Il danno

Post N° 25


...e non fu facile.Passarono giorni, prima che mi decidessi a rispondere ai suoi messaggi che a differenza di come era sempre stato, ora fioccavano uno dietro l'altro. Circa dieci.Il suo ultimo fu..." perchè?...""...perchè non è giusto, perchè non lascerò mai mio marito...perchè lo amo...perchè ho sbagliato tutto...perchè mi piaci...perchè ci siamo incontrati nel momento sbagliato...perchè hai quasi vent'anni meno di me....perchè non c'è futuro tra noi...perchè soffirrebbero troppe persone....perchè non ha senso...perchè non riuscirei a gestire niente...perchè sei bellissimo...perchè non si può...perchè non voglio."Passarono due anni...solo un paio di messaggi " ti penso"..." un bacio" ai quali seguirono i miei saluti...La mia vita scorreva felice...serena, senza scossoni, senza malinconie. Lo pensavo, questo sì...in qualche modo non mi usciva dal cuore o dalla testa, non lo sò, però resistevo alla tentazione di chiamarlo e più resistevo più divenivo forte. Lui rispettò il mio silenzio, si arrese all'idea di  chiedere spiegazioni, ma c'era...ora era lui a subire i miei distacchi, ma c'ero...lo sapeva.Un sabato, invitammo amici a cena. Organizzammo la settimana bianca in un posto meraviglioso, attrezzatissimo per i ragazzi, cosa che allettò tutti, pensando che così sarebbe stata davvero una vacanza. Dopo qualche settimana partimmo tutti, noi e due coppie di amici con i rispettivi tre figli. Una carovanata di gente, sci, slittini e bagagli. Arrivammo in un posto da sogno, L'Albergo sembrava un castello incantato immerso in uno scenario da favola...la neve rendeva tutto magico. Ognuno nelle proprie stanze ci andammo a rinfrescare, appuntamento a cena dopo un paio d'ore.Appena vidi la nostra tavolata rimasi basita, non finiva mai......ci sedemmo, noi mamme più vicine ai piccoli, gli uomini tutti dall'altro lato. Mi alzai e raggiunsi le mie amiche al buffet...poi sentii mio marito che mi chiamava, mi raggiunse " Abbiamo parlato col cameriere...facciamo due tavoli, così stiamo più tranquilli". "Ok" dissi "mettiamo i grandi da soli, non c'è problema". Tornammo al tavolo e vidi i camerieri già all'opera. Finalmente tutti apposto!Finimmo di mangiare...gli uomini scesero nel salone per il caffè, i ragazzi più grande già erano andati in avascopera del luogo, e noi donne stavamo finendo di imboccare i piccoli. Vidi la mia amica mimare un " che pazienza ci vuole..." rivolta a qualcuno, poi ridendo ci disse, " c'è una cameriera che se la ride, vedendoci affannate coi bimbi"... "solidarietà fra donne" aggiunse...Asciugai la bocca a mio figlio e mentre aspettavo che anche loro finissero mi versai del vino. Finalmente fummo pronte per raggiungere gli altri. Non eravamo ancora fuori dalla sala, quando ci raggiunse una voce... " Signore buonasera, scusate se non ero quì ad accogliervi...sono il Mètre, benvenute! " Ci voltammo...le mie amiche gli stavano già stringendo la mano... io raccolsi il gioco di mio figlio e quando mi alzai rimasi immobile difronte a sul sorriso. Accennò un ciao imbarazzato e si corresse subito..." Buonasera" ...Lo salutai di fretta e uscimmo..." Mio Dio ma chi era???" Esclamò Lilly..." Che bello è, mi sà che la settimana si fa interessante" rispose l'altra! Eravamo davanti all'ascensore...sì apri ed entrammo. Diedi il bambino in braccio a Patrizia e dissi " Aspettatemi giù, ho dimenticato una cosa sul tavolo, arrivo subito!" L'ascensore si chiuse ed io rimasi lì...non volevo tornare dentro la sala...dovevo solo riprendermi qualche istante. Lui non tardò, un minuto e fu lì accanto a me.