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Chi viene con me sul pianeta Pandora?

Post n°49 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

Un character poster francese di Neytiri del film Avatar

Un autentico mondo perfetto!

L’applauso scatta spontaneo alla fine del film, quando ancora nessuno ha tolto gli occhiali per la visione in 3D (che funzionano senza dare fastidio neanche messi sopra agli occhiali da vista): quasi tre ore incollati alla sedia, più che un film è un’avventura personale, proprio per quegli effetti speciali e le fantastiche immagini tridimensionali che catturano e trasportano sul pianeta Pandora chiunque le guardi.

Paesaggi fiabeschi, animali e piante multicolori, il tutto avvolto in un aurea new age dove la natura regna incontaminata... Pandora è un mondo primordiale, ricoperto da foreste pluviali, con alberi alti fino a trecento metri e abitato da creature di tutti i tipi, tra cui degli umanoidi senzienti chiamati Na’vi, alti tre metri e ricoperti da una pelle blu striata come le tigri.

Ma c'è un neo: l'aria, irrespirabile per i nostri meschini polmoni. La scienza tecnologica trova la soluzione creando dei corpi artificiali, in grado d'affrontare l'atmosfera del pianeta, di cui i terrestri vogliono il controllo, per ricavare un prezioso minerale. Vabbè il minerale servirebbe per dare alla Terra, sull'orlo del collasso, la possibilità di "risorgere"... a costo di distruggere la popolazione di Pandora.

Il pianeta Pandora (che prende il nome da un'omonima figura della mitologia greca) è l'ambientazione principale del film: dista dalla Terra 4,4 anni luce e fa parte del sistema stellare triplo Alpha Centauri. Il "sole" di Pandora è la stella Alpha Centauri A e in realtà Pandora è una delle tante lune del pianeta Polyphemus, il quale ha le dimensioni di Saturno.

Ad eccezione dei Na’vi, sembra che su Pandora ogni animale abbia sei arti, di cui quattro nella parte anteriore del corpo e due in quella posteriore. Ogni animale inoltre è dotato di una appendice neuronale che gli consente di "interfacciarsi" con la rete di alberi del pianeta e con altri animali. Su Pandora esiste poi un insieme di rilievi chiamati Montagne Fluttuanti, dette così perché sospese a mezz'aria. Nel corso del film non vengono date spiegazioni su come questo avvenga, anche se si lascia intuire che il galleggiamento sia dovuto al materiale di cui sono costituite e all'interazione dei campi magnetici di Pandora e Polyphemus.

Pandora, un autentico grande perfetto organismo vivente, perfetto nelle sue manifestazioni, anche nelle più minute e sottili luminescenze. Un pianeta pronto a difendere se stesso e i suoi appartenenti contro ogni forma di alterazione dell’equilibrio che è anche religioso in un autentico e commovente spettacolare tripudio elogio della Vita.

 
 
 

Habere, non haberi!

Post n°48 pubblicato il 21 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

 

Si può aprire un post con Gabriele D'Annunzio e chiuderlo con Giacomo Leopardi, passando da Dante Alighieri?

Trovando una connessione tra le parole del primo e del terzo, tramite il secondo? Ho meditato un pochetto in questi giorni ed un sottile fil rouge ha unito i tre maestri della letteratura. Passando tra i miei pensieri...

"Bisogna fare della propria vita un'opera d'arte e strapparla all'anonimato o peggio ancora alle trame di un qualsiasi altro, alle decisioni e ai voleri di terzi.
La superiorità è tutta qui: offrirsi al soggettivismo più assoluto e uniformarsi solo e soltanto a noi stessi; ripudiare forme e concetti altrui e rendersi unici pedagoghi delle proprie scelte. Habere non haberi (possedere, non essere posseduti)".
Leggendo queste righe e ripensando a quanto ho vissuto nella mia vita mi è venuta improvvisamente in mente la pittura di Ennio Morlotti, così materica e pastosa.
Se si vivesse la vita come un quadro a volte ci si accorgerebbe ancora di più di come il Tempo non si possa fermare.
Immagino l'artista, con la sua tavolozza, che preso dall'istinto dell'attimo fuggente dipinge ad olio, con una spatola, seguendo il suo cuore. Può solo seguire il suo cuore.
Non ha scelte: se si fermasse a ragionare, il colore ad olio seccherebbe e non riuscirebbe più, con la spatola, ad amalgamare i vari colori...
Ecco: quante volte nella vita, davanti ad un quadro che stavamo dipingendo con gli accadimenti della parte casuale del nostro viver quotidiano, non abbiamo avuto il coraggio di seguire l'attimo rovinando l'opera d'arte in fieri con il raziocinio?
"Bisogna fare della propria vita un'opera d'arte..."
Questa sarà la mia parola d'ordine del nuovo anno appena iniziato...
Solo vivendo ogni cosa che la vita ci offrirà si sarà in grado di evitare di rimpiangere i momenti non vissuti. E con l'Arte nella Vita, mettendo l'Arte in ogni nostro piccolo gesto, credo che si possa ancora di più cogliere il senso della Bellezza.
E meravigliarsi della stessa...


Proprio come la meraviglia di Dante, uscendo dall'Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139)". Proprio quando ci siamo dimenticati di osservarle, di tanto in tanto, quelle stelle che in ogni notte serena ci osservano, soprattutto d'inverno, eccole apparire nel loro splendore: "Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea / Tornare ancor per uso a contemplarvi /Sul paterno giardino scintillanti..." (Giacomo Leopardi, Le Ricordanze).

Vivere la vita come un'opera d'arte, è una parola d'ordine!

 
 
 

LA PERFEZIONE DELL'INCERTO

Post n°47 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

 

A volte penso a un mondo incantato e perfetto, senza dolore e sofferenza, senza falsità, senza odio, ma un mondo perfetto porterebbe la felicità?
Molte volte siamo attratti dall'imperfetto, forse perchè vorremo renderlo perfetto, abbiamo qualcosa per cui lottare, per metterci alla prova, avere tutto tra le mani non porta sempre la felicità.
Abbiamo due porte davanti ai nostri occhi, in una di queste è racchiuso il nostro passato con tutto ciò che conosciamo, che ci rappresenta e ci ha segnato, l'altra porta racchiude il nostro futuro, incerto, un futuro che possiamo creare, un futuro che ci porterebbe al cambiamento.
Vivere nel passato a volte è la sensazione più dolorosa che si possa immaginare e riprovare sensazioni conosciute e rivissute nel presente non porta al cambiamento, perchè non buttarsi allora nella porta del futuro sconosciuto, dove nascono speranze?
Il passato credo sia il nostro imperfetto, ci piace così tanto soffrire nelle vecchie sensazioni?? Perchè non continuare a sognare nel futuro, nella perfezione dell'incerto??
Il futuro è perfetto perchè cambierà il nostro passato, è una continua trasformazione, mentre il passato rimane imperfetto dato che non si può modificare.
Forse è una continua imperfezione perchè il futuro quando diventa presente, si trasformerà in passato e tornerà sempre imperfetto. Sento un'attrazione per l'imperfetto, ma non voglio vivere in un passato presente. "Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il futuro; giunti al momento estremo, tardi comprendono di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla" (Seneca).

 
 
 

"Haven't Met You Yet"-Michael Bublé

Post n°46 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

 
 
 

Oscar Wilde

Post n°45 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da IntelligenteNONbasta

untitled-1.jpg image by twilightersover25

La forza delle donne deriva da qualcosa che le psicologia non può spiegare. Gli uomini possono essere analizzati, le donne …solo adorate". (O.Wilde)

Ti scrivo perchè sei lontano e invece vorrei raccontarti di me.
Ti scrivo e la mente si affolla di idee, di frasi dolci o di storie di routine, la mia routine che temo di cominciare a voler dividere con te,
tu che mi fai ridere quando sono un po' ebbra di vita,
tu che mi consoli e dispieghi l'ala su cui posso addormentarmi serena,
tu che mi dai forza, mi rendi tenace e spolveri gli ideali coperti di faticose camminate,
tu che mi deludi perchè hai dei difetti che cerchi di correggere invece di lasciarteli leccare come una ferita sgualcita,
tu ...che devo imparare a tener un po' vicino e un po' lontano, perchè per te la cosa più importante è la libertà e non vuoi sentirla racchiusa tra le mie mani di bambina,
tu che mi parli e parli e parli...quando io vorrei solo averti addosso,
tu che mi vesti di desiderio e mi fai sentire bellissima.
Il tuo sguardo così presente non lo baratterei con nessun altro complimento,
tu sei vero, sincero e smascherato nelle tue bugie intriganti,
e io ti lascio credere di non aver colto, per vedere poi cosa fai, se mi cerchi ancora o te ne vai,
vorrei arrotolarmi su un dito una ciocca dei tuoi capelli e tirare...
 e farti esclamare: "ahi"... e ridere e poi guardarti negli occhi e aspettare che alla nuvola della risata si sostituisca la voglia di prendermi e farmi tua.

 
 
 

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