Il danno

Post N° 45


Entrammo in casa e l'aiutai a preparare qualcosa da mangiare. C'era del formaggio, del salame e pomodori del suo orto, aprì una bottiglia e mettendola al centro della tavola, preparata sotto il portico, disse :" Questo è buono, me lo portò mia figlia dal Piemonte l'anno scorso...le piace il vino signorina?"... Me l'avesse chiesto qualche anno dopo le avrei risposto che adoravo il vino ma a diciotto anni non lo consideravo proprio. Ci sedemmo e iniziammo a spizzicare un po’.... una fettina di salame, un pezzo di formaggio sul pane  caldo fatto da lei....e un goccio di vino che insistette nel farmi bere! I pomodori erano squisiti con un filo d'olio e un po’ di sale. Era una donna simpatica e molto giovanile nonostante i settantasette anni, la sua mente lucida e vivace, gli occhi vispi e sorridenti... non avevo avuto una nonna e mentre lei parlava mi divertiva immaginare che fosse la mia! " Stia seduta porto in casa io i piatti....". Mi diressi verso la cucina con in mano il vassoio e quando fui dentro mi raggiunse la voce della "nonna" che mi chiedeva di preparare il caffé. Tornai verso il portico con le tazzine fumanti, non la vidi seduta al tavolo...rimasi impalata nel centro del giardino cercandola con lo sguardo. Poi sentii una voce provenire dall'altra parte del giardino, posai le tazze e andai a vedere. La vidi danzare cantando una vecchia canzone... sollevava le braccia facendole roteare nell'aria in maniera così elegante ed eterea ,da farmi credere potesse essere stata un danzatrice. I capelli bianchi si erano sciolti e ora seguivano i movimenti armonici del suo corpo come una nuvola...la luce delle vecchie lampade da giardino le conferivano magia, non avevo mai immaginato di trovare la bellezza in un corpo vecchio...invece quella donna emanava fascino e grazia da tutti i pori. Teneva nella mano sinistra un bicchiere di vino, al quale fece compiere  mille acrobazie senza che ne uscisse un solo goccio.Non aveva le scarpe ai piedi. Si accorse di me " Vieni signorina!!! Togliti le scarpe senti come è fresca l'erba, fresca e rassicurante. Vieni bella... danza anche tu con me!!!". Pensai che fosse un pò matta e per un attimo mi pentii di essere rimasta. Ma che ci facevo lì? Eppure mentre ancora pensavo, mi ritrovai a danzare su quelle note sconosciute,  liberando il mio corpo in una danza primitiva... senza scarpe e senza vergogna. Bevvi vino e mi lasciai cullare dalle sue parole, trascinare in un mondo surreale quanto fantastico e sconosciuto. Trovai comprensione da una donna sconosciuta e finalmente riuscii a parlare, a tirare fuori il dolore sordo che avevo dentro.Fu una notte magica e inebriante.  Mi addormentai sul dondolo sotto la magnolia e quando riaprii gli occhi, avevo una coperta pesante addosso e tutti i sui gatti in fondo ai piedi. La porta di casa era aperta e intravidi la donna dormire sulla sua poltrona, ero così rilassata che li richiusi. Mi svegliò il profumo del caffé e le parole dolci della "nonna". "Buon giorno signorina ci siamo divertite questa notte noi due, eh !!!?". Lo ammisi a me stessa...mi ero divertita e per una volta da tanto tempo mi ero sentita libera. Nessuna forma da seguire, nessuna regola alla quale sottostare, nessun occhiata di rimprovero, libera di raccontarmi senza tener conto delle cose "che si potevano dire e quelle che si dovevano nascondere”, sicura di non essere giudicata per la sola apparenza. Quella signora “ Tea”, mi aveva aiutato ad aprire il mio cuore con la certezza che non sempre sono le parole ad aiutarci a capire. Il linguaggio del corpo è molto più esplicito e forte di qualsiasi ti voglio bene.