Il danno

Post N° 26


 Sentivo ancora una volta che il tempo non era passato, ne la voglia di parlargli...c'era sempre stata un'attrazione indescrivibile, non solo fisica, qualcosa che andava oltre qualsiasi tipo di immaginazione. Ero accanto a lui ,difronte ad un ascensore, non lo vedevo da un paio d'anni...eppure era come se fin lì, ci fossimo arrivati insieme.Allo stesso tempo gioia e dolore, voglia di stringerlo e di fuggire. " Ti trovo bene" disse... " anche tu stai benissimo" aggiunsi sottovoce.L'ascensore si aprì...era vuoto, entrammo. Schiacciai il tasto del piano terra...ma la sua mano evidentemente fu più veloce e il motore ci trasportò al sesto piano. Furono secondi interminabili, rimanemmo uno difronte all'altro, occhi negli occhi, mi prese una mano e la baciò...gli accarezzai la bocca prima dolcemente, poi lasciando che essa gli  stringesse le labbra, forte quasi facendogli male.Quando si aprirono le porte, ci ritrovammo al centro di una terrazza circondata da vedrate...era buio, si intravedevano le montagne innevate e qualche piccola luce qua e là." Devo scendere, non posso rimanere...mi cercheranno". " Rimani, un minuto...uno solo" mi sussurò. " Non posso, lo vorrei, ma non posso davvero".  Ci ritrovammo dinuovo in ascensore e io avevo paura mi scoppiasse il cuore, tante erano le sensazioni che provavo. " Ciao Francesco... " dissi uscendo... " Ciao Bibi ".L'ascensore si richiuse e neanche il tempo di realizzare, che arrivò un messaggio." Lo vedi...? Va oltre noi...oltre ciò che di razionale esiste. Non possiamo farci niente".