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Non sono uno di quelli che nelle sere solitarie si sfonda di sigarette ed alcol, fino a perdere la percezione dell'averle trascorse.Lo sono stato.Sono stato una scheggia impazzita che di solitario ha avuto non ore, ma anni interi.Settimane fatte di due giorni in veste semi-seria/responsabile ed il resto buttato con la mia roba nel bagagliaio della macchina, tra città sparse per lo Stivale e Balorde nel week end.C'è che arrivi a riempirtene di certi vuoti che ti crei, e allora capisci che stordirti di vita fatua, perché quella Reale è un'altra cosa, poi non serve proprio a niente.Così, sono diventato l'Io che nelle sere solitarie, compra le sigarette ma se ne sta a guardarle sulla scrivania rimproverandosi per non fumarle. L'Io che macina 200 km in una notte, ma nell'arco di 50, inventandosi una pista che passi per strade di campagna poco illuminate.L'Io che vorrebbe sballarsi i sensi con l'antidoto alla droga che sente dentro, e si ritrova a respirarla di nuovo, lavandola su un bicchiere di latte freddo e cereali: come fa un Bambino, a colazione