I Cinque Sensi

Che gioia!


Non l'assenza del dolore: le lacrime.La luce dalla finestra, il moscone che entra e si schianta sul vetro nel tentativo di uscire, incapace di ritrovare la strada da dove è entrato e non si tratta di un pertugio, è una finestra grande, spalancata al sole.Il moscone mi ha fatto venire in mente una persona, tante persone.Che pena.Accosto il vetro da un lato e sventolo uno strofinaccio, finalmente libero, il moscone vola in alto.La gente si imprigiona da sola, si attacca alle persone inutili, alle situazioni scomode e anche al dolore; va bene tutto, purché non senta la leggerezza; la gente scambia la leggerezza per vuoto.Sono contenta quando mi sento vuota, libera e leggera.E se adesso sono anche capace di piangere, è perfetto, tanto continuo a non piangere per le sciocchezze, ma lascio scorrere, a volte, la commozione e questo riflesso rende il momento più intimo.Che gioia!
  Ho perso il mio doloreHo pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna è stato doloroso.Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina.Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà.Ho pianto perché non posso più credere e io amo credere.Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere.Questo significa che amo umanamente.Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno.Ho pianto perché ho perso il mio doloree non sono ancora abituata alla sua assenza.Anais Nin