IGRILLIDIPINOCCHIOTutto quanto fa notizia a Canale Monterano |
A PINOCCHI
"Povero Pinocchio! Mi fai proprio compassione!..."
"Perché ti faccio compassione?"
"Perché sei un burattino e, quel che è peggio, perché hai la testa di legno."
A queste ultime parole, Pinocchio saltò su tutt'infuriato e preso sul banco un martello di legno lo scagliò contro il Grillo-parlante.
Forse non credeva nemmeno di colpirlo: ma disgraziatamente lo colse per l'appunto nel capo, tanto che il povero Grillo ebbe appena il fiato di fare crì-crì-crì, e poi rimase lì stecchito e appiccicato alla parete.
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Post n°11 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da igrillidipinocchio
Il nostro comune dispone di un ostello, di un centro visite e di un centro ippico, oltre che del palazzo dei Granaroni, ristrutturato da qualche anno; tutto questo anche grazie anche ai finanziamenti giunti alla Riserva negli ultimi due decenni. Queste strutture dovrebbero essere utilizzate per lo sviluppo dell’economia turistica, oltre che per le iniziative delle tante associazioni che operano nel paese e che quasi sempre soffrono il disagio di non disporre di luoghi adatti per le proprie manifestazioni. Esse però restano in gran parte estranee ai canalesi: per anni (e alcune ancora oggi) hanno versato in stato di evidente abbandono, e ottenerne la concessione anche soltanto per un giorno è difficilissimo; utilizzarle per il rilancio del turismo e per progetti mirati a produrre occupazione, invece, sembra un’utopia. Eppure è proprio per questo che sono state create e finanziate. Negli anni i concessionari si sono avvicendati: cooperativa L’Agrifoglio, Associazione Butteri, cooperative Athos Tech, Themis e CRS Management, ma niente è cambiato, e anzi abbiamo spesso assistito al degrado di questi beni comuni per scarsa manutenzione. Perché queste organizzazioni non hanno utilizzato le strutture avute in concessione per lo sviluppo economico e sociale del territorio, come avrebbero dovuto fare in base agli accordi sottoscritti con il Comune e con la Riserva? Questo è uno spreco e un danno enorme per il paese, e noi vorremmo invitare l’amministrazione comunale a farsi carico del problema e a risolverlo in tempi brevissimi. Intanto, offriamo a tutti i cittadini una ricostruzione documentale di quello che è successo negli ultimi anni, e di come è stato possibile arrivare all’attuale situazione di paralisi.
Ø la gestione dell’ostello, da affidare proprio alla Athos Tech; Ø l’affidamento in gestione del centro ippico e del maneggio alla cooperativa Themis; Ø l’affidamento di un’aula nel palazzo dei Granaroni alla società CRS Management, per la realizzazione di corsi di formazione professionale; Ø attività finalizzate al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. · 24 gennaio 2006: CRS risponde ad una precedente richiesta di risoluzione del rapporto da parte del comune, che lamenta gravi inadempienze e il mancato pagamento del canone di locazione; la società accusa a sua volta il comune di inadempienze, fa presente che l’Associazione Butteri non ha ancora consegnato il centro ippico alla Themis e osserva che l’aula ricevuta in gestione per la formazione professionale non è quella nel palazzo dei Granaroni, come inizialmente ipotizzato, ma una di minor pregio, in via della Scuola Materna, di cui però non sono state ancora consegnate le chiavi; rispetto al mancato pagamento del canone, CRS sostiene che nell’accordo è prevista la possibilità di scomputare i canoni dai lavori di manutenzione straordinaria, non ancora effettuati ma di cui si stanno per produrre i preventivi; CRS sottolinea, inoltre, che la parte più cospicua dei finanziamenti regionali è bloccata a causa di queste inefficienze. · 1 marzo 2006: l’avvocato Giampiero Ghelardini scrive al comune per conto delle tre società Athos Tech, Themis e CRS Management. Chiede la consegna delle chiavi dell’aula di formazione e osserva che l’ostello, di cui si era ipotizzata nel progetto originale la gestione da parte di Athos Tech, è addirittura affidato “ad altro ente”. · 4 aprile 2006: l’Associazione Butteri chiede a Themis l’uso condiviso del centro ippico, “come da accordi verbali”, presi in presenza di testimoni. · 1 agosto 2006: Themis rende noto alla Riserva di aver prodotto i preventivi per un prefabbricato in legno da adibire a club house, presso il centro ippico; rinnova la disponibilità a realizzare il progetto e acconsente all’uso dei box per una manifestazione che non viene specificata. · 9 ottobre 2006: gli avvocati dello studio Pienotti e Bellocci scrivono al comune in rappresentanza di Athos Tech, Themis e CRS Management lamentando che dei tre contratti di gestione ipotizzati in fase progettuale ne siano stati firmati solo due (manca quello relativo all’ostello), e la conseguente impossibilità a realizzare il progetto; sostengono che le tre società sono esposte al rischio di un grave danno economico, derivante dalla possibile revoca dei finanziamenti regionali e dalla perduta opportunità di partecipare ad altre gare simili con altri partner, dal momento che le società erano impegnate con il comune di Canale Monterano. · 31 ottobre 2006: l’avvocato Orlando risponde per conto del comune, osservando che la “condivisione” del progetto a suo tempo espressa dal sindaco non determina obbligo di affidamento delle strutture e imputa la mancata realizzazione del progetto alle società concessionarie, ricordando come esse siano state per questo sanzionate dal commissario prefettizio che, nel frattempo, si è insediato al posto del sindaco Piccioni, dimissionario. · 23 novembre 2006: il presidente della cooperativa Themis scrive al sindaco di Canale Monterano, facendo riferimento ad un verbale di illecito amministrativo a lui notificato il 27 ottobre 2006; la documentazione non è chiarissima, è probabile che l’illecito sia stato contestato dal comune a seguito di un furto di attrezzature verificatosi nel maneggio in concessione alla Themis. Il presidente della società osserva che il personale della sua società non è presente in ogni momento, e che l’accesso al maneggio è consentito anche all’Associazione Butteri; lamenta inoltre molte inefficienze: i lucchetti e le catene sarebbero spesso rotti, due box per i cavalli sarebbero stati occupati da altri senza autorizzazione, e inoltre l’Associazione Butteri avrebbe cambiato la serratura della club house rendendo impossibile l’accesso al personale della società; chiede perciò di essere ascoltato dal sindaco. · gennaio 2007 (data non leggibile): il direttore della Riserva naturale, Francesco Mantero, scrive al sindaco quale presidente della Riserva, ed elenca una serie di inadempienze da parte della società Themis: osserva che il canone è dovuto, in quanto è possibile scomputare da esso solo le opere di manutenzione straordinaria preventivamente autorizzate, e il debito ha toccato 9.500 euro; inoltre, lamenta molte inefficienze, tra cui il fatto che i guardiaparco, l’8 gennaio, avevano trovato la struttura aperta e incustodita, con alcuni box per cavalli utilizzati come magazzini; inoltre, “diverse staccionate erano pericolanti o divelte e non era evidente alcun segno di manutenzione né di pulizia delle strutture”. · 12 dicembre 2007: la Themis scrive al comune dichiarando di aver dovuto restituire i finanziamenti alla FILAS (la finanziaria erogatrice, n.d.r.), a causa della mancata realizzazione del progetto; annuncia di non voler in alcun modo rifarsi nei confronti del comune, e propone anzi una ripresa della collaborazione; chiede di poter effettuare il pagamento dei canoni di affitto arretrati in modo dilazionato, fino all’esaurimento del debito. · 28 febbraio 2008: il direttore della Riserva Mantero scrive al sindaco osservando che il debito della Themis per mancato pagamento del canone ammonta ormai a 18.000 euro, dal momento che non risulta effettuato alcun intervento di manutenzione straordinaria che possa dar luogo allo scomputo di alcuna cifra, in base alla convenzione sottoscritta; l’impianto, prosegue il direttore, è in stato “di apparente inutilizzazione” e non è mai stato comunicato alcun calendario di inziative per il suo utilizzo; a suo avviso sussisterebbero le condizioni per l’annullamento della convenzione. Il direttore richiama poi la proposta avanzata dalla Themis per la ripresa della collaborazione, su cui non esprime pareri; si limita a rilevare, limitatamente alla proposta di pagamento dilazionato dei canoni arretrati, come essa “non sia particolarmente vantaggiosa” per l’amministrazione, che avrebbe diritto a versamenti in tranche più consistenti di quelle ipotizzate (500 euro al mese).
Questa è la storia, come l’abbiamo potuta ricostruire dagli atti pubblici in nostro possesso. Ne emerge che: · Le strutture che avrebbero dovuto sostenere lo sviluppo economico del paese sono in stato di abbandono; · Non si sa chi abbia oggi il diritto di gestirle e il dovere di effettuarne la manutenzione; · Un finanziamento regionale è già stato perso e addirittura il beneficiario è stato costretto a restituirlo, per incapacità di portare avanti il progetto presentato alla Regione Lazio. Noi riteniamo questo stato di cose non più tollerabile e per questo chiediamo al comune, unico ente titolato a farlo, di trovare in tempi rapidi una soluzione che consenta l’uso delle strutture a vantaggio della popolazione di Canale e Montevirginio, e le salvi dal progressivo degrado che le sta deteriorando.
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