ILFIUMEDISUSI

MILANO DAL TRENO


Sono stata a Bologna per lavoro, raramente prendo il trenoe ieri, semisdraiata sul sedile del FrecciaRossa, mi sono godutaMilano al tramonto. Mi è passata davanti velocissima, come uncortometraggio di una città piena di contraddizioni. Gli hotelsuperlusso, scintillanti al sole, le vecchie case di ringhiera coni panni stesi e le parabole ammucchiate sui tetti, i campettidi calcio dove piccole formichine inseguivano un pallonee le tensostrutture sportive supertecnologiche... il negoziettoquasi invisibile e il centro commerciale a tre piani, i Naviglial tramonto, angoli di romanticismo nel centro di una metropoliperfetti per le passeggiate tra fidanzati che si promettono amoreeterno. Stradine strette dove si passa a malapena con la borsadella spesa, file di auto interminabili a tripla fila che copronole strade come un tappeto. E una chiesa, messa lì quasi a caso,inaspettatamente grande, nel crocevia di traffico e genteperennemente distratta, quasi a dire... "io ci sono".Non so se ci vivrei, a Milano. Non ci vado spesso, ma quandomi capita mi stupisco di come sia bella e contraddittoria.Una città del mondo, mi verrebbe da dire. E sono convinta cheguardando bene, ci siano anche a Milano "posti" dove magarinon c'è traffico e non c'è fretta. E dove puoi riposare il cuoree i pensieri...