Il danno

Post N° 29


 Lo stringevo e non sentivo che era una cosa sbagliata.Accarezzavo i suoi capelli... e ogni parte di me capiva che era giusto così. Le sue parole erano macigni che mi cadevano addosso. Non avevo risposte, se non la certezza che non l'avrei perso mai.E questi momenti avrei voluto fermarli per ore...giorni...settimane.La vita fa brutti scherzi...ti offre l'opportunità di vivere passioni incantate, senza darti i mezzi per farlo. Sapevo bene che non avrei mai rinunciato alla mia famiglia, eppure non potevo combattere contro il destino. Che lo volessi o no... qualcosa lavorava per e contro di me.Era tra le mie braccia e la mia testa vagava lontano... i figli...i sensi di colpa...le paure. Eppure non me ne andavo...c'era qualcosa di altrettanto forte che mi teneva lì.Facemmo l'amore...sì l'amore, quello, dove ogni gesto è per l'altro, dove non serve la fantasia, ne le parole... quello dove senti con l'anima e ascolti con gli occhi.Ci amammo di un'amore disperato e totale. Poi come allora me ne andai senza un'appuntamento, senza sapere se o quando l'avrei rivisto...senza capire perchè succedeva.Tornai in camera e piansi. Piansi perchè volevo tornare da lui. Perchè non potevo tornare da lui. Perchè amavo mio marito...perchè avevo tre figli splendididi...perchè bastava avere più forza di volontà...forse.Entrarono dopo dieci minuti; come un vulcano in eruzione devastarono la stanza, buttando scarponi e dopo scì ovunque, ridevano e mi raccontavano, scherzavano e facevano a gara a chi raccontasse l'anedoto più buffo.Mi accorsi di non ascoltarli. Si accorsero che non li ascoltavo." Mamma cos'hai? Hai sentito ciò che ho detto?"" Sì sì ho sentito... siete stati bravi"" BRAVI!???....Ma se ti ho detto che ci siamo quasi persi?!!!"Mio marito, mi guardò...fece un'espressione interrogativa, come dire....voglio vedere come ne esci adesso!.Mi scusai e uscìi letteralmente dalla camera..." torno subito, vado a prendere una cosa in macchina".Mi chiusi la porta alle spalle, e salii fino all'ultimo piano...