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Post n°21 pubblicato il 05 Novembre 2009 da IntelligenteNONbasta
Dimmi il tuo nick e ti dirò chi sei! Secondo una serie di ricerche le caratteristiche del nickname che scegliamo per interagire in rete dice molte cose di noi. E pare si possa interpretare allo stesso modo anche l'avatar. Cosa dice di noi il web? Chi si nasconde dietro a nick-name o anche solo dietro allo schermo, proteggendosi con una parvenza di anonimato dall'approccio diretto con gli altri, è in realtà meno misterioso di quello che sembra. Chi sceglie un nome totalmente fantasioso sarebbe una persona creativa ma confusionaria; viceversa chi sceglie un indirizzo "serio" (come, semplicemente, il proprio nome e cognome) sarebbe una persona pratica e organizzata. Il numero dei caratteri e la punteggiatura rivelerebbero la cura del proprio aspetto, le capacità organizzative e la meticolosità. La scelta del nick, poi, rivela la propria personalità in modo, forse, ancora più esplicito. In linea generale si può dire che la scelta del nick riflette spesso quella parte della nostra personalità che spesso non ha l'opportunità di emergere, la parte più libera e sognatrice di noi stessi: può trattarsi, ad esempio, del protagonista del nostro libro o film preferito, il personaggio di un cartone animato della nostra infanzia, il soprannome a cui siamo più affezionati, una data importante. Per questo, nonostante lo si possa cambiare, alla fine spesso ci si ritrova ad usare sempre gli stessi, perchè, in fondo, al nickname ci si affeziona, e si rimane immancabilmente delusi quando, arrivati su un nuovo forum, ci si accorge che è stato già utilizzato da qualcun altro. Il nickname spesso è funzionale al gioco del mascheramento tipico del cyberspazio: fingersi un'altra persona, cambiare la propria vita, magari provando ad essere quel tipo di uomo o di donna che non si è riusciti a diventare nella propria esistenza reale. In questo senso, ancora più "comunicativo" risulta l'avatar, che spesso assume i connotati di una vera e propria maschera. Identità virtuali: nomi, faccine e anagrammi che esprimono una parte di noi che forse la cosiddetta "realtà" non conoscerà mai. “it’s like going to a masquerade party” (è come andare ad una festa in maschera). |
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Post n°20 pubblicato il 04 Novembre 2009 da IntelligenteNONbasta
Identikit del perfetto uomo! Caro Diario... Partendo dal presupposto che non ho nulla da fare per il momento, ma nemmeno posso addormentarmi sulla scrivania... Ho deciso di scrivere un post che magari, mi possa distogliere da alcuni pensieri non tanto positivi che mi vengono in mente! Oggi è una giornata particolare per me (argomento di cui non mi va di parlare) e adesso mi trovo a casa, sono stanchissima, ho mangiato un panino a pranzo ed ho bisogno di svagarmi anche nel raccontare qualche cavolata, proprio come si fa tra amiche quando si sta insieme a prendere qualcosa da bere! Vi è mai capitato di fare due chiacchiere sull' Un eroe romantico, passionale e un po' misterioso, affidabile, comprensivo, ma, soprattutto, paterno. Da sempre protette e coccolate nella nostra casa, una volta "fuori", noi ragazze, siamo pronte a vivere la vita vera, ricercano quell'amore profondo e sincero che solo un padre può dare, il solo che ci può rassicurare. Le diversità incuriosiscono, ma un giorno potrebbero rappresentare un rischio. Allora siamo attratte da persone con cui possiamo condividere situazioni, idee e passioni. Amare è percorrere insieme lo stesso cammino, non intraprendere due diversi sentieri! Dico bene?
L'uomo ideale non fa annoiare, è divertente e spiritoso e soprattutto deve trovare la sua donna ancora più bella al mattino, quando non ci sono tracce di trucco sul suo viso! Deve stupire, amare lo shopping e le domeniche al cinema a vedere una sana commedia sentimentale. Non deve essere possessivo e non deve mettere limiti alla libertà altrui! Volendo... l'uomo ideale, non deve essere alto per forza 1.90, con le spalle larghe e la scacchiera sullo stomaco! Deve essere bello agli occhi di chi lo sceglie, perché la bellezza è soggettiva, non deve essere uno di cui ci si accontenta perché non si è trovato di meglio! Ma soprattutto, l'uomo ideale, deve principalmente, essere bello dentro! Non deve trascorrere davanti allo specchio, più tempo della sua donna! Ed è lui che deve aspettare pazientemente ad un appuntamento, e mai il contrario! Dopotutto siamo noi che cerchiamo sempre di essere al meglio per il nostro lui! Ecco, per il momento credo di aver finito! Anzi no, quasi dimenticavo di scrivere la cosa più importante, l' "uomo ideale" è proprio quella persona che si riesce ad amare! Se avete da aggiungere qualcosa, fatelo pure, anche perchè adesso lo spazio è tutto vostro, io la mia l'ho già scritta! |
"uomo ideale"?|
Post n°19 pubblicato il 29 Ottobre 2009 da IntelligenteNONbasta
Viviamo dunque in un mondo di falsità dove si indossano ogni sorta di maschere. Sono sicuro che molti fra noi hanno avuto almeno una volta l’amara esperienza di scoprire che persone che apparentemente sembravano amiche, persone cordiali e sorridenti, in realtà, alle spalle, in vostra assenza, parlavano male di voi criticandovi aspramente, cercando di diffamarvi e danneggiarvi, magari pieni di invidia e di risentimento, o semplicemente vi stavano vicino per secondi fini. Pensavamo che questa gente fosse sincera, avevamo l’impressione che essi fossero esattamente come apparivano. In realtà le cose erano diverse da quello che sembrava. Questa gente non aveva fatto altro che presentare una facciata che noi pensavamo essere la loro vera faccia, ma non avevamo alcuna idea di ciò che erano veramente. Credo che purtroppo avremmo delle sorprese se potessimo udire ciò che dicono di noi in segreto coloro che si dimostrano nostri amici. Scopriremmo di vivere spesso in un mondo dominato dalla falsità delle facciate. Avere una faccia ed una facciata, portare una maschera, avere una doppia faccia, va sotto il nome di ipocrisia. Il termine ipocrisia deriva dal greco e veniva usato a teatro. L'ipocrita era l'attore del teatro greco che, per interpretare la sua parte, usava portare una maschera, con l'aspetto triste o allegro a seconda dei casi. L'attore anche oggi deve interpretare personaggi dal carattere e dai sentimenti diversi da quello che lui è veramente. Impersona un ruolo, un personaggio. Un bravo attore lo sa fare molto bene. Sa fingere di amare alla follia una persona della quale non gli importa nulla. Molti fanno gli attori anche durante la propria vita, facendo credere di essere quello che non sono. Nella mia vita ne ho conosciute tante di persone che non sanno più distinguere se stessi dalla maschera che portano! |
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Post n°18 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da IntelligenteNONbasta
Rangiroa: il più esteso e spettacolare degli atolli dei Mari del Sud Appena atterrata a Rangiroa, sono rimasta come stordita dai colori e dalla luce che s’irradiano dalla laguna; ma a questo ero preparata, o meglio: pretendevo che fosse così. Poi, la sera, dopo aver cenato a pesce nella pensione “Chez Glorine” – quattro tavoli di legno verniciato disposti su un pavimento soffice di sabbia – ho preso la bicicletta prestatami all’hotel e ho pedalato a ritroso, lungo il sentiero di sabbia che avevo percorso all’andata con il sole. Perché tutto ciò parla già da sé ed è così eclatante e spudoratamente bello che poi per raccontarlo infili inevitabilmente un superlativo dietro l’altro. Non c’è nessuna guida, invece, che ti prepari al buio emozionante di un atollo. Ed è forse in quel frangente, quando le stelle sconosciute e innumerevoli dell’emisfero australe sono l’unica visibile presenza, che l’atollo comincia davvero a dominarti. Un posto magico!!! |
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Post n°17 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da IntelligenteNONbasta
Quante sono le cose di me che non sai...quante sono le parole che non ti ho mai detto dal vivo...e quelle che tu avresti voluto sentire...quelle che io avrei voluto dirti...quelle che ho pensato e che poi ho trattenuto...quelle che ho scelto...per te...e che non ti ho mai detto. E oggi me le ritrovo a scrivere qui...si proprio qui...Parole...parole...parole pensate...riflettute...meditate...scelte. Perché in fondo è proprio questa la magia della parola scritta. La sua potenza evocatrice...la capacità di accendere emozioni...animare visioni...esprimere libertà...produrre moti dell’animo così profondi...così intensi...così sfiancanti...!!! Hai mai fatto caso che la parola che ho scritto di più in assoluto è stata desiderio?!?!?!? Ti desidero... Desidero...guardarti mentre ridi...mentre mi abbracci e ti abbandoni a me. Desidero...guardarti mentre fai scivolare le tue mani sul mio viso. Desidero...sentire la tua voce...desidero la tua bocca...le tue labbra. Ti desidero tutto...per me...per me soltanto. Desidero il tuo amore...non immagini quanto desideri parlarti...parlare con te più di qualsiasi altra cosa al mondo. Trascurerei mille cose per parlare con te...!!! TU...TU...TU...sempre e solo TU. Mi dici che mi desideri. Mi desideri dieci cento mille e di nuovo altri dieci cento mille e poi ancora...all’infinito. Ma dovresti sapere che desiderium significa mancanza. Desideriamo quello che non abbiamo...probabilmente proprio perché non lo abbiamo...mi desideri perché non mi hai...mi desideri perché probabilmente io non esisto per te come sono ma piuttosto come tu mi desideri...esisto in quanto tu mi desideri. E quando tu avrai cessato di desiderarmi anche io cesserò di esistere per te. Siamo ombre di fantasmi...solitari...figli della notte...siamo foglie verdi e splendide...foglie nella stagione calda e poi, lenta, l’autunnale danza di morte...segna la fine. E’ questo il nostro destino!
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