Il danno

Post N° 63


Passarono mesi, non ebbi più notizie di Luca. Avevo trovato la forza di parlare a mio marito di quella lettera, e lui, saggio e pacato come sempre, mi aveva risposto che se si fosse fatto vivo ancora, avrei certamente dovuto parlargli per capire cosa lo tormentava. “ Non temere Bibi…qualunque situazione l’affronteremo insieme se vuoi, hai il mio appoggio lo sai… magari la sua vita non è felice e i fantasmi del passato riaffiorano, facendogli male. Forse vuole solo parlare…beh io sono al tuo fianco se lo desideri”.Certo che lo desideravo…come sempre. Pietro era la cosa più importante della mia vita, l’amore più grande, il rifugio sicuro. Pensare di averlo tradito mi stupiva ancora… e anche se il ricordo di quel ragazzo era ormai lontano, lo ricordavo sempre… ma non come oggetto dei miei desideri… speravo stesse bene e fosse felice. Mi auguravo avesse trovato una brava ragazza e pensasse ormai a mettere su famiglia. Sì i miei tormenti rimanevano…ma nei confronti di Pietro…a Francesco riservavo un sentimento profondo e un ricordo lacerante… il suo viso era stampato nella mia anima e Dio solo sa quanto avrei voluto solo sapere come stava, ecco sì… mi sarebbe piaciuto non perderlo…ma ciò non era possibile.Avevo dovuto scegliere. E avevo scelto.A due mesi dalla seduta di ipnosi, tornai nello studio di Mario. Parlammo a lungo di Luca e di quel periodo, determinante per la mia vita futura. “ Il pianto è nella mia testa… a momenti sparisce…ma basta un niente perché io possa tornare a sentirlo. Da quando è ricomparso Luca, da quando mi ha scritto questa lettera, mi sembra di non aspettare altro che un suo cenno, quasi potesse avere lui la soluzione a tutto”.“ E forse è così Beatrice… forse ciò che non ricordi o che hai voluto rimuovere, è legata a lui, a quello che avete vissuto insieme, forse quello che tu hai trasformato in tormento, in lui è diventato rancore. Quando vi parlerete sono certo troverete il modo di capire entrambi ciò che vi succede”.“ Sai Mario…ultimamente faccio uno strano sogno…sono in mezzo a un prato infinito…l’erba e ben tagliata e verdissima. Mi trovo sotto un fienile aperto sui quattro lati…le colonne che sorreggono il tetto sono alte una quindicina di metri… non c’è nulla solo io e  questo fienile vuoto. Il cielo è azzurro e sereno e io sono in pace. All’improvviso, quasi come a rallentatore dall’alto del fienile scende un bambino di circa sei mesi, nudo, bellissimo… così, fluttuando nell’aria…io lo guardo scendere e lo prendo allungando le braccia e mentre lo guardo e lo accarezzo…ne scende un altro. Allora poso il primo nel prato e prendo il secondo… poi ne scende un terzo e un quarto…poi sono dieci, cento, duecento… tutti scendono dolcemente e io li prendo e li poso nel prato.Mi sveglio con una sensazione di pace”.Mario mi aveva ascoltata con gli occhi chiusi…poi li aprì e mi sorrise.“ Tieni nel cuore la tua creatura, e ogni bambino che abbracci è un abbraccio che avresti voluto dare a lui… lo culli e lo posi dolcemente a terra, madre di tutto, consolazione a pene che non ne hanno trovata”.Lo salutai ancora una volta e uscendo ebbi l’impressione di sentirmi fluttuare come il bambino del sogno. Passarono mesi. Quell’estate il mio Andrea prese la maturità classica…io e Pietro gli organizzammo una festa nella villa sul Lago, lui fu entusiasta… aveva intorno tutte le sue persone…gli amici, i parenti. Lo guardai ballare nel giardino fino a notte fonda e inevitabilmente mi tornò in mente, quando lo avevo fatto con Tea una notte di tanti anni prima. Mi avvicinai e gli diedi un bacio…” Ciao tesoro, noi adiamo a letto… sono fiera di te”. La musica suonava forte, lui si girò e mi abbracciò forte, poi guardando anche sua padre che era accanto a me ci disse “ Grazie ragazzi è tutto meraviglioso e voi siete i genitori migliori del mondo!!!”. Lui e qualche amico rimasero per tutto il fine settimana… io Pietro e gli altri due figli tornammo a casa per preparare i bagagli…la settimana dopo saremmo andati al mare.Durante il viaggio ricevetti un messaggio da Luca“Dov’è seppellito nostro figlio, Bibi?”