Il giornalino di Ale

GIUSTIZIA PER TOMMY


"Ergastolo" è un termine generalmente sgradevole, deve il suo nome al tipo di istituto in cui era recluso il condannato nel quale si scontavano le condanne classificate nel gergo burocratico carcerario con la espressiva locuzione "fine pena: mai". Ma questo stesso termine sgradevole, in alcuni casi, si può rivelare la più bella sentenza che si possa udire. E' questo il caso dei genitori del piccolo Tommaso Onofri."Ergastolo" è un termine duro, forte, ma può essere accompagnato da un dolce, liberatorio e commosso applauso, come è accaduto in quell'aula del tribunale di Parma il 28 maggio scorso."Ergastolo" è l'unica soluzione possibile per il caso Onofri in un paese in cui la massima condanna prevista non è la pena di morte."Ergastolo" per Mario Alessi, 30 anni di reclusione per Antonella Conserva, è questa la sentenza per uno dei crimini più efferati degli ultimi anni.Logica e giusta conseguenza per una vicenda che di logico e giusto non ha nulla, a partire dalla vittima. Tommaso, un povero bambino di 18 mesi, un innocente strappato alla vita.Illogico il motivo: voleva essere un sequestro per ottenere un riscatto pecuniario da una famiglia che non navigava nell'oro.Aberrante l'arma del delitto: un badile; aberrante la fine fatta fare al corpo, seppellito in un campo nei pressi di un fiume.Indegne le accuse di partecipazione al sequestro mosse contro Paolo Onofri.Spregevole e ipocrita l'appello ai rapitori per la liberazione del piccolo da parte di Alessi.Vergognosa la condotta di quest'ultimo durante il processo, assenteista ai primi appelli e poi muto nella sua cella durante le ultime udienze.Logica, giusta e splendida tutta l'Italia che si è stretta intorno ai coniugi Onofri, ha pianto e pregato per loro, li ha sostenuti, perchè in quei giorni d'angoscia, prima del tragico ritrovamento Tommy era diventato un po' il figlio di tutti.Logica giustizia fatta, ma Tommaso non c'è più e niente e nessuno potrà mai lenire il dolore e la rabbia della sua famiglia, neanche quel termine: "ERGASTOLO".Ho voluto scrivere di questa storia, anche se la sentenza risale a qualche giorno fa, perchè mi ha colpito e commosso profondamente.