Il danno

Post N° 35


Passai notti insonni, fino a quando non tornò Pietro...mi rigiravo nel letto...mi appisolavo e mi svegliavo, cercandolo con la mano, nell'altra metà vuota del letto.Non partiva spesso per fortuna...ma quando lo faceva era sempre così.Anche la notte che prcedette il suo ritorno fu tormentata da pensieri, scatenati dall'invadenza di quella lettera. E come ogni volta, quando ero tesa e stanca...quel pianto mi raggiungeva...torturandomi più di quanto il ricordo di quel dolore, avesse fatto.Avevo quindici anni... La vita in pugno. Gli sguardi addosso... ma non ero ancora consapevole del potere che aveva la bellezza. A metà tra il voler essere donna e il non sapere come si facesse. Avevo ancora le Barbie nell'armadio...e un fidanzatino che desiderava prestazioni da professionista! Quegli amori confusi... pregni di assurde gelosie e possessioni...nei quali ti muovi goffa, perchè vorresti ma non sai...faresti ma non puoi.Poi durante una vacanza con mia madre...io e lei sole...i miei si erano da poco separati, conobbi un ragazzo. Bellissimo...con due occhi neri scintillanti e una dolcezza che mi rapì subito. Fu il classico colpo di fulmine per entrambi...e per tutta la vacanza non ci separammo mai. Tornata a casa lasciai il mio ragazzo, e iniziai una storia a distanza... dolorosa ma intensa e vivace. I km che ci separavano erano tantissimi e vedersi un problema, eppure si scappava l'uno dall'altra non appena le vacanze o i fine settimana, ci permettevano qualche giorno in più.Decidemmo che appena compiuta la maggiore età, ci saremmo uniti per sempre...sarei andata a vivere con lui, nella sua città. Così passarono un anno e cinque mesi... tra valigie e telefonate chilometriche.Poi durante una vacanza...scoprii di essere incinta.Eravamo a casa sua... avevo un ritardo di tre settimane e dentro di me c'era un misto di gioia e paura. Andammo in farmacia e con l'imbarazzo più palpabile, chiedemmo un test di gravidanza. Aspettammo di essere soli e poi scartammo quella scatolina che ci avrebbe cambiato la vita. Passarono cinque minuti ed avemmo la conferma... aspettavamo un bambino! La prima reazione fu di felicità, ci abbracciammo e ci tenemmo stretti...poi scoppiammo a ridere,poi a piangere, ipotecando situazioni buffe...facendo progetti e costruendo a parole il nostro meraviglioso futuro in tre! Però il problema più grande era comunicarlo ai rispettivi genitori, che pur vedendoci felici insieme non avevano mai caldeggiato troppo la nostra relazione. Ma che ci importava...ora la decisione era solo nostra...la creatura che portavo dentro, era solo nostra...il mondo era nostro!!!Decidemmo di non dire niente, per evitare interferenze sgradite, quel dolce segreto non ce lo avrebbe rubato nessuno. Calma... ci voleva solo molta calma. Appurato il fatto che lo volevamo, ora bisognava agire razionalmente. Finì anche quel lungo week and...tornai a casa ma non triste come le altre volte... ero raggiante e il distacco non mi pesò...ora una parte di lui veniva via con me. Ci stringemmo all'areoporto... e io partìì con il nostro bambino.