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« Piccole mani tese...il gioco dell'ipocrisia »

la mia calabria...

Post n°45 pubblicato il 11 Maggio 2011 da IoDomenico

 la mia città

 


 

 

 

La mia Calabria…                                          A mè calabria

rocce incastonate nel mare,                           chi rocce ncastunati nto mari

bagliori di sole,                                              bagghiuri ru suli

ombre dell’incerto domani.                            umbra ill’incertu rumani

 

La mia Calabria,arida terra                            a mè calabria sciutta terra

dove il dramma di chi emigra                        aundi u dramma i cu emigra

acuisce il dubbio di chi resta                          punge i rabbia cu resta

dove la speranza si perde nel sogno,              ca speranza ca si perde nto sognu

e il sogno non è mai speranza.                       E u sognu chi nun è mai spiranza

 

La mia Calabria,                                           a mè calabria

di zagare e bergamotto                                 i zagare e bergamottu

souvenir d’un viaggiatore                             pu ricordu ri forestieri

 

spine di fico d’india                                     spine i ficu r’india

sui dorsi delle mani                                      supra li mani

di chi coltiva la terra.                                   chi cultivannu la terra

 

La mia Calabria                                             A me calabria

nei suoi dilemmi                                            ri l’ìeterni dilemmi

striati dai raggi di sole,                                  raggiati da lu suli

di giovani da braccia forti                             ri brazza di juvani fuorti

incatenate dai vili poteri,                               ncatenati ri vili puteri

nel pregiudizio                                               cu pregiudizio

che oscura                                                       chi scura

la storia di tempi gloriosi                                 a storia ri tempi perduti

polvere raschiata dal vento                             pulberi raschiata ru ventu

dei perduti ricordi                                            ri ricordi scurdati 

 

La mia Calabria                                                 a me calabria

punta d’uno stivale                                            nta punta ru stivale

stretto ai confini,                                               stritta i cunfini

fazzoletto di terra                                              maccaturi i terra

che ai figli                                                         chi ai so figghi

deterge il sudore                                                sciuga a surura

e asciuga il pianto                                              e lu chiantu

di chi il giorno contende.                               ri chi s’arabbatte à sò iuornata

 


 

 

 

 

 

sono gradite le correzioni dialettali...e chiedo venia per errori che chi come me nn ha abitudine a trascrivere il dialetto sicuramente avrà commesso..grazie

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Commenti al Post:
luli.11
luli.11 il 19/05/11 alle 18:19 via WEB
(A mè calabria chi rocci 'ncastunati 'nto mari)- (pungi i rabbia (o raggia) cu resta ca speranza ca si perde)- (a mè calabria i zagara e bergamottu po ricordu ri furestieri)- (spini i fichi r’india sui (dorsi?) (i parmi di li mani) - supra li mani chi cultivanu la terra) ('ncatenati ri vili puteri)- (a storia ri tempi passati purbiri raschiata ru ventu)- ('nta punta ru stivale)- (che so figghi)- spero di essere stata utile (una delle cose che devi ricordar che nel vernacolo calabrese, tutte le parole che iniziano con la "N o la M" va messo davanti l'apostrofo - tipo:'ngrìsi= inglese - oppure: 'ngiùria = offesa e così facendu)... Ps.ti darò lezioni di vernacolo calabrese! un abbraccio Luli ... anzi ti 'mbrazzu Luli
 
 
IoDomenico
IoDomenico il 20/05/11 alle 19:34 via WEB
ahahah...sarà un piacere essere un suo alunno :)) ti 'mbrazzu stritta... sta cosa a sacciu :)) ciaooooo Luli...
 
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