Hysteron Protèron

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Io sono sempre stato quello lasciato a terra capisci? Io. Io che sono quello che ha sempre avuto le spalle larghe, larghe abbastanza per tutti. Quello che ha sempre tenuto banconote a sufficienza arrotolate nel taschino della camicia perché si sa mai fossero servite, avrebbe pagato da sé l'intero conto. E cazzo se avrebbe pagato. Sì. Non avrebbe nemmeno controllato l'esattezza del calcolo o il numero degli zeri. No. Quello che pur di tenersi vicino un sorriso fanculo, quell'assegno l'avrebbe firmato ad occhi chiusi. In Bianco.Io. Io. Quello che di perdersi in qualche vicolo, anche dopo milioni di ringhiate minacce, non ne è proprio capace.Quello che si incide parole dure sulla buccia e la colora con le striature del marmo per sembrare sempre un po' più forte e invulnerabile, quando poi fanculo, non lo è per niente e non è mai di metallo l'armatura ma ti basta appoggiarci le dita ed assaggiarle per capire che è panna.Io. Io che sono quello che ad ogni giro di pugni sul ring invece di lasciarsi scivolare solitario, a curarsi le ferite in un angolo dello spogliatoio ha sempre rincorso l'avversario per accertarsi di non avergli fatto troppo male. Io. Io che non sono mai stato capace di arrendermi e che ho sempre camminato, corso, seguito, protetto. E non importa quante e quali delusioni avrei potuto trovare scritte a un bivio sul cartello. La strada l'avrei spianata da solo. Con una pala, un rullo. Con Un cucchiaino di plastica rotto a metà sotto il sole di Agosto, pur di continuare dritto, Insieme per la stessa via.Io che quando mi hanno chiesto di stare fermo ne ho sempre dato la parvenza ma non ci sono mai riuscito. Io che che ho sempre in quei casi, girato sul posto per dare la certezza che lì, in quelle precise coordinate sarei stato ritrovato. Perché no. Per dire che no No. Io non mi ero mai, mai, mai perso, mai. Mai, lasciato smarrire. Mi ero solo messo Muto ad Aspettare di nuovo la presa di una mano che non avevo ancora lasciato. E che mai avrei voluto vedere distante dalla mia.Io che praticamente ateo, ho sempre ingoiato insieme agli abbandoni una specie di preghiera e di paura sommessa che in certe sere, liquide, dagli occhi ritornano ad urlare.- Perché ho solo paura sai? che poi tu ti accorga di non avere in un qualunque modo, bisogno di me.Io sono sempre stato lasciato a terra capisci?