I miei pensieri

Liti condominiali


Ogni mezz’ora scoppia una rissa, per le questioni più futili, a cominciare dagli animali che rappresentano sei casi su dieci delle liti tra vicini. Si parte con una telefonata infuocata, poi volano gli insulti e partono le lettere degli avvocati: per il cane, il gatto, il pappagallo, il coniglio, la tartaruga. Le oche e le galline. C'è  chi vuole mettere gli zerbini e chi non li vuole perchè costano troppo, o perchè lasciano i peli, come succede in un condominio di mia conoscenza. C'è sempre chi decide per tutti, chi vuole mettere il porta biciclette, anche se tutti gli altri usano l'auto, c'è chi vuole verniciare il pavimento della cantina per poter pulire più facilmente; ma questi lavori avrebbe dovuto farli il costruttore, secondo me; allora si farà verniciare, si faranno mettere gli zerbini tagliati su misura e tutti dovranno pagare, anche se controvoglia.Insomma, il condominio è diventato così il paradigma di un’intolleranza cronica, dell’incapacità di riconoscere, sempre e comunque, le ragioni dell’altro, un’insofferenza verso qualsiasi forma di convivenza con l’estraneo prima e il nemico poi. Un commissario di polizia mi raccontò che quasi ogni giorno i suoi uomini dovevano intervenire per placare una rissa tra due nuclei familiari che si azzuffavano per qualsiasi motivo. Fino a quando il commissario decise di punirli con la legge del contrappasso: li chiuse in cella, tutti insieme, per una notte. E da allora le risse finirono.