teatro dei tamburi

DOPO BOB MARGOLIN,UN'ALTRO MITO...GENE TAYLOR EX CANNEAD HEAT...


GENE TAYLOR IN CONCERTO DOMENICA 28 SETTEMBRE-EX CANNEAD HEAT-BLASTERS  Un ragazzo cresciuto in fretta, Gene Taylor. Documenti falsi in tasca, le mani strette al volante e gli occhi fissi sulla strada, sulla sua auto si avvicendarono Pee-Wee Crayton, T-Bone Walker, Lowell Fulson e tutti quelli che con Los Angeles e il blues ebbero qualcosa a che fare. Gente poco incline alle domande e con le proprie cose a cui pensare… su quanti anni avesse davvero, nessuno si mise mai a indagare. Conosceva i tasti di un pianoforte e sapeva dove andare, tanto poteva pure bastare. Furono loro la sua famiglia, i suoi Maestri, i suoi amici. La vita può farti diventare un uomo ben prima del tempo, quando ci si mette.Nel 1974 Gene incontrò Bob "The Bear" Hite, sul boogie-woogie sapeva tutto quello che c'era da sapere e per quasi tre anni se ne andò in giro con lui e i Canned Heat. Vennero poi Ronnie Hawkins, James Harman, Doug Sahm, Charlie Musselwhite, John Hammond: era un uomo, ormai, e non aveva più alcun bisogno di mentire per suonare.Dopo le scorribande rock 'n' roll nei Blasters con i fratelli Alvin degni compari e una manciata di lustri spesi nei Fabulous Thunderbirds tra i blues di Kim Wilson, ora Gene si è lasciato alla spalle Austin per sistemarsi in Belgio e riprendere la strada dell'avventura.Gene Taylor torna ora in Italia e ad accompagnarlo, come già nel tour precedente, è la Family Style Band di Marco e Franco Limido. Fratelli nella vita come sul palco, rispettivamente chitarra e armonica, hanno dimostrato che la musica del diavolo non ha confini e che i Navigli milanesi, volendo, non sono poi così distanti dal Mississippi. Dev'essere questa la ragione per cui sono riusciti a ottenere un buon seguito anche presso un pubblico tradizionalmente "difficile" come quello inglese e, già che c'erano, a guadagnarsi la stima di musicisti come Andy J. Forest, Ian Siegal, Louisiana Red, Arthur Miles o Eugenio Finardi, giusto per fare qualche nome. Ma la lista potrebbe essere lunga. Insomma, se Robert Palmer ha voluto proprio l'armonica di Franco nel suo ultimo "Drive", una buona ragione ci sarà… e ce ne sono molte di più per non perdersi l'opportunità di vederli in azione al fianco di un personaggio come Gene Taylor