ICARO...lemieali

Dimenticare...


Ci sono tempi in cui il passato è una memoria senza un valore. Si presenta in un mattino così inutile che pur preparandolo nulla può mutare. Lo trovo nei gesti di operai che nel riesumare dei corpi usano strumenti che spezzano ogni vista. Già io non avrei dovuto esserci ,ma ero lì ed essi sapevano,  chissà perché avevano rabbia e così poca umanità. Non avevo idea cosa cercassi in quel mattino, dopo oltre trenta anni dal giorno in cui i miei chiusero i loro sguardi. Avevo voglia di ritrovarli, forse lo stupido pensiero che nulla si fosse consumato quasi si potesse pensare di abbracciarli. Dopo tanto, dopo un calore dimenticato. Non potevo non esserci era un appuntamento, con la realtà, col mio dovere di sempre, di figlio.Era un tempo, e tutto poi appariva inutile, persino ciò che avevo costruito come se tutto fosse ciò che avrei dovuto consegnare alla loro memoria. La mia vita fratturata in un  intimo dolore la costruivo sulle loro ceneri, nel loro lavoro da portare avanti, perché nulla fosse perso di ciò che avevano conquistato. La mia vita dal giorno dopo è stata l’idea da omaggiare ai loro sacrifici, e dentro tutte le mie conquiste io avevo il pensiero che loro fossero una traccia di ciò che raggiungevo. Io tratteggiavo i passi che dovevano essere il prolungamento d’un disegno dei loro destini. Lo facevo con orgoglio, cercando di rintracciare la mia vita che sembrava passarmi accanto, in un marciapiede opposto, senza mai incontrarsi se non per un nulla.Poi arriva il tempo è tutto appare inutile, stupidamente un sogno che non avrei dovuto trattenere, perché le cose perse non si possono ritrovare neanche calcando le orme che appaiono un segno. Resti solo, proprio come in quel mattino, in un silenzio così diverso da ogni altro. Neppure le scuse d’un operaio hanno un senso, perché avevano ragione loro, lì non vi era più nulla. E da quel momento non sapevo più dove cercarli. Non aveva logica. Tutto era stato senza fosse più abbraccio. Tutto un ricordo così sbiadito che rinunci persino a rintracciarlo. C’è solo una lacrima piccola, sfuggita. Ma basta un segno sul viso per cancellarne l’ultima sensazione.