DALAI LAMA
Ci sono molte discrepanze tra come le cose appaiono e come sono in realtà. Una cosa non permanente può sembrare permanente. Anche le fonti di dolore, come gli eccessi alimentari, la sigaretta, la vita di coppia, talvolta paiono fonti di piacere, ma a lungo andare non lo sono affatto. Ciò che in ultima analisi porta alla sofferenza non viene visto per quello che è davvero, ma viene scambiato per una via verso la felicità. Sebbene vogliamo la felicità, a causa dell'ignoranza non sappiamo come ottenerla; sebbene non vogliamo il dolore, a causa della comprensione erronea di ciò che lo causa ci adoperiamo per ottenere proprio le cause del dolore.
Leggi qui.Tenzin Giatso
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Oggi sarà staccata la spina a Charlie, quel bambino, al quale medici avevano diagnosticato una grave malattia, incurabile, inguaribile, che gli provoca tante sofferenze e che può solo progredire. I genitori avrebbero voluto curarlo, magari portandolo negli USA, per provare una cura sperimentale, ma niente da fare, il piccolo dovrà morire, lasciando i suoi genitori nella più grande disperazione. Ma io mi chiedo: chi può decidere di lasciar morire un bambino o di tentare il tutto per tutto per farlo vivere, pur avendo una malattia inguaribile, ma non incurabile? Chi, se non i genitori, possono decidere? Un adulto può lasciarsi morire, rifiutando le cure, ma un bambino? Chi decide per lui? Oggi lascerà per sempre questo mondo e le sue sofferenze avranno fine, ma non finiranno per i suoi genitori, no, per loro rimarrà un dolore insanabile, inguaribile e incurabile. Addio piccolo.
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