Il danno

Post N° 4


  ...entrai nella sala e mi diressi per l'ultima volta al mio tavolo, vicino la vetrata...inondato di sole.Posai la borsa e il cellulare e andai a rifornirmi di panini appena sfornati, burro e marmellate. Poi mi sedetti e contemplando il mare iniziai ad imburrare un panino.Ad un tratto sentii una voce :" Buongiorno signora, cosa posso servirle?"Alzai gli occhi e vidi il giovane cameriere, dritto davanti al mio tavolo con un sorriso che gli scopriva denti bianchi e perfetti."Buongiorno" risposi, "mi porti una cioccolata e un bicchiere d'acqua gasata, grazie".Lui sparì e io rimasi come ipnotizzata.Quando tornò mi porse le bevande e poi mi chiese :" E' il suo ultimo giorno vero?"Sì, risposi..." Si è trovata bene?"Parlammo per dieci minuti, di banalità... i nostri  occhi parlarono d'altro.Poi venne chiamato da un superiore e si congedò.Io rimasi ad osservarlo mentre si perdeva nella sala...e non sò per quale motivo, iniziai a piangere come una bambina. Le lacrime iniziarono a scendere piano, poi più veloci... singhiozzavo...la gente iniziò a gitrarsi. Lui notò la scena da lontano e mi venne vicino..." Signora tutto bene?" Nò risposi, e uscì dalla sala, in preda ad una crisa di pianto mai avuta prima.Mi ci volle un quarto d'ora per riprendermi. Mi guardavo allo specchio del bagno e mi ripetevo " sei una cretina...ma che cacchio piangi!? "Cercai di riavere un contegno normale e tornai al mio tavolo...lui si avvicinò ancora con l'aria visibilmente sorpresa..." Ho detto qualcosa di sbagliato ?" Lo rassicurai e mi scusai...lo salutai e uscii definitivamente da quella situazione tanto imbarazzante, quanto sconosciuta.Invece di tornare in camera, in quello stato non potevo proprio, mi diressi in spiaggia, era ancora presto ed era quasi deserta, mi sedetti sulla sabbia e ripresi a piangere con una tale disperazione nel cuore che non saprei neanche descrivere o forse sì... ero distrutta come se avessi appena dato l'addio ad un grande amore.Partimmo... lui guidava...la musica che accompagnava i km...mi prese la mano e mi disse :" Come stai? Ma hai dormito...hai una faccia? Stai bene?