ICARO...lemieali

un soffio e un volo...


 A te guardiano del sonno voglio consegnare il mio scrigno, ne sigillo i sogni che una vita non può soddisfare, avvolti nel mantello di speranze che da giovane lustrai.Verrò nei giorni a scrutarli e se una luce avrà modo di scaldarne pur uno, mi arrampicherò su nel cielo tra le stelle per strappare il brillio, io che senza non so vivere.Lo affido a te perché possa scorrere leggero il mio presente, conosco l’influenza dei sogni, aloni capaci di sconvolgere la mente, ali che appaiono per elevare il cammino verso altezze da cui si può precipitare. Quanti volti hanno i sogni…riescono a farsi belli pur di tentarti e poi come bolle di sapone sanno eclissarsi.Come non entusiasmarsi alla loro presenza, perché non crederci… ma il solo volerli stimare già si fa inganno.Tu, guardiano del sonno li hai fatti apparire tra le mie notti, li hai cristallizzati per farmeli stringere alla luce dell’alba; ai primi passi nulla può svelarsi né essere ostacolo.Sanno catapultarsi davanti a noi così che non possiamo ignorarli, si consegnano per stravolgerci nel pensiero e si mostrano come farfalle che si poggiano al balcone del mattino e pronte svolazzano portandoci dietro di esse, sanno essere una forza che trascina ogni logica perché se si volesse razionalizzarli non sarebbero più il nostro sogno.E dovremmo fermarci alla sola realtà del momento, al presente e poi confrontare la nostalgia, per ciò che non abbiamo neanche tentato di rincorrere, con ciò che si ha?Potremmo trovarci con tanti rimpianti da seppellire anche quella parte di noi conscia di ogni cosa.Mi hai posto davanti il mio sogno, così vanitoso che non inseguirlo, non instradarsi nel viverlo sarebbe stato oltremodo increscioso; ed io ho indossato le ali e al peso del mio giorno ho sperato di poter dare soffio così da renderlo autentico volo.Guardiano del sonno…ma quale è il tuo dovere?  solo spargere nella notte il profumo di speranza, non pensi a quanto sia arduo sottrarsi e quanta amarezza abbia il sapore di ciò che resta. Quanto sforzo per levarmi dietro il mio alone, un sogno che potrei far sfumare… Io… che il mio presente l’ho già conquistato con la realtà delle mani, io… che avevo forza per andare in alto.Ma che bisogno hai di soffiare e lasciar rotolare il senso di ciò che nasce come speranza, tu fiati e la porti via.Prenditi il mio scrigno, serra ogni desio lascia che io senta il concreto passo del mio presente, per arrivare in fondo senza che altro tu abbia a negarmi.