I miei pensieri

Incapace d'intendere e volere


La capacità di intendere può essere definita "la capacità di comprendere il significato del proprio comportamento e di valutare le possibili ripercussioni positive o negative sui terzi"; quella di volere come "possibilità di controllare gli impulsi e di agire secondo il motivo che appare più ragionevole". L'incapacità di intendere e di volere al momento della commissione del fatto esclude l'imputabilità, e quindi la punibilità dell'agente. Alcune cause di incapacità sono espressamente previste dalla legge, ma l'elencazione non è tassativa: è presunto incapace il minore infraquattordicenne, mentre per i minori compresi tra i quattordici e i diciotto anni di età la capacità deve essere accertata in concreto; non è altresì imputabile chi è affetto da vizio totale di mente, chi è soggetto a cronica intossicazione da alcool o stupefacenti, chi è affetto da sordomutismo, se in concreto è venuta meno la sua capacità di autodeterminazione. In ambito civile l'incapacità naturale può essere causa di annullamento di un contratto se risulta la malafede dell'altro contraente, mentre è senz'altro annullabile il contratto stipulato da chi si trova in stato di incapacità legale. Ecco, a questo punto nessun criminale è ritenuto responsabile del proprio crimine, se viene stabilita la sua incapacità d'intendere e volere al momento del fatto. Ma la giustizia dov'è? E chi pensa alle  vittime?