Hysteron Protèron

-


Lo so, sto ritornando a lavorare troppo come - prima dell'inferno che fu - e a riprendermi vecchie parti di me stesso che, a giorni alterni, pesano tanto quanto sono forse in grado di renderti felice.Vedi, il punto è che queste parole povere non saprei tirarle fuori davanti a quegli occhi, se non fossi Tu, come sempre, a scendere in quel punto preciso lì, tra stomaco e cuore, per portarle quasi letteralmente alla luce con l'uncino. Quindi le butto all'amo quì, dove magari vien un po' più facile.Sarà la febbre che in me risveglia istinti e pori della pelle che san di nostalgia e riconoscimento, ma ieri tornando a casa, per una delle rare volte in cui capita, ti ho trovata chiusa in un sogno, senza avere il coraggio di svegliarti.  Ho lottato per ore contro l'urgenza di chiederti scusa e di urlarti grazie; per l'uomo che sono, per certe ore piccole su cui mi lanci sorrisi stanchi, per gli appoggi che ti chiedo, le trasferte che mi risolvi, i problemi da cui mi togli, la vita che ti porto via. E quella che mi ridai. Ho lottato e, insomma, alla fine, al solito, non sono riuscito a dire niente proprio mentre in cuor mio, muto, mi sono reso un'altra spaventosissima verità. E questa sì, te la voglio dire: perché tra avverbi, aggettivi, opere, parole, omissioni e silenzi, è stata l'unica ad uscire ancora viva dalla conta.Sarà la febbre che in me risveglia istinti e pori della pelle che san di nostalgia e riconoscimento, o forse sei Tu che ancora sai perfettamente come farlo: ma mi Manchi.La notte, mentre dormi, mi Manchi Maledettamente tanto.