“ Si definisce come vintage , sinonimo della espressione d'annata, un oggetto prodotto nei vent’anni precedenti o anche prima, il quale è diventato oggetto di cult .“ Questa definizione è alla base della passione per il modernariato, cioè la passione del collezionista per tutti quegli oggetti che in gioventu’ sono stati usati dallo stesso nella vita di tutti i giorni e che gli ricordano gli anni verdi. Giochi di latta, vecchi flipper, juke box, radio, macchine da scrivere e fotografiche, mangiadischi e mangianastri, dischi di vinile, giornaletti e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta. I collezionisti di modernariato sono come dei fratelli che hanno vissuto le stesse esperienze, lo stesso spazio, lo stesso tempo e non vogliono dimenticare da dove sono venuti. Sono come dei vecchi compagni di viaggio che si ritrovano insieme e non hanno dimenticato il loro passato. Per loro tutto è rimasto come un tempo e anche loro sono rimasti gli stessi. Forse con qualche ruga in piu’, forse con qualche problema in meno. Ma con la certezza che tutto cambia per non cambiare. Vecchi compagni che sono rimasti dei bambini ma con l’esperienza dell’adulto, che non soffrono della sindrome di Peter Pan ma la sera raccontano le sue storie ai loro figli e nipoti. Collezionisti che si beano delle loro collezioni di lattine, orologi da parete, mappamondi, mobili, televisioni che non venderebbero mai ma che sono sempre pronti ad acquistare. Perché il collezionare modernariato non è strettamente collegato al guadagno ma alla gioia dei ricordi . . . e all’invidia di chi ammira la collezione.
VINTAGE O MODERNARIATO
“ Si definisce come vintage , sinonimo della espressione d'annata, un oggetto prodotto nei vent’anni precedenti o anche prima, il quale è diventato oggetto di cult .“ Questa definizione è alla base della passione per il modernariato, cioè la passione del collezionista per tutti quegli oggetti che in gioventu’ sono stati usati dallo stesso nella vita di tutti i giorni e che gli ricordano gli anni verdi. Giochi di latta, vecchi flipper, juke box, radio, macchine da scrivere e fotografiche, mangiadischi e mangianastri, dischi di vinile, giornaletti e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta. I collezionisti di modernariato sono come dei fratelli che hanno vissuto le stesse esperienze, lo stesso spazio, lo stesso tempo e non vogliono dimenticare da dove sono venuti. Sono come dei vecchi compagni di viaggio che si ritrovano insieme e non hanno dimenticato il loro passato. Per loro tutto è rimasto come un tempo e anche loro sono rimasti gli stessi. Forse con qualche ruga in piu’, forse con qualche problema in meno. Ma con la certezza che tutto cambia per non cambiare. Vecchi compagni che sono rimasti dei bambini ma con l’esperienza dell’adulto, che non soffrono della sindrome di Peter Pan ma la sera raccontano le sue storie ai loro figli e nipoti. Collezionisti che si beano delle loro collezioni di lattine, orologi da parete, mappamondi, mobili, televisioni che non venderebbero mai ma che sono sempre pronti ad acquistare. Perché il collezionare modernariato non è strettamente collegato al guadagno ma alla gioia dei ricordi . . . e all’invidia di chi ammira la collezione.