Creato da IntelligenteNONbasta il 08/06/2009

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Quali sono le peculiarità del C+?

Post n°55 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

Ieri, rovistando nella libreria ho trovato alcuni miei appunti universitari sul "Linguaggio C+". Lezioni del prof. Murli (chissa se c'è ancora!) dell'esame di "Calcolo e programmazione II".

Per chi non ricordasse, il C+ è un linguaggio di programmazione ad alto livello.

Un linguaggio di programmazione viene definito di alto livello quanto più si avvicina alla terminologia umana, inversamente si dice che un linguaggio è di basso livello se il suo codice si avvicina al linguaggio macchina (quello formato da 0 ed 1); tipico esempio di linguaggio a basso livello è l'Assembler, mentre linguaggi ad alto livello sono, oltre al C, il C++, il Java e molti altri. La particolarità dei linguaggi ad alto livello è quella di avere una semplice sintassi in cui si usano parole della lingua inglese per descrivere comandi corrispondenti a decine di istruzioni in assembler o centinaia di istruzioni in linguaggio macchina. 

 -Il C è considerato il linguaggio di più basso livello tra i linguaggi di alto livello. Questo è dovuto al fatto che ha poche istruzioni, gestisce in maniera efficiente la memoria ed è possibile inserire direttamente all'interno di un file in C del codice Assembler.

In poche parole in C i tipi di dato delle variabili non devono necessariamente essere dichiarati; contrariamente, nel Pascal, nel C++ e nel Java i tipi devono essere dichiarati (strong typing); tale differenza risiede nelle scelte decisionali del progettista del linguaggio, che può volere più o meno flessibilità all'interno dello stesso (compilando un programma Java, la maggior parte delle volte si commettono errori di tipo). C'è chi dice che il metodo loose typing permetta al programmatore di commettere errori di tipo che potrebbero compromettere l'esecuzione del programma, ma è anche vero che con lo strong typing siamo costretti a seguire delle regole rigide che, a volte, non permettono di risolvere "velocemente" un problema.

Nonostante negli anni il C sia stato implementato sia con lo standard ANSI, che in maniera proprietaria, grazie a questi strumenti il C è diventato (ed è tutt'oggi) il linguaggio più utilizzato al mondo, almeno fino all'avvento del C++ (chiamato originariamente "C con classi") che è stato anche la spinta del miglioramento nel tempo del C attraverso lo standard ANSI, di cui è stata rilasciata un'ultima versione denominata ANSI99, che è supportata dalle ultime versioni del gcc.

Il C ed il suo UNIX hanno influenzato tutto il mondo dell'informatica, considerando che da esso sono scaturiti colossi come SCO e Sun Microsytem, e prodotti come Linux e BSD. A parer mio, quindi, vale la pena di studiarlo, perché è sicuramente un bagaglio molto utile nella vita di un programmatore.

 
 
 

Basta un sorriso per cambiare il mondo?????

Post n°54 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

 

A volte ci sono cose belle.

E poi ci sono cose esagerate.

A volte sono entrambe… altre volte sono esageratamente belle.

Un fiore appena sbocciato, il volo di un’aquila, la pioggia estiva che bagna i capelli, un bambino che gioca, un cucciolo che corre.

 Un cucciolo come il sentimento che hai dentro, che non sai ancora che cos’è,  ma sai che lo vuoi tenere stretto, in un angolino del tuo cuore, perchè è una cosa che ti può cambiare la giornata.

Mi è capitato, ieri sera, di vedere qualcosa che ha squarciato le tenebre della giornata, che mi ha  fatto vedere il sole anche se c’era buio, che mi ha sentire come se avessi il mondo in pugno.

Vorrei ringraziare con un abbraccio il protagonista del piccolo miracolo!

Un sorriso che vale mille parole, mille pensieri… e che, apprentemente, non è nulla più che un sorriso. 

E anche se sai che vorresti, che dovresti, poi hai paura,  perchè pensi troppo e i tuoi pensieri  scorrono attaccati l’uno all’altro senza soluzione di continuità, mentre speri.  Ti illudi, forse non vuoi credere, non vuoi pensare...

Invece continui a pensare, insegui  i tuoi pensieri ed anche i suoi pensieri e di nuovo ritorna quella sensazione che forse potresti. Sì potrei, ma poi  se succede che…

Basta! A volte si cerca la conferma… finchè non arriva una forza più grande… ma nel frattempo  puoi aspettare, perchè lo sai che vorresti dirlo e non puoi,  non vuoi, e non ci riesci…

Volere è potere, forse. Ma la paura frena più di quanto si immagina.

Eppure a volte basta un sorriso. Semplice, disarmante, che scalda il cuore. Un sorriso che ti piace,che ti fa sentire bene. E senti di voler bene a chi te lo manifesta. Un sorriso, solo uno, per cambiare la giornata. Per ricordarsi che la vità è luminosa come quel sorriso, che anche se forse non sarà mai tuo, è un sorriso che saresti felice anche solo di vedere tutti i giorni… Solo un sorriso… Il tuo sorriso… Per me, per te… Per la gioia che ci porta. Il resto verrà da sé, se vorrai....

Dedicato a Vogliadirosci

 
 
 

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Post n°53 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

Un libro molto noto e molto amato.


Tomáš è un chirurgo che ha nella vita due grandi passioni: il suo lavoro e le donne.

A queste dedica tutto se stesso, senza dubbi o intime lacerazioni. "L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima volta è già la vita stessa?"

Tomáš conosce Tereza che, innamorata di lui, gli si offre con dedizione totale. Si amano, si sposano, si posseggono, ma in modo, per entrambi, diverso: Tereza è divorata dalla gelosia e dal desiderio di possesso totale, pur sapendo che Tomáš, tradendola spesso, le è sempre fedele.

 

Parallela a questa loro storia, corrono le vicende di Sabine e Franz, un professore di Ginevra, col quale la donna, una pittrice ceca in esilio, amica di Tereza e di Tomáš, ha una relazione. I loro mondi si sfiorano senza capirsi: troppo diversamente sentono la vita, se stessi e gli altri.

"Per Sabine vivere nella verità ... è possibile solo a condizione di vivere senza pubblico. Nell'istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti, ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di ciò che facciamo ha più verità ... Franz, invece, è convinto che nella divisione della vita in sfera privata e sfera pubblica sia contenuta l'origine di ogni menzogna ... Per lui 'vivere nella verità' significa abbattere la barriera tra il privato e il pubblico."
Franz è sposato e solo a fatica riesce a confessare alla moglie la relazione con Sabine.

Sabine si rende conto che il loro amore, reso pubblico, sarebbe presto diventato un peso insostenibile e lo lascia. 

 Le angosce personali dei protagonisti si intrecciano alle angosce di un popolo.
"Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Sono domande per le quali non esiste risposta."

Se si crede che il mondo è stato creato in maniera giusta si è raggiunto "l'accordo categorico con l'essere".

L'ideale estetico corrispondente è il Kitsh che elimina "dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile."

Dai tempi della Rivoluzione francese, una metà dell'Europa viene chiamata sinistra e l'altra destra e non in base a principi teorici dato che "i movimenti politici non si fondano su posizioni razionali, ma su idee, immagini, parole, archetipi che tutti insieme vanno a costituire questo e quel Kitsh politico. L'idea della Grande Marcia ... è un Kitsh politico che unisce la gente di sinistra di tutte le epoche e di tutte le tendenze."

"Prima di essere dimenticati, verremo trasformati in Kitsh. Il Kitsh è la stazione di passaggio tra l'essere e l'oblìo."
Il testo a questo punto potrebbe essere concluso, ma l'autore che ha giocato col tempo (andando avanti e indietro coi suoi personaggi) .

Tereza chiarisce finalmente a se stessa il senso del suo rapporto col marito. "Siamo tutti pronti a vedere nella forza il colpevole e nella debolezza la vittima innocente. Ma ora Tereza si rende conto che nel loro caso è stato tutto il contrario!

"Il tempo umano non ruota in cerchio, ma avanza veloce in linea retta. E' per questo che l'uomo non può essere felice, perchè la felicità è desiderio di ripetizione."
Ho citato molti brani del testo perchè è un libro ben scritto, padroneggiato con sicurezza, affascinante per la varietà dei motivi e dei personaggi. Gli nuoce forse un'elegante sentenziosità.

E infine: l'uomo può essere felice Basta mettersi daccordo sulla parola "felicità". Diceva B. Russell, che si intendeva un po' di roba del genere, che le più complesse questioni filosofiche sono in fondo problemi di grammatica e di lessico.

 

 
 
 

L'ho conosciuto in chat e mi ha chiesto di uscire...Cosa faccio?

Post n°52 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

La chat è diventata un luogo come tanti altri per conoscere gente, condividere buona parte del proprio tempo, divertirsi, distrarsi.

Essa si è sostituita ai giardinetti sotto casa dove la vecchia generazione si riuniva tutti i pomeriggi per parlare, confidarsi le proprie pene d'amore, crescere insieme.

Ma mentre sui muretti l'incontro era dal vivo, ci si conosceva fin da subito, in chat è possibile che la  virtualità alteri un po' la realtà, ci lanci in una dimensione diversa da quella reale.

È facile, per esempio, dietro ad un computer essere spavaldi, simpatici, mentre nella vita reale si è molto timidi, sicuri del fatto che non si è né visti né giudicati dall'altra persona.

È ovvio che chi per carattere è fedele a se stesso, nel bene e nel male, è difficile che si faccia prendere la mano dalla virtualità e che si comporti in maniera diversa da come è nella realtà di tutti i giorni.

Ma non per tutti è così...Fino a quando il rapporto resta virtuale il problema non sussiste. Mentre invece può diventare pesante quando si ha intenzione di trasformare l'amicizia online in una reale.

Allora incominciamo ad essere presi da mille dubbi, mille interrogativi: sarà davvero bello com'è nella foto? Mi avrà detto la verità sulla sua età? Uno così affascinante può mai essere single?

Dubbi che sono normalissimi quando la conoscenza è avvenuta in chat italiana e che si rafforzano laddove la richiesta di un incontro avviene dopo poche settimane se non giorni che ci si è incontrati online.

Allora che fare? È il caso di provare a conoscersi dal vivo, con le dovute precauzioni, magari proponendo un'uscita con la comitiva oppure è meglio aspettare ancora, nella speranza che .....

Dedicato a Vogliadirosci

 
 
 

L'ORA IDEALE

Post n°51 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

Sesso: il mattino ha l'oro in bocca

L'ora ideale, anzi la mezz'ora, è tra le 6.30 e le 7.00, prima della colazione e dell'inizio della giornata. Fare l'amore all'alba non solo è molto salutare ma ne traggono beneficio il fisico, l'umore, il rapporto di coppia e, soprattutto, la capacità di concepimento.
Se è vero infatti, che la sera e la notte sono momenti in cui, lontani dalle normali attività quotidiane, le coppie possono vivere la loro intimità in modo sereno e rilassato, è anche vero che alla fine della giornata ci si sente spesso scarichi di energie, stanchi e desiderosi di abbandonarsi alla pigrizia.

E' infatti la stanchezza una delle cause più diffuse del calo del desiderio, sia nell'uomo che nella donna, quando le energie riservate al sesso sono quelle che rimangono alla fine di una giornata piena di impegni. Al mattino al contrario, con la mente ancora un po' annebbiata dal sonno, il corpo rilassato, i nervi distesi, è molto più facile l'abbandono psicofisico, necessario anche per il concepimento.

La mezz'ora da non perdere è quindi quella tra le 6,30 e le 7, quando nell'uomo si registra il livello più alto di testosterone e nella donna c'è il picco della capacità di concepimento, legata all'ormone Lh. "E' questo il momento di massima resa per entrambi", afferma Alessandro Di Gregorio, primario del centro Artes di Torino, "lo stato di eccitamento sessuale che spesso interessa uomini e donne al risveglio formano una miscela 'esplosiva' in grado di rendere ottimali le prestazioni".

Anche il blog tedesco Liebe & Beziehungsblog (amore e rapporti amorosi) conferma che "l'ora sacra del sesso" scocca tra le 8 e le 9 del mattino, in cui il sangue dell'uomo esplode di testosterone, ma è alle 7 del mattino che la concentrazione degli ormoni nel sangue è quasi sei volte superiore alla media del resto della giornata.


Mentre Juergen Zulley, professore dell'Università di Regensburg, il più autorevole esperto tedesco sul sonno, è d'accordo e dichiara che il miglior momento della giornata in cui fare sesso è fra le 6 e le 9 del mattino, perchè si tratta del momento di maggiore eccitazione ormonale.

Conferme arrivano anche dal resto d'Europa.

Un sondaggio sulle abitudini sessuali delle coppie francesi  rivela che il 21% delle donne francesi preferisce la mattina e il 16% il pomeriggio mentre il 33% degli uomini sono pronti a fare l'amore in ogni momento.

La maggior parte delle coppie consacra al sesso trenta minuti; il 20% più di 30 minuti, il 14% dai 20 ai 25 minuti e il 10% meno di 10 minuti.
Una menzione speciale per quel 3% che vi consacra più di un'ora (sono quelli che dormono sul metrò il mattino.)

Inutile dire poi che il 27% degli uomini vorrebbe dedicarvi più di quanto ve ne dedica solitamente.

 
 
 

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