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CALCIO: RAZZISMO; PLATINI, UEFA D'ORA IN POI BLOCCHERA' GARE


ROMA - "Ci vorrà coraggio, ma la decisione dell'Uefa d'ora in poi è di fermare le partite in caso di cori razzisti per dieci minuti, e in caso continuino nonostante gli annunci di chiuderle". Lo ha detto il presidente dell'Uefa Michel Platini, in Campidoglio per la cerimonia di consegna a Roma della coppa di Champions League, la cui finale si disputerà nella capitale il prossimo 27 maggio.Non c'è alcuna contraddizione tra le scuse di domenica e il ricorso avanzato ieri dalla Juventus contro la sentenza del giudice sportivo per i cori razzisti contro Balotelli. Ne è convinto il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli per il quale "le sentenze sono un dovere ma il ricorso è un diritto". "Rinunciare al ricorso sarebbe sbagliato, perché - ha spiegato Cobolli Gigli al suo arrivo nell'albergo milanese dove i rappresentanti dei club di serie A incontrano il candidato alla presidenza della Lega Calcio Maurizio Beretta - qualsiasi società deve far valere i suoi diritti, non per avere zero sentenze ma per averne una che riteniamo più equa rispetto alle nostre colpe più coerente con i giudizi del passato. Lo facciamo con molta tranquillità e se il ricorso non sarà accolto andrà bene lo stesso".  Sulla sanzione di giocare Juventus- Lecce a porte chiuse a causa dei cori razzisti contro Balotelli, Claudio Ranieri si esprime così: "Non credo sia giusta, perché ci deve essere reiterazione. Certo, è un comportamento sbagliato e ce lo portiamo dietro, è un tipico vizio italiano. Mi spiace molto per Balotelli, ma è giusto fare ricorso. E' anche giusto che arrivi un gesto forte dagli addetti ai lavori: la prossima volta, se succederà, dirò al capitano di chiedere di smettere". Alla domanda se con la partita a porte chiuse si crei un pericoloso precedente, Eanieri risponde: "Certo, perché se si applicherà lo stesso metro su tutti i campi, rischiamo di non disputare il Mondiale per mancanza di date per i recuperi".