Ho giocato il mio destino, a poker, tre anni fa!E' incredibile come certi accadimenti,fantasmodici ricordi,non sfioriscano mai...ed anzi, si rinnovino,per ribordarne una nuova primavera.Ho giocato con la sorte tre anni fa,non lo so,non lo capirò mai del tutto,ma sentivo di poterlo fare,...di doverlo fare.E nella luce soffusa di un tavolo,in quella che fu la mia ultima volta,con l'animo coraggioso di whiskyed i polmoni respirati del fumo della mia esistenzagiocai la mia mano...così, come niente!...come se le carte mi fossero già in mano!Avevo quattro quinti di scala reale a cuori,e sebbene non fosse ancor nulla,è pur sempre un gran bel partire!Me lo sentivo...ne avevo la certezza,(Io sono sempre stato un pò magico in queste cose..hihi)sapevo che avrei costruito la mia scala per prendere,ed anzi, ero altresì certo,che il mio asso di cuorimai mi avrebbe tradito.Cambiai la mia carta,Lui, allor, la sua.Riaprendo le cartemi ritrovai lì quell'asso,(eh..quando mai ti esce la scala reale di colore?...Incredibile pensai, sono il mago dei maghi...hihi)preparai la mia certezza, lucidai il mio vessilloe fiero e sicuro fissai l'avversarioe lo sfidai all'assalto.Puntai il mio...Lui raddoppiò,ed io, dopo esitazione scolastica insegnata, accettai, canzonando un sorriso da vincitor designato.Aprì le mie carte...e feci ammirar quella reale di cuorientrata con l'asso finale,feci luccicar ogni carta della mia mano,quasi fossi io ad averle stampate.Lui mi fece i complimenti,non aveva mai giocato contro una scala reale massima di cuori.Lui mi fece sinceramente i complimenti...non aveva mai giocato contro uno così,sicuro sempre e sempre pronto ad azzardaresu quelle che parean certezze.Aprì anche le sue...mentre ancor diceva che visto com'era la manoera stato più volte tentato di lasciar andare..."Ma poi sai...tu cambi...e cambio pure io, no?" Aprì anche Lui le sue...E dischiuse ciò che per me aveva in serbo:"Scala reale minima di picche"! (Geremia)