DALAI LAMA
Ci sono molte discrepanze tra come le cose appaiono e come sono in realtà. Una cosa non permanente può sembrare permanente. Anche le fonti di dolore, come gli eccessi alimentari, la sigaretta, la vita di coppia, talvolta paiono fonti di piacere, ma a lungo andare non lo sono affatto. Ciò che in ultima analisi porta alla sofferenza non viene visto per quello che è davvero, ma viene scambiato per una via verso la felicità. Sebbene vogliamo la felicità, a causa dell'ignoranza non sappiamo come ottenerla; sebbene non vogliamo il dolore, a causa della comprensione erronea di ciò che lo causa ci adoperiamo per ottenere proprio le cause del dolore.
Leggi qui.Tenzin Giatso
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Le piacevano i bambini. Al pomeriggio, nel cortile di casa, si radunavano attorno ai tavolini del giardino, ognuno con un quaderno e una matita in mano, lei dettava e loro scrivevano, poi lei leggeva e correggeva e commentava e raccontava storie e faceva domande e loro seguivano e lei era contenta. Poi andavano in bicicletta a raccogliere viole nel prato vicino, ne facevano mazzetti da portare a casa e si davano appuntamento per il giorno dopo. Era una gioia. Ma gli anni passavano, i bambini diventavano ragazzi e lei non faceva più la loro maestrina, ma tentava di studiare per diventarla. Tentava, ma senza troppo entusiasmo, di concentrarsi sui libri di latino e di storia, di matematica e di filosofia. Filosofia, pedagogia, psicologia, le uniche materie che l'appassionavano, forse perchè cercava un senso a tante cose e un perchè che non trovava. Cercava l'amore, ecco cosa cercava. Cercava quello che non aveva in famiglia. L'amore un giorno arrivò, o almeno lei credeva che fosse l'amore, quello vero. Non lo era. Aristotele, Platone erano un riferimento, un'illusione. I suoi pensieri e le sue illusioni. Lei credeva che, come lei, anche gli altri avessero un'idea pura dell'amore e si lasciò andare. Finito tutto, crollato tutto: tutte le illusioni, la fiducia, la purezza. Il tempo non cancella le ferite, le rimargina, ma lascia il segno e quel segno è una cicatrice che rimane per tutta la vita. Quella ragazza che credeva nell'amore, adesso è una donna che ha vissuto troppo, che ha sofferto troppo e che ha sbagliato troppo. E non ha più voglia di vivere, ma sopravvive. |
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