C'era freddo persino nel tepore,
c'era vento oltre gli occhi.
Solo il rumore dell'attesa
rimane a scandire il respiro del pianto.
Fra i calcinacci t'avrei fatto l'amore
che era bello Amarti anche lì.
Sulle nostre rovine
prima o poi ci nascerà un fiore.
Senza pareti,
l'anima t'accoglieva più della mia figa.
Un corridoio lunghissimo
in cui entravi e stavi.
Entravi gridando come un bambino
- Sono a casa! Sono a casa! Sono a casa!
Poi, nel nostro mare, accarezzandomi, piangevi.
Con te
s'è aperta una persiana
sulla mia solitudine.
Ora sbatte, sbatte.
Qualche volta ancora entrano i gabbiani
a fare sui calcinacci della nostra vita,
il loro nido.
"Una persiana schiusa" - Beatrice Niccolai