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PETIZIONE PER WOOF


Non mi é stato possibile accedere(momentaneamente) ad un modulo di petizione,quindi vi chiedo di fare copia/incolla del testo che segue e inviarlo,tramite email, ai link del Ministero degli Esteri e dell'Ambasciata Italiana in Eritrea.Per avere un quadro più o meno attendibile del numero dei firmatari vi chiedo di inviarmi nel blog un commento con la scritta "WOOF SI".Allora...pronti....:RIPORTIAMO WOOF A CASA !!!Petizione da inviare:Alla cortese attenzione:  Ministro degli EsteriOnorevole Massimo D’Alemarelazioni.pubblico@esteri.it Ambasciatore Italiano in Eritreacommerciale.asmara@esteri.it  Siamo venuti a conoscenza della vicenda del Signor Maurizio Angioli (cormorani@yahoo.com)  e del suo cane Woof di cui alleghiamo la storia.Chiediamo alle vostre eccellenze di intervenire affinché il cane possa raggiungere L’Italia ed espletare le pratiche d’ingresso nel nostro paese.Qualora non fosse possibile far espletare tutte le operazioni di vaccinazione e di identificazione in Italia,il Signor Angioli é disposto a sostenere le spese necessarie per la trasferta di un veterinario italiano in Eritrea in quanto in quel paese non ha trovato veterinari disponibili.Vi preghiamo inoltre di non considerare questa vicenda “poco importante perché si tratta soltanto di un animale”Siamo certi del vostro impegno di risolvere questo caso.  La storia:«Woof è un bellissimo alano di 5 anni, nato in Kenya. È con me da quando è nato, poi quando sono partito dal Kenya l’ho portato con me in Italia. Alcuni mesi dopo, ricevendo una proposta di lavoro in un altro Paese africano (che per ora omettiamo), lo portai nuovamente con me.Siamo stati sempre insieme, uniti per la pelle, l’unica famiglia per entrambi.Purtroppo 6 mesi dopo l’arrivo sono insorti dei problemi tra la Società per cui lavoravo e il governo locale, tanto da dichiarare la società e me “persone non gradite”.Non ho potuto fare neanche le valigie, peggio ancora ho dovuto lasciare Woof senza avere la possibilità di tornare a prenderlo dove si trovava.I contatti tramite l’ambasciata italiana in loco e la Farnesina per poter far rientrare Woof sono stati inutili. Woof non avrebbe nessun problema a lasciare quel Paese (peraltro molto bello con gente amichevole) e prendere un volo per l’Italia ma, avendo le vaccinazioni in scadenza ed essendo privo di microchip l’ambasciata Italiana mi ha categoricamente assicurato che non sarebbe potuto entrare in Italia. Laggiù non ci sono veterinari.Purtroppo a livello politico-diplomatico c’è stato un totale rifiuto di aiuto. “È solo un cane “ continuavano a ripetere. Perfino alla mia richiesta di andare a vedere come stesse, a soli 100 Km dall’Ambasciata, mi è stato risposto che nessuno aveva tempo e che non potevano consumare benzina per un cane. Woof sta vivendo con 45 gradi all’ombra, per un animale della sua taglia certo è una temperatura mortale; lo sta accudendo un amico che purtroppo partirà molto presto e non lo potrà lasciare a nessuno. Se non riuscirò a trovare un veterinario che possa andare a prenderlo, Woof ha i giorni contati e bisogna fare presto».