i colori del cuore

Il colloquio di lavoro.


Il direttore del personale:"A proposito di lingue, quali conosce? E a che livello le conosce?"Io:"Be' oltre all'italiano, il francese e l'inglese, parlo e scrivo abbastanza bene il bolognese ed il padovano. Poi ora sto imparando il leccese: lo capisco abbastanza bene e mi sto esercitando per parlarlo correntemente... D'altra parte ho avuto il papà bolognese, la mamma padovana e la mia dolce metà è leccese...""Vedo che considera i dialetti alla stessa stregua delle lingue...""Certo! La parlate locali sono vere e proprie lingue, hanno una loro grammatica ed una loro terminologia, che spesso definisce meglio i concetti ed a volte diventa di difficile traducibilità in italiano.""Ma come pensa di sfruttare le sue conoscenze... linguistiche... nel nostro ambito lavorativo?""Veda... Quando si ha a che fare con dei tecnici stranieri, lei m'insegna che l'inglese è la lingua maestra, l'idioma universale, soprattutto nel campo tecnico... Termini come settare, resettare, essere on-line, scanner, scansionare, zippare, rete wi-fi, impianto hi-fi, collegamento wireless, cordless, over-dose... sono entrati nel nostro linguaggio in modo prepotente. Ma anche quando si usano espressioni dialettali, si può notare che spesso "sfondano" e diventano di tutti... Anche a livello internazionale. È noto il "ciao", dal veneziano s-ciao (schiavo)... Mentre a livello nazionale ricordo "soccmél" (accipicchia), un "goto de vin" (bicchiere di vino), "strazamaròn" (rompiscatole), "guaglione" (ragazzo), "fetuso" (fetente)... Ciò detto, ritengo sia più facile l'approccio con le persone che vengono da ogni parte d'Italia, se le accogliamo già capendo il loro dialetto, ma soprattutto se ci rivolgiamo a loro in modo più familiare, usando tipiche espressioni locali... Fermo restando l'ufficialità della lingua italiana..."AL RISVEGLIO, RICORDAVO SOLO QUESTO FRAMMENTO DEL SOGNO. SENZA CAPO NÉ CODA, COME SPESSO MI SUCCEDE. UN SOGNO NON-SENSE.DICONO CHE QUANDO APRI GLI OCCHI I SOGNI SVANISCONO, PERÒ CHE FIGURACCIA AVREI FATTO AD UN VERO COLLOQUIO DI LAVORO, SE AVESSI DETTO QUELLO CHE HO RACCOLTO DAI FRAMMENTI DI QUEL SOGNO SCONCLUSIONATO!NEI SOGNI CADONO LE BARRIERE, LE FORMALITÀ. VENGONO FUORI I PROPRI DESIDERI NASCOSTI. IL NOSTRO SUBCONSCIO HA MODO DI ESTERNARE I PROPRI PENSIERI RECONDITI.SUCCEDE ANCHE A VOI?O È MEGLIO CHE TROVO UNO SPECIALISTA CHE MI VISITI? MA NON UNO QUALSIASI... UNO VERAMENTE BRAVO!