IL VOLO DI ICARO
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Post n°41 pubblicato il 23 Marzo 2011 da IoDomenico
Dove, sei tu… quando combatto il mio giorno quando la vita si spezzetta e le mani stringo forte per ricucire lo spacco dell’anima
Dove… trovo l’amore capace di addolcire un momento la speranza di viverlo tra le pieghe dell’esistere
dove sei… quando il mio sguardo è perso tra la stupidità intorno quando attendo la carezza lontana dalla pelle senza fremiti
dov’è… la voce la risata, memoria di un tempo se è il silenzio che stordisce no, non puoi dirmi …resta se tu non puoi essere la mia stessa ombra
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Post n°40 pubblicato il 12 Marzo 2011 da IoDomenico
camminerò toccando i sassi coi miei piedi zaino in spalle, cappello in testa col nulla nelle tasche, il respiro con te nell’animo e su di me il volo d’un aereo. Camminerò come non avessi altro lo sguardo, un passo l’esperienza appresso al giorno camminerò stringendo l’erba d’un campo come avessi fra le dita la tua mano valicherò il fiume del distacco e mi volterò al fruscio del vento come a un richiamo da cui non vuoi staccarti
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Post n°39 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da IoDomenico
Il mare dello stretto… come se penetrasse dentro, se la mite onda irrigasse un pozzo profondo. E’ il mare che non ti fa paura, in cui t’immergi verso il punto lontano che sai raggiungere. Ne scorgi lo sfondo, e l’orizzonte il riflesso che si ferma tra le montagne. Nuoti sino al confine da aggiungere ogni volta una bracciata in più come a credere che si possa anche nella vita spingersi oltre il limite stando attenti… Nuoti, solo oltre la distanza, lontananza da cui osservare le scene della vita dal punto, dove le voci non arrivano, e le persone sono un movimento, e il tutto ruota anche senza di te. Se guardassi il cielo perso in quell’immensità e t’accorgessi quanto piccoli siamo nel gioco dell’universo Tu origine, cellula, uomo seme nel prato della vita nel silenzio musicato dallo sciabordare delle onde, scopriresti il senso di appartenere al mondo senza esserne l’esclusiva.
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Post n°38 pubblicato il 24 Febbraio 2011 da IoDomenico
A te guardiano del sonno voglio consegnare il mio scrigno, ne sigillo i sogni che una vita non può soddisfare, avvolti nel mantello di speranze che da giovane lustrai. Verrò nei giorni a scrutarli e se una luce avrà modo di scaldarne pur uno, mi arrampicherò su nel cielo tra le stelle per strappare il brillio, io che senza non so vivere. Lo affido a te perché possa scorrere leggero il mio presente, conosco l’influenza dei sogni, aloni capaci di sconvolgere la mente, ali che appaiono per elevare il cammino verso altezze da cui si può precipitare. Quanti volti hanno i sogni…riescono a farsi belli pur di tentarti e poi come bolle di sapone sanno eclissarsi. Come non entusiasmarsi alla loro presenza, perché non crederci… ma il solo volerli stimare già si fa inganno. Tu, guardiano del sonno li hai fatti apparire tra le mie notti, li hai cristallizzati per farmeli stringere alla luce dell’alba; ai primi passi nulla può svelarsi né essere ostacolo. Sanno catapultarsi davanti a noi così che non possiamo ignorarli, si consegnano per stravolgerci nel pensiero e si mostrano come farfalle che si poggiano al balcone del mattino e pronte svolazzano portandoci dietro di esse, sanno essere una forza che trascina ogni logica perché se si volesse razionalizzarli non sarebbero più il nostro sogno. E dovremmo fermarci alla sola realtà del momento, al presente e poi confrontare la nostalgia, per ciò che non abbiamo neanche tentato di rincorrere, con ciò che si ha? Potremmo trovarci con tanti rimpianti da seppellire anche quella parte di noi conscia di ogni cosa. Mi hai posto davanti il mio sogno, così vanitoso che non inseguirlo, non instradarsi nel viverlo sarebbe stato oltremodo increscioso; ed io ho indossato le ali e al peso del mio giorno ho sperato di poter dare soffio così da renderlo autentico volo. Guardiano del sonno…ma quale è il tuo dovere? solo spargere nella notte il profumo di speranza, non pensi a quanto sia arduo sottrarsi e quanta amarezza abbia il sapore di ciò che resta. Quanto sforzo per levarmi dietro il mio alone, un sogno che potrei far sfumare… Io… che il mio presente l’ho già conquistato con la realtà delle mani, io… che avevo forza per andare in alto. Ma che bisogno hai di soffiare e lasciar rotolare il senso di ciò che nasce come speranza, tu fiati e la porti via. Prenditi il mio scrigno, serra ogni desio lascia che io senta il concreto passo del mio presente, per arrivare in fondo senza che altro tu abbia a negarmi.
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Post n°37 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da IoDomenico
Starò fermo sino a mostrarmi staccato onda lieve che dall’orizzonte torna alla riva coi miei occhi varcherei il confine come un riflesso della sera che sembra fasciare le ombre nere, sino ad immergermi nel tuo mondo: diverso dal mio, di chi ha sguardi che non possono scorgere, la mente chiusa che non può intendere, parole che non sa emettere. E sento la vita che arrivi appena a percepire, vissuta senza riconoscerla, scrutata senza saperla, percorsa senza comprendere. Vita…preziosa per chi cerca di vederti,capirti, sentirti, il voler afferrare un senso perso in un solo poiché… Le tue mani nel nulla, il sorriso vacuo, il tuo corpo immobile. Il senso soffocato del vivere che alla vita destina un camminare nel mondo senza pretendere un perché.
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Post n°36 pubblicato il 10 Febbraio 2011 da IoDomenico
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Post n°35 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da IoDomenico
Dove porti quel bimbo donna… corpo esanime stretto al petto quale guerra si macchia del suo sangue quale ragione stupida da annientarlo all’insaputa in uno scoppio lo sotterra
occhi innocenti levati in alto scorgono lingue di fuoco in un cielo che non ha più stelle
Chi? ha separato la mia mano stretta ad ogni fratello, se non ho colori religioni che stringono armi o bandiere da sventolare più in alto di altre se tra le mani stringo il sudore nei miei occhi ho voglia d’amore e sulle labbra il perdono
Dove porti il tuo bimbo lascia possa carezzarne il corpo congiungere lo sguardo che ricorda le corse dei miei figli gli occhi nei loro cortili il bacio della notte inviato alle stelle, lascia che vicino al dolore trovi l’istante stretto al tuo per rimettere le colpe di chi ha falciato la sua età al tempo
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Post n°34 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da IoDomenico
Mani… aggrappate a speranze, abbracciano forte ciò che si ha. …unite a una preghiera creano la meraviglia che scrolla la vita.
Mani…da sole si stringono al vuoto dentro un sé.
Mani… pressano sanno di balsamo a chi aspetta un senso di carità.
Mani grinzose stanche scivolano via nel dolce sonno nell’ultimo sogno intrecciano il Suo soffio vitale.
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Post n°33 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da IoDomenico
COL LENTO SVANIRE DEGLI ANNI, TI RITROVI VECCHIO... IL CUORE SCANDISCE UN TEMPO CHE FUTURO NON HA.
NELLO SGUARDO SFIORITO SCOPRO LA TUA UMANITA’ NELLA VOGLIA INESPRESSA INCOMPRESA LA QUIETA ATTESA PER ESTERNARE La MISURATA SAGGEZZA.
QUANTO LUNGA SARA’ QUESTA TUA GIORNATA, E LE ALTRE ...ANCORA NEL PACATO FAR NIENTE. I DISCORSI RIEMPONO IL MOMENTO SANNO DEL PASSATO, DI UN’EPOCA… DI ciò CHE DIVERSO FU’.
SAPORI D’AMAREZZA, NOSTALGIA RIEMPONO I VAGHI RICORDI... E QUANDO AL CALAR DELLA SERA ALL’ANDARE D’UNA GIORNATA LA MANO DELL’ALTRO… VECCHIO COMPAGNO DEL VOSTRO TEMPO TI STRINGE... E’ LENTO IL SALUTO, INDECISO... E’ QUELLO DI CHI NON SA SE DOMANI SARA’.
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Post n°32 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da IoDomenico
L’anima… implicata nei dubbi, infiacchita dalle logiche che rubano concretezza, imponente se fasciata d’amore ribelle a chi vuol renderla schiava L’anima angolo d’un sé chino nell’amarezza che vela rinunce nelle speranze, essenze d’un momento nel sorriso che giudica il giorno La mia… il solo mantello in cui avvolgo l’esistenza.
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Post n°31 pubblicato il 19 Gennaio 2011 da IoDomenico
Un soffio tra palpebre chiuse, risveglio che spalanca il presente, sei… la sorpresa d’una luce, quel salire di scale sino ad una veduta, lo svoltare il lato d’una montagna e poi scorgere l’orizzonte, quel riemergere da acque che intorpidiscono la mente, sei… tra mare e terra, nello spazio del niente, da un sogno al tuo giorno, con gli averi dentro diversi da ogni altro risveglio, Tu… maniglia che spalanca i sensi oltre la consuetudine. Vedrò il sole mi nutrirò del calore, sfiorerò le cose, saprò intravedere e percepire con la fantasia d’un tempo eterno, e lo scorrere sarà sensazione, il frammento dell'universo, il tuo amore.
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Post n°30 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da IoDomenico
Se d’un tratto diventassi invisibile la mia entità fisica si smaterializzasse… di me cosa serberesti?
Sarei l’uomo che ha riempito i sensi l’uomo che ha colmato il vuoto, dopo usato da far sparire all’istante.
L’uomo invisibile da oltrepassare perché non ha ingombri l’uomo irrilevante, inesistente, bisogno d’una circostanza.
L’uomo che vogliose gambe circondano ai fianchi quello che accostandosi nel calore d’una mano trasmette il brivido dentro.
Quell’uomo che ti fa mentire che ai tuoi piedi carezza la pelle lieve sfila calze di seta col sesso stringe riempie dentro e i seni di delirio bagna
Se sparisse quell’uomo, guarderesti intorno a cercare nell’assenza l’anima con cui lui, ti circonda.
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Post n°29 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da IoDomenico
Gocce cadono lente fuori dove tutto muove ritmo del tempo che lascia l’autunno dai mille colori e soffia nell’aria odore di carbone
sui vetri specchiate piccole luci ritmano atmosfere antiche
intorno ad un abete una fievole nenia raccoglie i momenti
scalda le sensazioni la fiamma scintillio dei pensieri… un vecchio dal tessuto rosso una lunga barba bianca… la trepidante attesa d’un tempo età di sogni scoperchiati dagli anni
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Post n°28 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da IoDomenico
Siamo il filo dell'animo che cuce nella sabbia del tempo il senso d'una vita, invisibile percorso d’uno sbocco insoluto fatica di mani speranza di sguardi amori sfiorati vissuti. Siamo farfalle in cerca d’un fiore orologi che stanno a scandire automi rivestiti d’un cuore siamo il senso d’una religione con braccia legate da spine, il sorriso del giorno la luce della terra la quiete dell’oceano il calpestio della riva. Mescolati a ciò che cerchiamo siamo il noi di bimbi e anziani che attende alla fine del giorno, una mano e lo scorrere d’una penetrante carezza.
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Post n°27 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da IoDomenico
Ed io sono quel filo di ragnatela che imbriglia i ricordi, conduco il trascorso che non ha più sguardi, esisterà finché s’intreccerà la vita . Filamento da fasciare agli occhi, scompiglio d’un puzzle nella stanza delle immagini, il viaggio lungo la galleria dei volti, sulla tela delle ombre, il calco dell’orma impressa dagli anni, che nei loro animi si fa pensiero, frammenti d’un amore germogliato in un grembo.
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Post n°26 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da IoDomenico
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Post n°25 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da IoDomenico
Cosa cercate…
in quella fila estenuante… tra quel fiume di gente… nel pensiero che spinge le vostre coscienze…
Cosa cercate…
in quel bacio che si perde nel vuoto… in quegli occhi chiusi che vivono nell’orizzonte… in quell’eco che risuona nel vostro sentire…
Cosa cercate…
Il Dio che non riuscite a vedere la parola che da tempo non sgorga la speranza sopita nel cuore
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Post n°24 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da IoDomenico
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Post n°23 pubblicato il 29 Novembre 2010 da IoDomenico
Ho cercato di vivere i tuoi sogni, la tua rabbia, la speranza che giovane sa arrivare. Accarezzavo i tuoi capelli e cercavo i tuoi occhi per trovare la mia voglia. Giovane ragazza dalle parole acerbe, e in me io non so cosa inseguivi: forse il sogno o la parola che si cerca negli occhi di chi è lontano, quella di un padre, di un giorno,di un pensiero. Io accarezzavo la tua pelle e sentivo l’amore. Capelli d’oro e pupille di luna. Io ascoltavo le tue vibrazioni, la tua voce e mi tuffavo dentro un mare dove veleggiare, ed era l’onda che attendevo. Amarti è stata la cosa più bella, avrei dovuto farti arrivare la mia sensazione ma ho parole complicate che sanno disfare le maglie che fasciano l’animo. Avrei dovuto sostare a sognare con te, senza incidere alcuna paura. Se mi manchi non è l’ansia di chi crede di restare staccato, io so… il valore che hanno le persone che non tornano, so cos’è quel che non puoi stringere, e non è dolore, non è rimpianto, ma la parte di me che non può più giungere. La mia mano fra i tuoi capelli vorrebbe che nessuno sapesse lasciarla frusciare col suono della mia, e se era meraviglia vorrei tu l’avvertissi ad ogni soffio di vento. Come l’orizzonte che in compagnia del tramonto riverbera i pensieri e non si sa il perché, ma in ognuno nei propri occhi nasce una speranza. Si và, lo so ragazza mia, avrei difeso la tua libertà, niente e nessuno per colpa mia avrebbe violato il riflesso dei tuoi occhi. Tu sei aurora, oceano, nuvola lieve, raggio di luna, canto del mattino e silenzio della sera. L’ho sentito tra le labbra, l’ho visto dentro le tue pupille, che si aprivano insieme al battito delle mie ciglia. Sei il messaggio lasciato fra le onde, il pensiero che torna al tramonto, la preghiera che sussurro appoggiato ad un’altalena. Avrei voluto lasciarti come fa la marea con la sua riva, come un bimbo dalla mano d’una mamma, come il giorno che si curva oltre l’orizzonte, come una fiducia nascosta dentro, come un fiore che rinasce al mattino, come ogni uccello che torna al suo nido. Ma io posso solo lasciarti come suono di parole tra un’onda…io che ora so a chi ho da dare l’amore che mi avanza.
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Post n°22 pubblicato il 25 Novembre 2010 da IoDomenico
Il mio passo, fiato d’un respiro, con lo smerigliare delle onde un solo pensiero. Sei fra la mia corsa, un profondo soffio a baciarmi dentro. Fra le parole, nei silenzi misti di sorrisi, urlerei la voce dell’animo. Un sogno, un momento, una vita… non avrebbe differenza, saprò fermarmi innanzi alla porta del mio tempo…
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Inviato da: fosco6
il 31/12/2017 alle 19:28
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 17:10
Inviato da: IoDomenico
il 02/01/2014 alle 22:49
Inviato da: fosco6
il 31/12/2013 alle 11:53
Inviato da: IoDomenico
il 16/10/2013 alle 19:02