaso dalle ragazze). Mi cambio allora in bagno e mi aggrego insieme alle donne. L'insegnante già mi conosce e mi saluta subito. Per una volta non mi sento un pagliaccio a fare i vari esercizi.. Mi ricordo che quando avevo incominciato per la prima volta in ottobre ero quello che sbagliava di più e la tipa mi riprendeva ogni qualsiasi mossa (sbagliata) che facevo. Mi ricordo anche che in quella prima lezione allora ci aveva fatto fare 2 esercizi che ancora adesso sono convinto si sia inventata lei e che già allora mi avevan fatto scoppiare dal ridere.. E inizio a ridere quando verso la fine ce li fa fare anche questa volta. Nel primo ci fa battere sulla testa con i pugni chiusi (sembriamo un branco di malati mentali gravi). Tutte le ragazze si guardano quasi incredule e pensierose (forse anche loro hanno pensato quel che avevo pensato io). Qualcuna ride, qualcun'altra si rifiuta per principio di farlo, d'altronde sembra proprio un modo per autolesionarsi... Ma ancora più divertente è stato l'esercizio finale: dovevamo dilatare le pupille, tirar fuori del tutto la lingua e urlare aaaaaaa fino a quando non ci veniva a mancare il respiro. Ci voleva una videocamera per riprendere la scena, troppo divertente. Alla fine fa l'inchino e ci saluta (le ragazze ancora scioccate non sanno cosa fare, alla fine qualcuna si inchina di fronte alla lei). Dopo di che si dirigono pian piano verso lo spogliato. Aspetto che entrino tutte e mi spoglio lì a lato della palestra per cambiarmi. Mi immaginavo che si cambiassero ma invece incominciano una dopo l'altra ad uscire dallo spogliatoio, proprio mentre ero rimasto in mutande... Mi sento in grande imbarazzo ma non posso far altro che sorridere e rivestirmi in fretta.

Sicuramente lunedì è stata una giornata lunghissima. Martedì mattina poi preso dalla pazzia decido di assecondare la mia ragazza che invece di andare a scuola vuole passare la mattina insieme a me.. E così mezzo addormentato vado a prenderla alla stazione a 30 km da casa mia. Trascorriamo tutta la mattina in giro per i centri commerciali a curiosare tra un negozio e l'altro. Per aggiungere un tassello al mio stato di pazzia, le propongo di comprare uno di quei quaderni per bambini piccoli da colorare e di metterci a colorarlo... Il bello è che ci ritroviamo seduti in un tavolino del centro commerciale a colorare il quaderno mentre tutta la gente che passa ci osserva quasi increduli. Certo, se non è uno stato di pazzia questo...
Martedì pomeriggio vado a casa di Manuel, il ragazzino che seguo per un progetto di volontariato da un anno, dopo che gli è morto il fratello maggiore. C'è anche il suo amico chiamato Pollo dagli amici, un ragazzino troppo divertente. Ci mettiamo a giocare con la play station e poi a guardare il film "Il nano infame" che gli ho regalato. L'avrò ormai visto almeno 10 volte quel film, ma muoio dal ridere ogni volta che lo guardo. Manuel si siede sul divano accanto a me e a metà del film si addormenta appoggiato a me. Col tempo si è affezionato tanto a me. Ne ha passate di tutti i colori da quando è morto suo fratello, la madre da allora è in uno stato continuo di depressione, finendo per contagiare quasi anche il padre e Manuel da solo sembra dover sostenere i genitori. In questo tempo ho cercato di stargli vicino divenendo per lui forse come un nuovo fratello maggiore. Da un anno lo vedo almeno una volta alla settimana, e insieme agli altri ragazzi e ragazze volontari e agli altri ragazzini che seguiamo abbiamo fatto un sacco di uscite (gare di bowling, di calcio e pallavolo, siamo andati al cinema, al mare e ci siamo divertiti un sacco).

Mercoledì è stata un'altra giornata abbastanza piena, la mattina sono andato in giro tra mercato e negozi con una mia amica a comprare un regalo di compleanno per una nostra amica, ho fatto il turno in sala studio e poi sono andato a Rimini per un colloquio per poter fare un corso di operatore. Infine la sera ho avuto l'incontro con gli altri volontari per far il punto della situazione. Sono andato a dormire stanco morto.

Giovedì. La mattina una grande emozione, ho rivisto lei...


 
 
 

Un appuntamento freddo

Post n°7 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Honey983

Lunedì pomeriggio, ore 14.20. Ho l'appuntamento con la mia ragazza, come sempre davanti alla scuola media vicino a casa sua. Arrivo per una volta tanto in anticipo di 10 minuti, forse perchè sento dentro di me che non sarà come i nostri soliti appuntamenti. Mi distendo sul sedile dell'auto, la radio accesa, e attendo pensieroso il suo arrivo. 14.30 puntuale come sempre arriva lei. Ha negli occhi uno sguardo arrabbiato, è fredda e non mi sembra di averla lì accanto ma, in quel momento la sento lontana anni luce. Ha un sacchetto in mano che mi allunga: dentro c'è la nostra foto, fatta 3 giorni prima e un regalo (una tazza molto carina con disegnati 2 angeli sopra). Dietro alla foto c'è una dedica molto bella, sicuramente spontanea. Mi dice che aveva preparato tutto sabato pomeriggio, quando ancora era serena... Come ogni volta mi chiede dove andiamo, le propongo di andare a vedere l'itc che frequenta, visto che non ci sono mai stato. Accetta la mia proposta e nel mentre del tragitto inizia a parlarmi di quella strada che fa tutte le mattine col tram, mi descrive ogni luogo che attraversiamo, ogni luogo legato ad un suo qualche ricordo. Arrivati davanti alla scuola mi mostra da fuori dove è situata la sua classe, mi racconta di tanti anedditi riguardo alla scuola, dei bidelli che hanno una storia tra di loro.. Io sono tranquillo, la vedo parlare liberamente come sempre, anche se mi è rimasto impresso il suo sguardo freddo iniziale.. E inizia a passarmi per la mente la discussione del giorno prima. Tutto inizia da sabato sera. Lei va ad un compleanno di una sua amica che conosco, ma a cui non sto tanto simpatico. Ci va senza dirmelo prima (mi manda un sms durante il compleanno verso le 22). Questa cosa mi fa restare un pò male. La domenica mattina poi non mi faccio vivo, in qualche modo ci sono rimasto male. Ci sentiamo alle 13, sono freddo nei suoi confronti, così per tutto il pomeriggio. La sera poi mentre sono al cinema inizia la discussione. Mi invia un sms con scritto "ciao essere strano, cosa fai?", messaggio che mi lascia ancor più attonito e perplesso. Un'altra botta nei denti, e allora le rispondo, in maniera dura, che ci sono rimasto male per il giorno prima, e le rinfaccio che non riusciamo mai a trovare una sera per stare insieme". Il mio discorso mi sembra legittimo, ma lei vuole aver ragione, e tronca la discussione scrivendomi "buon proseguimento di serata". Non le rispondo. Dopo mezz'ora mi arriva un sms in cui mi chiede scusa. Riesco così a rilassarmi, almeno non passo tutta la notte a pensare a questa cosa, ma già immagino che la cosa non è chiusa lì... Infatti dopo esserci fermati davanti alla scuola ripartiamo, decido di ritornare alla scuola media e fermo la macchina nel parcheggio. Per un attimo sento il silenzio che ci divide. Odio quei momenti in cui non so cosa dire. Soprattutto perchè so che mi tocca riprendere la discussione e non mi va. Lei inizia a dirmi che non si aspettava quella reazione da parte mia e rinizia in qualche modo ad attaccarmi. Per un pò le rispondo, ma capisco che è una battaglia persa. E allora decido di lasciare che sia il mio silenzio a risponderle. Capisce che non ho voglia di litigare e inizia a baciarmi. Finalmente la riesco di nuovo a sentire presente, lì vicino a me. Il freddo se ne va, lasciando spazio al caldo dei nostri respiri, al caldo nei nostri cuori che ora pulsano uno vicino all'altro...

 
 
 
 
 

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