Il danno

Post N° 22


Organizzai tutto nei minimi particolari... nulla mai al caso, è quello l'esperto dei disastri. Mi vestii in modo normale per non destare sospetti, pantaloni marroni, stivali, camicia verde smeraldo di seta con giacca marrone. Eccomi in macchina. La strada non ricordo nemmeno di averla fatta, tanto ero presa ad immaginare in mille modi diversi il nostro incontro. Eppure il mio cuore, nonostante l'agitazione non riusciva a gioire come avrebbe voluto. L'idea che stavo andando a "TRADIRE" l' uomo che amavo non mi piceva per niente. In passato avevo tradito sempre...ma ora era diverso, non tradivo solo un'uomo,tradivo l'amore, la fiducia riposta in me, la mia famiglia, tradivo la donna che ero riuscita a diventare, tradivo i sacrifici, le idee...tradivo la mia vita. Però dovevo andare, sentivo questo richiamo fortissimo...più forte di tutti i principi morali e affettivi. L'appuntamento era in centro, al suo Hotel...poi saremmo andati a mangiare qualcosa...non avevo molto tempo, tre ore al massimo...Continuavo a guardarmi nello specchietto retrovisore e mi sistemavo i capelli, il collo della camicia, gli orecchini...una disperata sarebbe stata meno insicura. Mi guardavo e non mi piacevo, perchè non mi piaceva ciò che volevo fare.Nulla di peggio che queste sensazioni, per iniziare una serata con un ragazzo di ventidue anni...Per tre volte ho avuto l'impulso di girare la macchina. Poi mi sono fermata e ho fumato una sigaretta. "Bip" " ma dove ti sei persa...?". Non risposi. Ne accesi un'altra....la fumai con calma. Riaccesi la macchina, feci inversione e tornai verso casa. Avevo preso la mia decisione e, nonostante mi dispiacesse mi sentii leggera e pulita. Accellerai per arrivare prima e quando mancavano pochi km a casa...Bip!!! " Se non te la senti...posso capire ma vorrei vederti...anche solo per un caffè, ti aspetto...". Mi ritrovai diretta verso l'Hotel senza quasi rendermene conto e a pochi metri dell'ingresso, l'emozione era palpabile...ormai ero lì.Parcheggiai e gli chiesi di uscire. In un attimo fu fuori, si guardò in giro. Lo guardai e mi resi conto di quanto era bello, più alto di come lo ricordavo...indossava un jeans chiaro, una felpa e scarpe da ginnastica. Gli feci cenno con la mano.Mi videe si diresse alla macchina con un sorriso a tutta faccia. Entrò e richiuse la portiera.  Ci salutammo dandoci un bacio sulla guanciacome due vecchi amici, poi restammo qualche minuto a guardarci emettendo risolini da adolescenti. Lui masticava una cicca alla menta...io cercai con la mano le sigarette. " Non ti riconosco più, sei cambiato tanto"...Lui rise, sciogliendo la tensione...." Anche tu sei cambiata".Aveva mani bellissime e profumava di buono..." Vuoi una sigaretta?" Chiesi..." L' ho appena spenta" rispose serio. Silenzio...parlavano gli occhi. Loro sì riuscirono a dirsi tutto. Mi sentivo un'idiota non riuscivo a stare ferma su quel sedile...gli chiesi come fosse andato il colloquio di lavoro e lui iniziò a raccantare ma prima mi disse." Non possiamo trovare un posto migliore dove stare?" Misi in moto la macchina e iniziai a girare per il centro come una pazza. Lui parlava...io guidavo senza nemmeno guardarlo. " Fermati ti prego...". Mi fermai, accesi un'altra sigaretta.Lui era sicuramente più a suo agio di me, mi sorrideva e parlava con calma. Io lo bevevo...avrei voluto stringerlo ma non feci una mossa,ero agitatissima non credevo avrei potuto essere così impedita. Avevo molti più anni...molta più esperienza... ma con lui era sempre così...aveva la capacità di imbarazzarmi ,di farmi sentire piccola, ed io scoprivo di desiderare questo gioco...Lui guardava furtivamente la mia scollatura...spesso al telefono mi aveva detto di quanto gli piacesse il mio seno. Io speravo partisse all'attacco...così avrei semplicemente dovuto cedere..." Andiamo da me in albergo?"