I Cinque Sensi

Parole inutili


Non amo gruppi, associazioni, organizzazioni; tutto ciò che per sopravvivere ha bisogno di tante persone, di tante parole e, naturalmente, di una gerarchia.Anche le amicizie sono una nota dolente perché sono simpatica a piccole dosi e, relativamente al lavoro, mi accorgo che, a volte, non vengo presa sul serio dalle persone con le quali collaboro e sempre più spesso, a causa loro, sono giudicata poco puntuale, imprecisa, disattenta, da clienti con i quali mi sono impegnata personalmente.Non sopporto che mi si dica cosa devo fare e non amo dire a chicchessia cosa deve fare né ripetere o chiedere.Mi autoescludo, perdendo i vantaggi che l'appartenenza, senza dubbio, concede.Ma questo è.M'arrangio.“…Sono qui, come un verme schiacciato, che mi dibatto, e non so chi mi ha schiacciato, e chi vuole schiacciarmi ancora. Ora, questo discorso non lo farei, se io appartenessi a una regolare « opposizione », appartenessi alle file dei « nemici del potere »: invece, anche lì, sono un irregolare. Anche nel« potere contrario al potere »…La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza.Odio - come ho tante volte detto - l'indipendenza politica. La mia è quindi una indipendenza, diciamo, umana. Un vizio. Non potrei farne a meno. Ne sono schiavo. Non potrei nemmeno gloriarmene, farmene un piccolo vanto. amo invece la solitudine. Ma essa è pericolosa. di essa potrei fare gli elogi, e cullarmi nella gioia che mi proviene nel farne indefinitamente gli elogi.…”Pier Paolo Pasolini LA MIA PROVOCATORIA INDIPENDENZA11.1.1969