ICARO...lemieali

la risacca dei ricordi


Lui sta nel suo tempo, adagiato sino a sentire il pietrisco della riva, il respiro del mare, nell’onda che ruba il tratteggio dei passi, tra nuvole che spezzano i colori. Sottrae ogni cosa di se, il pensiero, un sogno, ogni paura fra lo sciabordio delle onde nel silenzio dell’animo.Non ha bisogno di scorgere l’orizzonte, ha il sapore salmastro dell’aria nelle narici e il frusciare del mare fra le orecchie, è tutto lì lo spazio da intendere.Poi saranno le sensazioni che veleggiano il momento a recargli dentro ogni parola.In lontananza le gradazioni variano col flusso delle correnti, lui deve cercarle nel gioco delle sue pupille.Basterebbe una vela per navigare lui sa che non serve molto, lì, nel mare.Per partire un motivo, o niente da lasciare.Ed è un ricordo, o il presente.L’onda bagna il suo terreno e si ritira sembra la sfida della vita, l’occasione che sfuma quando serri il pugno come volessi stringere la foschia dell’aria della sera.Il mare è trasparenza, il colore lo prende dai riflessi del cielo o dalle nuvole nere. Lui tinge il suo umore osservando il mare, ed è quasi sempre azzurro. E quando infuria, schizzando nell’aria minuscoli cristalli di sale quella burrasca per lui, è la forza da saper trovare.  La rabbia dell’inverno lascia sulla riva i resti di qualche mareggiata nel suo cuore un po’ d’amarezza,credeva aver trovato la parte di se, non solo un riflesso, specchiato nei suoi occhi.Il confine tra la terra e il cielo è questo mare, lui lo sa ed è li a bagnare l’animo nelle tinte che sanno di pace.