I Cinque Sensi

Mi sono addormentata


Gli ultimi ricordi si fermano alla fine di via Cola di Rienzo; mi sono svegliata a Porta San Giovanni: mi sono fatta venti, forse trenta minuti con la testa semiciondolante.L'autobus è un mercedes, di quelli nuovi, l'ultimo modello acquistato dall'Atac, uno di quelli che usano solo per le corse nel centro della città, è perfino provvisto di ammortizzatori; i piccoli finestrini sono tutti aperti e lasciano entrare l'aria appena frizzantina di oggi che il calore del sole romano rende perfetta: il pisolo è stato provocato.Arrivata alla mia fermata mi costringo a scendere, mi incammino lungo il grande marciapiede e, con profonda soddisfazione constato che fuori dall'autobus si sta bene anzi, si sta meglio!Il sole tiepido lo sento adosso e l'aria frizzante mi spolvera il viso e fa tremare un po' il foulard che questa mattina ha usurpato il collo alla sciarpa.Che bello camminare col cuore leggero; i pensieri nella testa arrivano ma, quasi istantaneamente, spariscono e lasciano il posto a stupore per la bellezza del cielo sopra le polveri sottili e a ritornelli di canzoni d'amore.Felice malgrado... tutto.Sono fortunata perché l'Universo mi offre tutto questo e io ho la capacità di vederlo e apprezzarlo.Le cose intorno a me cambiano, le persone inadatte si allontanano senza interventi naturali (forse un po' soprannaturali), la batteria del telefono mi abbandona quando appare sul monitor il numero di quella tizia polemica, sempre scontenta, pesante, per riprendere vita quando sta chiamando l'amica con cui sto lavorando (non la sorella-socia, un'altra) che mi parla di una proposta che le è stata fatta e che può interessare tutte tre.Oggi non è prorio tutto perfetto, ma mi sento come se lo fosse.