Il danno

Post N° 68


Cercai di rimettere in ordine la mia vita, l’ipnosi non mi stava aiutando… ma era tutto dentro me… io sapevo, anche solo a livello inconscio…ma sapevo. E li dovevo cercare, nel più profondo delle mie viscere… dove nascosto ristagnava il dolore più acuto, dove nasceva il pianto che da allora, non mi lasciava. Forse Luca conosceva davvero la verità che tanto mi sbatteva in faccia… e io lo sapevo anche senza conoscerla. Partimmo per il mare, cercai di essere serena…quei pochi giorni tutti insieme dovevano essere piacevoli e spensierati. Eppure ogni momento nel quale restavo sola, il mio pensiero andava la… a Luca e a quelle rivelazioni che aspettavo mi facesse da mesi. In cuor mio facevo mille ipotesi, alcune troppo assurde da non riuscire a tenerle, se non per il tempo di averle pensate. Altre sconvolgenti, nelle quali mi vedevo io stessa vittima di un complotto che non mi spiegavo. Passarono i giorni e per fortuna riuscii anche a distrarmi... loro erano la mia fonte inesauribile di tenerezza e gioia… meritavano una madre sorridente. Una delle cose che facevo più spesso con loro era cantare, mi resi conto di non farlo da tempo, quando una mattina sotto l’ombrellone Sara iniziò ad intonare una vecchia canzone di De Gregori che avevo cantato a tutti i figli come ninna nanna… “Buona notte, buona notte fiorellino….” E guardandomi annuì con la testa, come a invitarmi a continuare… lo feci…e a quella ne seguirono altre. Avevo dei figli dolcissimi e molto protettivi nei miei confronti… una sorta di abbraccio continuo, di amore profondo e incondizionato. Dopo il mare raggiungemmo Andrea nella casa del lago e trascorremmo li tutto il resto dell’estate, fino all’inizio delle scuole. Pietro passava con noi solo i fine settimana, amici e figli di amici migravano in continuazione, portando allegria e distraendomi ancora di più, da quelli che chiamavo “ i brutti pensieri”. Una mattina ricevetti un messaggio sul cellulare < Sei nel mio cuore…> risposi subito < Come stai?> Stava bene e mi pensava…ancora. Gli chiesi come se la passasse… mi rispose era finalmente felice accanto ad una ragazza della sua età… ne fui lieta mi faceva piacere saperlo felice, ma gli chiesi perché si sentisse ancora legato a me. “ Perché tu non mi pensi più” mi rispose. “ Si qualche volta ti penso…” gli scrissi sorridendo a me stessa. Lo pensavo più di qualche volta invece… ma era giusto restasse un ricordo. Smise di rispondere ai messaggi e mi chiamò. La sua voce aveva lo stesso potere di sempre… mi spaccava il cuore, mi faceva venir voglia di correre da lui anche solo per un abbraccio. Mi confessò che non passava giorno che non mi pensasse… “malgrado lei che amo” mi disse. “Ti capisco…anche io amo mio marito, l’ho sempre amato… eppure vedi cosa fui capace di fare…”. Si interruppe la comunicazione…non richiamai e così fece lui. Restò una conversazione sospesa… e lì la lasciai.