Il giornalino di Ale

Barak Obama e John Kennedy un paragone azzardato?..per Caroline Kennedy , figlia dell'amato presidente, no. Vede nel nativo di Honolulu l'uomo capace di riaccendere nel Paese l'idealismo kennediano , gli insegnerà di nuovo a credere in se stesso e lo riporterà a modello per le altre nazioni. Il canditato unico del partito democratico , dopo l'uscita di scena di Hilary Clinton , in caso di elezione diventerebbe il primo presidente di colore degl Usa , una svolta epocale e forse giusta per un paese che racchiude in sè innumerevoli etnie. E' nato ad Honolulu nel 1961, stesso anno dell'insediamento di JFK alla Casa Bianca.
Cominciò ad affacciarsi sul panorama politico nel 1992 aiutando Bill Clinton nelle elezioni presidanziali,nel 1996 fu senatore dell'Illinois e nel 2003 quando i democratici riconquistarono la maggioranza del senato, fu nominato presidente del Comitato della Sanità e dei Servizi umani del Senato.Tra le sue iniziative legislative, Obama aiutò a realizzare degli sgravi fiscali sul reddito per favorire le famiglie a basso reddito, lavorò su una legge che aiutava i residenti che non si potevano permettere un'assicurazione sanitaria, e aiutò a promuovere leggi per aumentare la prevenzione dell'AIDS e programmi di assistenza. Nel 2005 divenne senatore a Washington producendo 152 disegni di legge. Il 10 febbraio 2007 ha annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca.
La sua campagna verte sul motto " Yes , we can" e sarà sostenuta anche da Hilary CLinton, il suo programma è articolato sulle maggiori problematiche per il Paese: l'Iraq , l'Iran , l'ambiente , immigrazione , lotta alla povertà e unità nazionale. 
La sua più ferma posizione riguarda la guerra all'Iraq: pacifista dalla prima ora , si è sempre opposto all'interventismo americano.
Per l'Iran adotterebbe una diplomazia aggresiva, promettendogli aiuti economici ed evitando ogni possibile cambio di regime se il paese di Ahmadinejad smetterà di sostenere gli insorti in Iraq e comincerà a cooperare con la lotta al terrorismo e soprattutto se si farà luce sulla questione nucleare.
Sull'ambiente è per una politica sull’energia che consenta all’America di aumentare la sua indipendenza energetica.
Avendo trascorso diversi anni nei quartieri poveri di Chicago si è fatto portavoce e sostenitore di quella maggioranza silenziosa ( 37 milioni di americani) che non riesce ad arrivare a fine mese.
Ha anche vissuto sulla pelle il problema dell'immigrazione, essendo figlio di uno studente del Kenya e avendo avuto un patrigno indonesiano , e sostiene che si sia aggravato per colpa di quei politici che l'anno usato solo come mezzo di propaganda.
Sull'unità nazionale Obama è convinto che non esiste un'America nera , un'America ispanica , un'America asiatica e un'America bianca esistono solo gli Stati Uniti d'America.
Il 4 novembre sapremo se il ragazzo di Honolulu coronerà il suo sogno e se veramente sarà amato come JFK , una cosa però possiamo già dirla: grazie a lui ed a Hilary un bambino di colore ed una bambina potranno sognare di diventare presidente degli Stati Uniti.